A teatro e al cinema…a piedi Il cinema doloroso di Kim Ki-Duk

La Cineteca Italiana programma a Spazio Oberdan una corposa rassegna dedicata al cinema del maestro coreano Kim Ki-Duk dal 20 ottobre al 7 novembre. Un’esperienza dell’immaginario da non perdere.

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ISOLA 1

Pietà (2012) ha recentemente vinto il Leone d’oro al Festival del Cinema di Venezia. Al momento della premiazione, il regista Kim Ki-Duk ha intonato un antico canto popolare coreano e ha alzato il pugno chiuso, un modo certo anomalo per festeggiare un risultato così prestigioso.

Del resto, il cinema di Kim Ki-Duk è anomalo, è un cinema intriso di silenzi e di dolore, rigoroso e formalmente perfetto, estremo e lungimirante.

La bella rassegna che la Cineteca Italiana dedica al regista coreano permette di esplorare questo cinema e di coglierne la particolare forza narrativa, la visionaria potenza delle immagini, la drammatica complessità di una società orientale così lontana dai nostri stereotipi occidentali.

In questa sequenza di capolavori assoluti che meritano più viaggi in quel di Spazio Oberdan, non perdete Primavera, estate, autunno, inverno…e ancora primavera(2003), un’elegia assoluta delle stagioni dell’esistenza, collocata in un contesto quasi fiabesco ai confini della irrealtà. Fotografia da urlo. Poesia pura.

Giustamente gli organizzatori sottolineano il passaggio di Arirang (2011) e Dream(2009) che vengono presentati in anteprima in Italia. I due film hanno un forte collegamento tra di loro e Arirang racconta una sorta di discesa agli inferi del regista stesso in preda ad una forte depressione legata alla realizzazione di Dream.

Il cinema di Kim Ki-Duk è spesso intriso di violenza quale espressione di una società sempre più drammaticamente rinchiusa in se stessa. In Pietà, il giovane riscossore di crediti, fa della violenza uno stile di vita, un modo immediato di sopravvivenza e di emancipazione. Il dolore degli altri è la conferma del suo potere, il suo dolore prelude alla sua sconfitta. In Ferro 3-La casa vuota (2004), altro capolavoro assoluto, il protagonista vive case altrui con assoluta padronanza, come se gli appartenessero le vite e le storie di coloro che abitano quelle case. Un approccio quasi magico al bisogno d’amore di uomini e donne.

La rassegna ospita complessivamente 11 titoli a partire dal 20 ottobre, secondo le modalità e la programmazione che potrete trovare nel sito www.cinetecamilano.it

Grande cinema senza ulteriori aggettivi.

In allegato il Comunicato Stampa della Cineteca


(Massimo Cecconi)



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