Omosessualità e disabilità

Arriva il documentario "Sesso Amore & Disabilità". Presentato per la prima volta in Italia al Festival Internazionale Gender Bender 2012, racconta la vita sessuale ed affettiva delle persone con disabilità. Una realtà poco conosciuta e di doppia discriminazione.

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poster S.A.D.web
Il festival, già noto al pubblico italiano, parla degli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea, legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale e, Ia sessualità e disabilità, sono sicuramente uno di questi.

“Sesso, Amore & Disabilità” è un lungometraggio documentario della durata di circa 75 minuti montato su un collage di interviste video-filmate e inframmezzato da fotografie ed immagini, o spezzoni tratti da altri video e si ispira principalmente ad alcuni lavori sullo stesso tema: “El Sexo de los Angeles” di Frank Toro, “D’Amore si Vive”, di Silvano Agosti “Il Kamasutra del Disabile”, di Alberto D’Onofrio. Le persone intervistate sono state 36, sia con disabilità che senza.

Raggiunte e intervistate per l’ambito medico e psicologico da Priscilla Berardi, curatrice scientifica dei testi e da Adriano Silanus per le testimonianze personali, viaggiando in tutta Italia dalla Lombardia alla Sicilia e Sardegna.
Ai protagonisti è stato chiesto di raccontarsi pubblicamente e condividere le proprie esperienze e vissuti in merito alla sessualità ed all’affettività. Durante le interviste sono stati affrontati anche argomenti controversi quali l’esperienza con i devotee (chi, generalmente normodotato, predilige rapporti sessuali con persone in carrozzina o amputate), il ricorso alla prostituzione, le associazioni di Assistenti Sessuali esistenti in alcune nazioni del Nord Europa.

Raffaele Lelleri, responsabile salute di Arcigay Nazionale, ha curato i rapporti con le istituzioni e l’organizzazione manageriale tramite la Biblioteca Vivente di Bologna. Un progetto, quest'ultimo, molto interessante in quanto i libri sono persone in carne ed ossa che si mettono a disposizione dei lettori per raccontare la propria vita, spesso caratterizzata da esperienze di minoranza e discriminazione.

L'obbiettivo del progetto lo spiega molto bene il regista Adriano Silanus: «La semplice e intensa narrazione degli intervistati fa del video un media destinato tanto ad informare il "grande pubblico", che non ha frequentazioni particolari con le disabilità, quanto a rappresentare chi, invece, le vive tutti i giorni, sia in totale solitudine che in felice relazione di coppia. La voce intima e non interpretata dei protagonisti è accompagnata da quella dei loro amici, familiari e partner e da quella degli esperti. Il video è montato come un collage: le interviste sono proposte lungo un percorso che tocca diversi temi, introdotti da brevi riflessioni fuori-campo, dall’innamoramento alle difficoltà fisiche, dalla vita di coppia alle possibilità tecnologiche e mediche, dalla maternità agli stereotipi della società, dai sogni ai successi».

Su questo tema di forte impatto sociale ma troppo spesso censurato, si addensano veti, imbarazzo, equivoci, ignoranza e pregiudizi, ma pare sia un tabù tutto italiano. Ben diversa è la realtà negli altri paesi europei, in cui la sessualità dei disabili non solo non è zittita, ma addirittura affrontata e presa in carico da associazioni di settore, psicologi e assistenti sessuali volontari.

Desolante appare invece la situazione nel nostro paese. A questo proposito le statistiche parlano chiaro: l'Italia è uno degli stati europei che meno spende per i disabili e quando spende, lo fa con scelte arbitrarie, come per esempio, “sussidiando” clericalmente i loro viaggi a Lourdes.
Sarebbe auspicabile per un paese considerato civile, offrire anche come alternativa la scelta dell’assistenza sessuale e non limitarsi ad erogare finanziamenti agli enti che ne organizzano i pellegrinaggi.
Ma in Italia ancora oggi impera la cultura della negazione, poco affrontate le aspirazioni alla felicità di quasi due milioni di cittadini e cittadine con disabilità, limitate nella personale realizzazione e a vivere la propria vita in pienezza e responsabilità. Tra questi due milioni di cittadini ci sono anche gay e lesbiche che vivono una doppia discriminazione: la prima da disabili, la seconda da omosessuali. Aggiungerei triplice, in quanto anche la comunità omosessuale frequentemente pecca di indifferenza nei loro confronti; è noto, infatti, come la comunità gaia viva molto il culto del corpo perfetto e superdotato rimuovendo ciò che è non perfettibile.

Per chi volesse vedere in anteprima alcuni spezzoni del documentario andate a visitare il sito www.sessoamoredisabilita.it e quel mondo taciuto dai media si svelerà senza vergogna e ricco di dignità ed orgoglio. Un bella lezione di civiltà.

Eleonora Dall'Ovo



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Re: Omosessualità e disabilità
08/11/2012 Priscilla Berardi
Vi ringraziamo moltissimo per aver dato risalto alla notizia. Vorrei però specificare che il sito del documentario è www.sessoamoredisabilita.it
Grazie,
Priscilla Berardi


 
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