Premio Internazionale Teatro dell’Inclusione

Allo Spazio Teatro NO’HMA di Via Orcagna, la IV edizione del Premio Internazionale Teatro dell’Inclusione dedicato a Teresa Pomodoro. Obiettivo: contribuire a rivelare e promuovere quelle forme di “teatro dell’inclusione” che immettono le arti sceniche nel cuore delle società, restituendo al teatro il suo valore di esperienza, occasione di crescita e condivisione aperta a tutti i cittadini, senza distinzione di età, classe sociale, sesso e appartenenza geografica.
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Il Premio è intitolato alla memoria di Teresa Pomodoro, originale ispiratrice e anima di una concezione del teatro aperto alla contaminazione fra le diverse discipline artistiche che, nello Spazio Teatro NO’HMA di Via Orcagna, si compenetrano idealmente in spettacoli, manifestazioni e incontri, animando così i luoghi della solitudine sociale e dell’emarginazione, perché il teatro si faccia ponte per gli esclusi e li renda protagonisti della sua arte, recuperandone la funzione morale che è prima di tutto catarsi, oltre il ruolo mimetico della tradizione aristotelica.

NO’HMA onora così l’originalità della proposta di Teresa Pomodoro con l’ambizione di scoprire in tutto il mondo ciò che significa rappresentare tematiche normalmente escluse dalla scena: quel teatro che dà voce all’emarginazione, al degrado, alle periferie, all’estraneità tra individui.
Prendendo spunto dal Metateatro di Teresa Pomodoro si cerca di conoscere e promuovere quelle esperienze che esprimono e sostengono la vita, abbattendo pregiudizi e barriere culturali. L’inclusione è accoglienza dell’altro attraverso un teatro che va oltre, alla ricerca del significato di dignità, di umanità e dei valori condivisibili da tutti.


Per lo Spazio Teatro NO’HMA, l’istituzione del Premio si aggiunge alla già poliedrica attività che esso svolge sin dalla sua fondazione, diventandone il “cuore” e un ulteriore nesso con il mondo. 
Per il Comune di Milano rappresenta l’arricchimento della propria politica di sostegno e promozione dei premi teatrali cittadini, ma di rilevanza nazionale, che rappresentano un ulteriore sostegno alla creatività teatrale che connota Milano quale capitale dello spettacolo.

Anche quest’anno la Giuria internazionale del Premio avrà l’onore di avere tra i suoi membri Eugenio Barba, Lev Dodin, Frédéric Flamand, Jonathan Mills, Lluis Pasqual e Luca Ronconi. Presidente della Giuria è Livia Pomodoro.
Il lavoro teatrale vincitore del Premio (la manifestazione si svolge tra il 14 e il 16 novembre) sarà lo spettacolo inaugurale della nuova stagione dello Spazio Teatro NO’HMA.

Breve storia del Premio Internazionale Teatro dell’Inclusione
Il significato dell'iniziativa è tutta nelle numerosissime adesioni, nazionali e internazionali, che fin dalla prima edizione ne hanno segnato lo sviluppo.

Edizione 2009. Nell’arco di quattro mesi, quella prima edizione, vide 63 adesioni esaminate dalla Commissione composta da Magda Poli, Antonio Calbi e Livia Pomodoro.

La Giuria internazionale del Premio - Eugenio Barba, Lev Dodin, Jonathan Mills, Luca Ronconi, presieduta da Livia Pomodoro -  ha decretato vincitore lo spettacolo  Ubu Buur, del Teatro delle Albe, assegnando al regista Marco Martinelli una scultura dell’artista Kengiro Azuma. 
Allo spettacolo  Un paese di stelle e sorrisi, della Compagnia Mosika, e a Fratello Clandestino, regia di Mimmo Sorrentino, sono andate invece le segnalazioni speciali della Giuria, anch’esse due piccole sculture del Maestro Kengiro Azuma.

Edizione 2010. La Giuria internazionale del Premio - Eugenio Barba, Lev Dodin, Jonathan Mills, Lluis Pasqual, Peter Stein, Luca Ronconi, presieduta da Livia Pomodoro - ha decretato vincitore lo spettacolo BRAT. Cantieri per un'opera rom, di cantieri Teatrali Koreja, assegnando al regista Salvatore Tramacere una scultura dell'artista Kengiro Azuma. Allo spettacolo Hecho en el Perù, del Grupo Cultural Yuyachkani, a Tagheire, regia di Salvino Raco e Io sono, regia di Ola Cavagna sono andate invece le segnalazioni speciali della Giuria, anch'esse due piccole sculture del Maestro Kengiro Azuma.

Edizione 2011. La terza edizione del Premio Internazionale Teresa Pomodoro ha confermato e  accresciuto il successo delle precedenti edizioni e ha proposto le performances delle tre opere prescelte dalla Giuria, durante le serate evento che hanno inaugurato la nuova stagione dello Spazio Teatro NO’HMA.
La Giuria internazionale del Premio - Eugenio Barba, Lev Dodin, Jonathan Mills, Lluis Pasqual, Luca Ronconi, cui si è aggiunto per questa edizione il prestigioso contributo di Frédéric Flamand (coreografo e oggi direttore del Ballet National di Marsiglia), presieduta da Livia Pomodoro - ha decretato la vittoria di Nessuno può coprire l’ombra, assegnando al regista Mandiaye N’Diaye una scultura del maestro Kengiro Azuma. Lo spettacolo Studio sulle Serve, il crepuscolo della coscienza, con la regia di Francesco Mazza, ha ricevuto il secondo premio, mentre terzo classificato è stato S.A.T. Sole, Acqua, Terra, con la coreografia di Mama Diop. Agli spettacoli segnalati dalla giuria è stato fatto dono di un oggetto-scultura dello stesso Azuma. Menzioni speciali sono state attribuite dalla Giuria a Le lacrime del cielo di Agosto regia di Ados Ndombasi, e a The syringa tree regia di Larry Moss e Rita Maffei.



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Re: Premio Internazionale Teatro dell’Inclusione
19/11/2012 elisa
mah... io davvero non capisco il grande valore dello Spazio Nohma !
Inizialmente ho seguito le serate organizzate, in effetti tutte con ingresso libero, ma poi l'eccessivo numero di presenze mi ha scoraggiato dal continuare: inoltre, ma questo è marginale, non tutte le serate erano all'altezza delle mie personali aspettative.

Ho quasi avuto l'impressione che "visto che è gratis" sopportate la folla,i posti da polli in batteria, visuale zero se si arriva "solo" 30' prima.

Ma ciò che meno mi convince è il monopolio sulle scelte degli spettacoli di un tale Charlie Owen: come mai questo spazio PUBBLICO è gestito in modo quasi "feudale" dalla Sig.ra Pomodoro (che pure inizialmente ammiravo nel suo ruolo di Presidente del Tribunale) che elargisce gratis a noi, popolo-bue, ciò che vuole, tanto la sala si riempirà comunque? Perchè le si è dato il permesso di trasformare in mausoleo per la sua gemella, una cosa di tutti?
Io, sinceramente, non ho memoria del gran valore artistico della sig.raTeresa Pomodoro, forse mi sono distratta?
Se quello spazio è pubblico, sia dato a rotazione, a cicli, a compagnie teatrali che vogliano mettersi in gioco, non sia appannaggio di un personaggio pubblico che potrebbe realizzare per altre vie le proprie espressioni di ricordo personali.
Ma forse sbaglio...


 
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