Maggioranze, minoranze. Cittadini e democrazia

I rapporti tra maggioranza e minoranza, tra chi governa e chi sta all'opposizione devono necessariamente risolversi in uno scontro tra opposte fazioni arrivando al dileggio e all'insulto degli avversari? Assistiamo quotidianamente a scambi di insulti e invettive tra i protagonisti della scena politica, mentre linguaggi e comportamenti appropriati appaiono noiosi e poco avvincenti. Grillo docet e gli altri lo seguono. Il lessico quotidiano ci mostra un degrado della vita politica che sembra inarrestabile e senza rimedio, a tutti i livelli, anche a quelli che più ci sono vicini.
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scontri camera
Sulla scia dell'articolo di Paolo Morandi appena pubblicato sul nostro giornale vogliamo considerare qui se e quanto il bon ton sia auspicabile (anche se mi sembrerebbe doveroso) nelle sedi istituzionali, e quanto questa mancanza di bon ton (per essere eufemistici) non riveli una modalità di fare politica che rinnega le  regole stesse alla base della convivenza civile, quanto la mancanza di rispetto dell'opinione altrui denoti una scarsa consapevolezza della funzione pubblica da parte di chi è investito di questa prerogativa.

Penso che quando si ricorre a modi arroganti ed espressioni volgari si svilisce il mandato di rappresentanza ricevuto dai cittadini, poiché si evita di affrontare le questioni in base al buon senso, ad argomentazioni razionali; si ricorre all'attacco diretto e personale per eludere il confronto sui principi e sui valori che si intendono affermare.

Dopo la “discesa in campo” di Berlusconi Il deterioramento della dignità di comportamento dell'uomo pubblico è esploso. Berlusconi ha volutamente trasformato la discussione politica in scontro tra tifoserie opposte, tra chi è a favore e chi contro, usando toni e modi rissosi e questa da allora è divenuta la modalità ricorrente imposta nei dibattiti dei confronti televisivi ed usata correntemente dalla stampa più (e anche meno) faziosa. Tralasciando l'uso delle accuse e delle calunnie personali, mai mancate tra gli avversari politici in ogni tempo, abbiamo visto il dibattito politico  trasformarsi in scontro violento per negare voce e spazio agli avversari e l'arroganza dei toni diventare l'arma usata per evitare il confronto sulle questioni fondamentali riguardanti il benessere del paese.
Intanto si praticava una svolta neo-liberista, in accordo con la tendenza in atto a livello globale, realizzando incontrastati una politica che avrebbe comportato tutte le conseguenze pratiche che abbiamo visto in campo economico e finanziario, mentre l'opposizione di sinistra, a corto di ideologie, non sapeva cogliere la situazione in essere e suscitare per tempo una reale contrapposizione in difesa dei diritti umani e civili, del lavoro, del progresso sociale e civile, della salvaguardia dell'ambiente.

L'uso che ha fatto Berlusconi del sistema maggioritario, relegando il parlamento e le minoranze ad un ruolo del tutto marginale, privato della funzione propria di confronto istituzionale, e la corruzione dilagante della classe politica ci hanno poi condotto alla disastrosa situazione attuale.

Ritornando al nostro Consiglio di Zona sarebbe quindi doveroso che maggioranza eopposizione esercitassero di fronte ai cittadini i rispettivi ruoli mediante i quali si esprime democraticamente il confronto delle diverse posizioni.  La minoranza è pienamente legittimata nel proprio ruolo di opposizione, che non mi pare venga messo in discussione da parte dell'attuale maggioranza, a patto che sappia svolgere la propria azione nel rispetto delle regole istituzionali espletando il mandato di rappresentanza assunto nei confronti dei cittadini, rappresentanza che sempre deve avere di mira la realizzazione di un bene comune e dell'interesse superiore della comunità. Agendo diversamente si rinuncia alla dignità che compete ad un'opposizione in grado di confrontarsi nel merito delle questioni,  e si viene meno al mandato ricevuto dai cittadini, di cui si dovrebbero rappresentare le istanze.

L'ostruzionismo immotivato rivela l'incapacità di affrontare un dibattito serio, comporta la  rinuncia ad  affermare interessi di ordine generale in riferimento alle proprie posizioni ed a valutare nel merito le questioni, con il risultato di offrire ulteriori occasioni di distacco e rifiuto della politica.

La partecipazione democratica dei cittadini, non in quanto militanti di questo o quel partito, ma in quanto cittadini attivi, interessati come singoli, associazioni e movimenti, alle questioni alla cura dell'ambiente e al miglioramento della qualità della vita, è una condizione che ritengo assolutamente  indispensabile per un cambiamento radicale dei rapporti tra le istituzioni ed i cittadini stessi e per il risanamento della politica.

Per questo faccio parte dei ComitatixMilano, per contribuire, se possibile, ad un rinnovamento del rapporto, talvolta quasi osteggiato, tra cittadini, istituzioni e rappresentanze politiche e per contribuire al progetto di una città migliore e più vivibile per tutti, nelle convinzione sempre più ferma che i cambiamento possono avvenire solo partendo dal basso e dall'impegno della cosiddetta società civile, cioè noi.



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Re: Maggioranze, minoranze. Cittadini e democrazia
17/12/2012 Politicanti e basta
Questo articolo è scritto in politichese stretto.
L'ho trovato per caso e non sono nemmeno di Milano (stavo cercando delle cose su google, questo per far capire come certe frasi vengano spesso ripetute "a macchinetta").
Mi pare di capire di trovarmi in un sito di parte, ma quello che mi chiedo, senza nulla sapere, è: possibile che non si sia capaci, anche ribadendo le proprie opinioni, di vedere un po' di sbagliato nella propria azione e un po' di giusto nell'azione altrui?
A fotografie del genere, in cui una parte ha tutte le ragioni e l'altra ha tutti i torti, non si può proprio credere!


 
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