Metro 4 e Parco Forlanini. L'importanza di essere attivi!

Da un paio di mesi si è formato, grazie all'iniziativa dei ComitatixMilano Zona 3 e 4, il Comitato Grande Forlanini che è già intervenuto in tre importanti eventi: il 13 maggio con la Manifestazione per il Grande Forlanini, il 16 giugno nel convegno sui Parchi Cittadini organizzato dal Comitato Amici Parco Nord e dal Coordinamento SOS Parchi, audizione alla V^ Commissione Parchi e Agricoltura della Provincia di Milano per illustrare "l'incidente" del golf e la prospettiva del grande parco forlanini, ottenendo dimostrazioni di interesse da parte di tutte le forze politiche.
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viale Forlanini
Il tema riguarda  Zona 4, ma anche Zona 3, in quanto il Parco Forlanini potrebbe diventare un grande parco metropolitano sbocco per le due zone, ma anche per la città intera.
Un incontro che si è svolto nei giorni scorsi, richiesto dal Comitato Grande Forlanini, ha chiarito qualcuno dei punti in sospeso. Il 17 si terrà poi un'assemblea pubblica in cui verranno chiariti gli ulteriori punti.

Il problema
La realizzazione delle linee metropolitane e della linea ferroviaria passante e circolare è benvenuta ed è inquadrabile nelle politiche economiche anticicliche per investimento strategico in capitale fisso sociale.

Lungo le infrastrutture la qualità degli spazi di interscambio, che nelle città europee contraddistingue nuove centralità e interventi esemplari, purtroppo, a Milano, ha prodotto sempre periferie interne, spazi squallidi e degradati: parcheggi di S Donato, Romolo, Bisceglie, Molino Dorino, retro di Lambrate ecc.

Il problema è quasi sempre la qualità progettuale, determinata dall’incapacità di connettere progetti nati e sviluppati in ambiti di responsabilità e specialismo diverso e separato. Non è un problema estetico ma un problema di qualità dell'ingegneria civile che produce vere assurdità che nessuno desidera o avrebbe mai desiderato (i luoghi citati sono un catalogo di problemi).

La città deve esigere coerenza del progetto, continuità, risparmio delle risorse e qualità dei cantieri che convivono con la vita della città. In definitiva sono queste le garanzie di qualità dei luoghi

Il caso Forlanini

Nel caso della realizzazione della stazione d’interscambio Forlanini tra MM4 e linee ferroviarie suburbane, il progetto lascia intuire l'ennesimo spreco di suolo e di occasioni. La stazione da un lato affaccia su un quartiere, dall'altro su un parco ancora in divenire. Questa stazione è un fatto urbano centrale nella metropoli. Infatti nessuno potrebbe oggi pensare che Milano finisce al confine con Segrate, dopo i dibattiti sulla dimensione metropolitana del PGT Masseroli se non rischiando il ridicolo.

Siamo sul bordo del Parco Agricolo Sud Milano, un parco regionale che in questa parte potrebbe essere uno straordinario parco urbano continuo dal centro città sino all'Idroscalo: il grande Parco Forlanini. Nel 2001 è stato valutato un concorso internazionale di progettazione per il Parco Forlanini, forse superato nel dettaglio ma non nei principi: un grande parco territoriale tra viale Argonne e l'Idroscalo.

Oggi il parco può e deve restare in parte campagna in città, si può realizzare a basso costo qui ed ora con gli agricoltori, con le associazioni, con pochi investimenti pubblici privati. Una rete di percorsi leggeri, alcuni accessi, pochi filari su un impianto paesaggistico già esistente ereditato da 200 anni di agricoltura della stessa azienda.

Cantieri e brutte opere

Ma invece di progettare con attenzione un pezzo di città così delicato e potenzialmente rigenerativo per il brano urbano interessato, predisporre da subito il collegamento tra quartiere e parco, invece di proteggere le aree agricole, utilizzare le aree grigie e le risorse presenti (parcheggi sottoutilizzati, edifici Ligresti, cascine, aree prossime al cdt) le aree agricole vengono occupate in modo indifferenziato, in una prospettiva lunga e che porta degrado: cantiere e alloggi per 250 operai, un parcheggio enorme in un luogo tecnicamente inadeguato.

Queste condizioni rischiano di procurare una pessima figura alla città dell'Expo. Una strana metropolitana con una sola fermata che porta dall'aeroporto ad un parcheggio, in mezzo a un cantiere, e a ruderi di cascine. Speriamo che nessuno dica che almeno questo servirà a spostare il campo nomadi...(nota del redattore: e che nel frattempo è già stato spostato)

La possibile soluzione tecnica non è certamente bloccare il progetto ma rimediare al danno, in tutti i modi possibili:

1. Costruire un quadro di informazioni coerenti e complete anche (a costo di) per vedere le falle e i problemi.

- Quali opere?Quali opere sono previste nell'ambito Forlanini, 3 Ponti, Via Mezzofanti. Ci risulta siano una stazione MM4 una stazione ferroviaria, opere connesse per accessibilità, un sottopassaggio pedonale, un parcheggio di interscambio.
- Quale qualità?Se esiste un progetto definitivo ed esecutivo unitario vorremmo discuterlo.
- Quale somma delle opere ed effetti?Se non esiste un progetto unitario, è indispensabile predisporre una corografia unitaria in cui compaiono tutte le previsioni. Solo su questa base possiamo capire se l'investimento che viene fatto produce una somma si oggetti giustapposti o un insieme coerente
- E' stato tenuto conto del fatto che la stazione dà accesso al parco?Quale disegno coerente con il parco è previsto e quali percorsi e accessi alle attività presenti (Scarioni, tennis, cascine, canile).
- Quali considerazioni in assenza di un PUM sostengono la realizzazione di un parcheggio di attestamento per 2500 posti auto in via Gatto?Il modello di traffico che è stato utilizzato per valutarne l'efficienza e la posizione è limitato ai confini amministrativi o include anche i comuni di prima cintura e gli attestamenti delle reti progettate.
- Quale viabilità locale sostiene eventualmente il parcheggio, con quale rapporto con viale Forlanini/via Mecenate?
-Esiste un progetto d'insieme della rete di mobilità lenta di accesso agli impianti sportivi dalla stazione MM4, e quale ruolo dovrà svolgere via Cavriana all'interno del parco?
-Esiste un progetto d'insieme della rete locale e della connessione degli spazi pubblici su via Mezzofanti che definisca il destino delle aree verdi toccate dal cantiere?

2. Valutare tutte le misure necessarie ad anticipare effetti positivi e costruire il parco, anche in vista dell'Expo.

Opere infrastrutturali e qualificazione del contesto devono muoversi almeno contemporaneamente. La compensazione ecologica per la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali, gli interventi sul verde esistente devono, dove possibile, precedere le opere. Altrimenti i tempi di crescita di un parco sono generazionali: se oggi ho 50 anni, per vedere una pianta cresciuta o formare un parco devo aspettare il 2028 (dieci anni dopo la fine MM4) e questo non ha senso.

3. Valutare le alternative di localizzazione del parcheggio da 2500 posti di via Gatto.

Un parcheggio di grandi dimensioni ha carattere di servizio all’interscambio e deve essere collocato al servizio dell’infrastruttura del trasporto pubblico in un punto facilmente accessibile, ad esempio alla testa del sistema MM4 presso l'Aeroporto (in controtendenza rispetto al traffico in entrata/uscita nelle ore di punta). Utilizzare l'area presso i ponti della ferrovia lungo viale Forlanini, già destinata a parcheggio d’interscambio e mai utilizzata, attualmente in uso all’ATM come deposito delle auto rimosse è un errore. Anche le aree adiacenti la via Gatto e previste come ambito di cantiere, dovranno essere programmate perché successivamente dovranno essere adibite come ambito di accesso al parco, parcheggio locale alberato di dimensioni contenute, spazio per servizi.

A queste punti ha cercato di rispondere un incontro tecnico chiesto dal Comitato Grande Forlanini cui hanno partecipato l'Assessore Maran, Metropolitane Milanesi, Impregilo e tecnici comunali.

Primo tema stazione MM4, ferrovie S, attraversamento ciclo pedonale della ferrovia verso il parco Forlanini, piste ciclabili.

La stazione MM4 è localizzata lungo via Mezzofanti (dietro il benzinaio) con accesso da via Ardigò e dal prolungamento di via Sismondi, la stazione ferroviaria è a fianco, parallela, con accesso ai binari sopraelevati da sotto. Il corridoio di accesso ai binari funziona da passaggio ciclo-pedonale da e per il parco.

Il complesso edilizio è complicato perchè deve porre in relazione molte funzioni intrinseche ai manufatti e di valore sovra locale. Abbiamo quindi chiesto un disegno complessivo, abbiamo "ottenuto" una ridefinizione dell'accesso ciclabile da viale Argonne, abbiamo avanzato i dubbi su una semi piazza ribassata rispetto alla strada, abbiamo visto che l'attraversamento sotto la ferrovia è largo 9 metri, abbiamo rimarcato che lì sotto ci passeranno le biciclette e il luogo dovrà essere custodito la sera e chiuso la notte con la chiusura della stazione, abbiamo chiesto un edificio della stazione asciutto senza spazi inutili e costosi come il passante.

Secondo tema il cantiere

Secondo i programmi il cantiere avrà due fasi: sino al 2015 e dopo sino al 2018. Il cantiere occuperà il pratone lungo via Mezzofanti (col buco dove infileranno le talpe) e tutte le aree agricole e non lungo la ferrovia sino alla centrale termica. Sostengono che l'acquisizione dei suoli e gli accordi con incentivi agli agricoltori e per il rispetto dei tempi sia molto avanzata e che non sono disponibili soluzioni diverse come quella dell'ex caserma che abbiamo avanzato perchè maggiormente costosa e grande la metà di quanto necessita (a tale proposito sembra che l'area sia stata acquistata da un privato ed offerta a prezzi quattro volte superiori ai terreni agricoli, probabilmente per le aspettative sulle volumentrie che il vecchio PGT Masseroli prevedeva sugli ATIPG Forlanini che di fatto sono stati azzerati con il PGT De Cesaris) .

Abbiamo chiesto a Impregilo la qualità del cantiere perchè è un pezzo di città, innanzitutto per le case dei 250 operai che ci vivranno per almeno 6 anni poi per le aree depositi così che i cittadini possano andare a vedere il cantiere come fosse cosa loro visto che pagano anche, abbiamo "ottenuto" un ripensamento del cantiere dopo il 2015 perchè aprano un percorso che permetta di passare dalla stazione al parco in uno spazio bello, un giardino lineare fiancheggiato da un accettabile cantiere, abbiamo chiesto un disegno complessivo del brano di città dopo il 2018 su come sarà la città così da cominciare a configurare il ripristino del dopo cantiere paragonabile a un area dismessa.

Terzo tema il parcheggio

Sul parcheggio per 2.500 posti auto e del costo di 30 milioni e localizzato ai ponti quindi in città c'è stata battaglia. Abbiamo proposto Linate, testa della M4 e loro dicono che gli accordi con SEA sono difficili e noi abbiamo ribattuto che se non sappiamo dove metterlo la soluzione non può essere un ripiego, l'assessore ha allora detto che per ora c'è un progetto preliminare e ci penserà, quindi tempi un po' più lunghi.

Quarto tema il parco

L'assessore sembrava convinto dell'idea del grande parco tanto che pensa già alla pista ciclabile da Argonne sino al confine di Milano, abbiamo valutato al momento il costo di un ponte sul Lambro e dove si passa sotto la tangenziale.


Conclusioni

Dopo la riunione il quadro sembra meglio definito, si è riusciti a recuperare qualche elemento mancante e si è formato un dialogo. Certo è che questo incontro doveva avvenire ben prima, in fase di progettazione e con tutti gli attori. Incredibile che i problemi siano emersi solo dopo che il nostro Comitato ha chiesto un incontro chiarificatore e non prima.

Importante intervenire alla assemblea del 17 portando i nostri contributi pubblicamente.






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Ci sarà un passante fino a via Mecenate?
08/10/2018 maria
Salve, ci sarà un passante per raggiungere via Mecenate? Altrimenti, da Forlanini, in che modo sarà possibile arrivarci? Grazie


Re: Metro 4 e Parco Forlanini. L'importanza di essere attivi!
19/07/2012 Paolo Morandi
Caro Vincenzo,
capisco le tue perplessità. Spero che qualche chiarimento ti arrivi da questo articolo: https://www.z3xmi.it/pagina.phtml?_id_articolo=2183-I-vantaggi-della-stazione-Forlanini-Passante-Ferroviario-MM4.html


E' ovvio che poi l'allungamento della tratta fino al raggiungimento del percorso così come pensato dai progettisti (sperando si trovino i soldi), renderà la linea anche interessante per chi arriva dall'hinterland (per la tratta che arriva dalla direzione di Peschiera Borromeo), sia per i cittadini della zona nella direzione centro.
Non so se per il quartiere Forlanini una fermata Parco possa essere veramente utile visto che stiamo spingendo affinchè il parco, di fatto, arrivi fino a via Cavriana.

Paolo


Re: Metro 4 e Parco Forlanini. L'importanza di essere attivi!
19/07/2012 VINCENZO ROBUSTELLI
Ho qualcosa da dire sul progetto (oramai esecutivo) della M4 dall’aereoporto di Linate per la parte almeno cantierizzata e finanziata.
Ho assistito all’assemblea di zona 4 sull’argomento per farmi una idea di quanto si parlava visto che non avevo potuto partecipare a quella di zona 3.
A parte chi si lamentava per timore di avere l’uscita del metrò sotto casa alcune considerazioni sono da fare:
•La tratta Linate-Forlanini FS serve gran poco alla massa di abitanti della zona in quanto si sviluppa totalmente lungo la via che conduce all’aereoporto sostanzialmente abitato da un solo lato (e parte di esso) e non all’interno del quartiere (es. Via Mecenate)
Serve invece come metrò che porti le persone verso il parco (presumibilmente il Sabato e i festivi)
Sicuramente non serve per tali abitanti nella direzione aereoporto.
•La tratta Linate-Forlanini FS (fino a quando la M4 non sarà completata) serve gran poco ai viaggiatori provenienti dall’aereoporto perchè devono cambiare a Forlanini FS per poi cambiare ancora al primo metrò (Lambrate M2). Sicuramente è meglio utilizzare il taxi per chi può spendere o le linee 73 o X73 dirette a San Babila. Questo discorso vale anche per la direzione inversa.
•Di conseguenza, credo, si andrà ad un sottoutilizzo della tratta almeno fino a che non venga completata e non credo che anche se completata tale tratto risulterà utile agli abitanti del quartiere.. Ma sinceramente non conosco se e quando verrà completata. Non so neppure se il tracciato di tale tratta è stato condizionato dagli enti finanziatori
•Se non ricordo male c’erano altri progetti che permettevano il raggiungimento dell’aereoporto senza legarlo ad una nuova linea.
•Come qualche cittadino ha chiesto, non è stato indicato il flusso previsto di passeggeri.
•Sul parcheggio di corrispondenza è stato affermato (da Maran?) che si tratta di 800 posti e non di 2000. Ma sul fatto di farlo un testa alla metropolitana non ho sentito una chiara risposta


Nuova sede della Provincia, cascina Zerbone a Ponte Lambro, cantiere della MM4
19/07/2012 Michele Sacerdoti
La zona 4 è investita tra tre problematiche di grande interesse per l’ambiente.

Pur essendo consigliere di zona 3 non posso disinteressarmene per la vicinanza con la zona e per l’impatto su tutta la città.



La Provincia ha inserito a bilancio e approvato in giunta il progetto preliminare di una nuova sede unica sul retro dell’edificio storico di viale Piceno 60, all’angolo di via Piolti de’ Binachi con via Macedonio Melloni.

L’edificio costruito nel 1914 come Brefotrofio provinciale in stile neo-romanico dall’arch. Vietti Violi e alto due piani (con un sopralzo posteriore di un piano su viale Piceno) è da tempo oggetto di interesse della provincia per unificare 900 impiegati delle sue sedi di porta Vittoria, via Guicciardini e viale Piceno perché sarà, grazie alla MM4, molto ben collegato (una fermata di metro) con la sede istituzionale di via Vivaio-corso Monforte (Palazzo Isimbardi), oltre alla stazione del passante di piazzale Dateo. Una sede alternativa in via Soderini, dove la provincia sta costruendo nuovi palazzi per il settore Lavoro, è molto più lontana.

Il primo progetto del 2011 consisteva in una torre di 30 piani progettata dallo studio Algarotti sull’asse centrale dell’edificio nel cortile posteriore.

La verifica dell’interesse culturale da parte della Soprintendenza ha portato a escludere dal vincolo l’edificio del 1940 all’angolo di via Melloni con via Piolti de’ Bianchi e quindi il progetto è stato modifica in un edificio massiccio di 8 piani e una torre di 12 piani per le direzioni degli assessorati, con un profilo che ricorda il Diamantone delle ex-Varesine e facciate in parte in cotto e in parte in vetro.

Il progetto, del costo di 43 milioni di euro, verrà finanziato con la vendita del confinante complesso di viale Piceno, che dovrebbe valere 40 milioni (3.500 euro/mq); chi vincerà la gara costruirà il palazzo e acquisterà quello vecchio, per poi ristrutturarlo per uffici e residenze e rivenderlo.

Si rimane perplessi che la Provincia, di cui non si conosce la sorte, si lanci in questa operazione immobiliare. Era stata avviata prima del governo Monti ma ora dovrebbe essere sospesa, non accelerata. Invece tutto è pronto per bandire la gara entro la fine del 2012. L’asta andata deserta per la vendita del palazzo di corso di Porta Vittoria per 55 milioni di euro dovrebbe suggerire cautela, forse invece per questa operazione ci sono imprese di costruzione in grado di indebitarsi con le banche in attesa di vendere il vecchio palazzo, peraltro vincolato dalla Soprintendenza. Chi c’è dietro questa operazione ?

Ma i 900 impiegati della Provincia ci saranno ancora quando il palazzo sarà terminato o saranno passati alle dipendenza del Comune, della Regione o della futura Città Metropolitana ? Intanto la giunta provinciale è ancora nel pieno dei suoi poteri e può bandire la gara.

Gli abitanti di via Piolti de Bianchi 46 e 48 sono assai preoccupati, il pomeriggio non avranno più il sole ai piani bassi. L’ospedale Macedonio Melloni dovrà lasciare i locali che occupa nel vecchio edificio, collegato da un passaggio sotto via Melloni. Il teatro che fine farà ? E lo sterminato archivio del Brefotrofio che conserva dal 1780 la registrazione di tutti i neonati abbandonati a Milano per un lunghezza di 1000 metri di volumi cartacei ?



Spostiamoci in campagna.

Quaranta ettari di prezioso terreno agricolo tra Ponte Lambro e la tangenziale coltivati dalla Cascina Zerbone stanno per essere cementificati. Il Comune ha approvato un accordo di programma con la Regione per costruire 800 alloggi di edilizia convenzionata in vendita e affitto, con soli 17 alloggi (2%) di edilizia sovvenzionata. A sud di questo intervento un accordo di programma del 2008 prevede la costruzione di 1.400 alloggi per le forze dell’ordine e 500 alloggi per le forze della Polizia, compresa una nuova scuola della Polizia. In totale 6.300 nuovi abitanti che raddoppiano quelli attualmente insediati a Ponte Lambro. Un masterplan dello studio Macchi Cassia e del Politecnico prevede edifici alti 10 piani lungo la tangenziale e un parco lineare centrale.

Alla cascina viene lasciato solo un piccolo terreno lungo via Vittorini per far pascolare le sue cento mucche, le ultime a produrre latte per Milano insieme a quelle della cascina Campazzo.

La stessa cascina è in vendita all’asta, essendo di proprietà del Consorzio del canale navigabile Milano-Cremona-Po’ in liquidazione. La possibilità di salvare la cascina dipende dalla quantità di terreno che può coltivare per poter affiancare alle mucche delle attività di agriturismo.

Sembra che il Comune voglia assegnare alla cascina parte delle aree intorno all’ecomostro che si sta demolendo, ma sono sicuramente meno degli attuali 40 ettari e inoltre le mucche dovrebbero traversare via Vittorini per andare a pascolare. In compenso accanto alla cascina sono previsti degli orti urbani.

Il ricercatori del Laboratorio di quartiere di Ponte Lambro ritiene indispensabile aumentare la popolazione per costruire nuovi servizi come la scuola media. Ma con questo ragionamento si dovrebbero raddoppiare tutti i comuni italiani sotto certe dimensioni. L’attività agricola dovrebbe invece valorizzare il quartiere, in previsione dell’Expo 2015.



Poco più a nord in pieno Parco Sud se ne stanno andando altri preziosi terreni agricoli tra la via Cavriana e la ferrovia e anche oltre via Cavriana.

MM e Impregilo vogliono allestire il cantiere della MM4 con gli alloggi per 850 operai ed i silos per il cemento in un’area agricola. Questa è stata tenuta a riposo da sei anni per adibirla ad ortocultura biologica da parte dell’agricoltore che affitta i terreni del Comune da generazioni. E’ in pieno Parco Sud e nel perimetro del Grande Parco Forlanini. E’ l’area agricola più vicina a Piazza Duomo (3,6 chilometri) in direzione est.

Un’area alternativa di 6 ettari lungo viale Forlanini dietro la polveriera e di proprietà al 50% di Fintecna (Stato) e al 50% del gruppo Percassi di Bergamo non è stata presa in considerazione perché l’affitto è più costoso. SI tratta di un’area in cui il PGT di Masseroli prevedeva che si potesse costruire mentre il PGT della nuova amministrazione ha azzerato le previsioni, essendo nel parco sud. Tuttavia è un incolto sterrato di minore valore agricolo. Inoltre è meglio accessibile dai mezzi di cantiere, via Cavriana e via Gatto sono strette.



Faccio appello agli Assessori Maran e Boeri, che ha la responsabilità del settore agricoltura, perché il cantiere venga spostato. Si chieda a Fintecna e Percassi l’affitto dei loro terreni fino al 2018.

Per Cascina Zerbone si abbia il coraggio di riconoscere l’errore e si torni al rispetto dei terreni agricoli.

Per la sede unica della Provincia il sindaco Pisapia, che sta discutendo della città metropolitana con il presidente Podestà, inviti questo ente a rinviare ogni decisione sulla collocazione dei suoi impiegati.







Michele Sacerdoti

Consigliere di zona 3


Re: Metro 4 e Parco Forlanini. L'importanza di essere attivi!
17/07/2012 Michele Sacerdoti
Cari amici,

sono andato oggi in via Manin a visionare il rogito della caserma La Canavese in viale Forlanini 37 vicino alla tangenziale.

SI tratta di un’area di 113.000 mq su viale Forlanini indicata in giallo, acquistata nel 2009 per 10,5 milioni di euro (92 euro/mq) da Valcomp Tre (50% Fintecna-50% gruppo Percassi di Bergamo).

Il rettangolo della ex-polveriera è ancora demaniale, a quanto sembra, non fa parte dell’acquisto. Sull’area c’è un vincolo ambientale, oltre ad essere nel Parco Sud.

La parte sopra il tratteggio è coltivata dall’agricoltore Colombo, in affitto nella Cascina Cavriana di proprietà del Comune. Comunque l’area sotto il tratteggio è più che sufficiente per il cantiere, paragonandola con l’area in rosso su via Cavriana.

Tuttavia sembra che il cantiere su via Cavriana invada anche il campo agricolo ad est della via.

Stasera la questione verrà sollevata dal consigliere comunale del Pd Cormio, amico dell’agricoltore Martini che ha in affitto il campo del comune (da non scrivere sul sito del comitato).

A presto



Michele


Re: Metro 4 e Parco Forlanini. L'importanza di essere attivi!
17/07/2012 Antonella Gilardelli
Sono Antonella Gilardelli, presidente dello Junior Tennis sito in via Cavriana 45 su terreno in concessione dal Comune di Milano da più di 50 anni. Vi avevo mandato una sintesi dei contatti e degli incontri da me avuti con il Comune di Milano e con MM4 quando sono venuta a conoscenza del fatto che nell’area confinante con la nostra struttura sportiva sarebbe stato posizionato il cantiere “dormitorio” per la linea 4. Al di là della responsabilità che io sento molto forte per la sicurezza dei 420 ragazzi che frequentano annualmente la nostra scuola tennis, il cui valore è riconosciuto a livello nazionale tanto che nella passata stagione era stata scelta come sede di un centro federale periferico, desidero sottolineare che;

- nel 2009 abbiamo ristrutturato un capannone a copertura di tre campi da tennis, previo smaltimento di 2000 mq di amianto, e dotandolo di materiali ad alta tecnologia per il risparmio energetico e pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita ( il tutto con risorse economiche dello Junior Tennis, associazione sportiva dilettantistica senza scopo di lucro, grazie ad un mutuo contratto con il Credito sportivo che ci impegna finanziariamente per 15 anni).

- Che questa scelta è stata presa dal consiglio direttivo di volontari, che io presiedo, in un’ottica di impegno per lo sport e impegno per la città, per meglio inserirci nel contesto “campagnolo” in cui abbiamo sede e nel rispetto del parco che vogliamo difendere, così come del resto ci è sempre stato imposto dovendo sottoporre ogni minima variazione al vaglio e all’autorizzazione delle autorità competenti per non “alterare” l’esistente.

- Che improvvisamente tutto ciò non vale più e in un attimo si può distruggere un’area agricola immensa per posizionare un cantiere, cosa che naturalmente non “ altera” l’esistente, anzi, riqualifica la zona.

- Che in data 25/03/2010 prot.PG243742 veniva da noi inoltrata la richiesta per la realizzazione di una piccola palestra, indispensabile per i nostri atleti, alcuni dei quali sotto osservazione da parte della Federazione Italiana Tennis, e successivamente veniva depositata osservazione al PGT prot. PG885373 allegando proposta progettuale della palestra da realizzare con materiali ecosostenibili per restare in linea con la nostra filosofia. Nulla si è più saputo di questo nostro progetto benché sia ben noto che la preparazione atletica dei giocatori sia importante quanto la tecnica.

- Che in tutto ciò lo Junior Tennis per diversi anni subirà solo immensi disagi ma anche in futuro non godrà di alcun vantaggio in quanto completamente tagliata fuori dalle stazioni della MM4 e da ogni collegamento con esse.

- Che non intendo abdicare subendo passivamente perché credo fermamente nei valori formativi ed educativi dello sport come risorsa di crescita per i giovani e questo deve avvenire in un contesto di massima sicurezza visto che i frequentatori della scuola tennis hanno età tra i 6 e i 16 anni; tutto ciò anche se sono perfettamente consapevole fin dall’inizio che le decisioni sono già state prese sulla nostra testa senza minimamente coinvolgerci.



Grazie per l’attenzione

Antonella Gilardelli


Re: Metro 4 e Parco Forlanini. L'importanza di essere attivi!
16/07/2012 Michele Sacerdoti
Ho scoperto all'Agenzia dei Territorio che l'area demaniale lungo viale Forlanini tra l'ultimo edificio e la tangenziale dietro la polveriera (foglio 397 mappale 37) , della dimensione di 67.000 mq è stata ceduta dal demanio a Fintecna (ex-Iri) nel 2005 e da questa nel 2009 alla società Valcomp Tre di Roma, 50% di Fintecna Immobiliare e 50% di Stilo Immobiliare Finanziaria, società del gruppo immobiliare di Bergamo Percassi, che ha costruito il centro commerciale Orio al Serio e molto attivo a Segrate, dove vuole costruire un grande centro commerciale.

Valcomp Tre sta ristrutturando una parte di Palazzo Litta in corso Magenta ad uso residenziale.

L'area di Valcomp Tre potrebbe essere destinata al cantiere della MM4 invece dell'area agricola di via Cavriana, affittata dal Comune ad un contadino che vuole destinarla ad orticultura biologica, avendola tenuta a riposo per sei anni.

L'area di Valcomp Tre è invece definita incolto sterrato, anche se fino 1970 era seminativo.

L’area contigua verso Milano lungo viale Forlanini (mappale 49) è invece di proprietà di Fintecna (dimensione 7000 mq).

A questo punto il Comune di Milano chieda a Fintecna le due aree fino al 2018 invece di usare prezioso terreno agricolo, salvaguardandolo per l’Expo 215.


 
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