È davvero finita la ricreazione?

“Nel mondo di Pisapie è finita la ricreazione” affermava alcuni giorni fa Luca Fazio dalle colonne del Manifesto, sentenziando che “ anche l'elettore più euforico per la vittoria di Giuliano Pisapia ormai si è reso conto che la ricreazione è finita e adesso comincia a chiedersi se è per questo che Milano si è liberata da un ventennio di cupo centrodestra”. La causa di tanto malumore? La raffica di tagli al bilancio cui la giunta è stata costretta, vista la voragine ereditata dalla precedente gestione, che interesserà, in diversa misura, un po’ tutti i servizi ai cittadini, dalla polizia municipale alle scuole secondarie, dalle attività culturali, agli asili nido e ai servizi per l'infanzia e per l'assistenza agli anziani.
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Cosa ne pensa la base elettorale che con tanto entusiasmo aveva salutato il vento nuovo di maggio, si chiede il giornalista? E perché da Palazzo Marino non giungono forti rassicurazioni, oltre alle voci di tagli e sacrifici? “Eppure tutto tace. Sembra che l'ineluttabilità dei tagli imposti dal governo non ammetta discussioni” afferma Fazio, e continua “Se si deve solo tagliare, è inevitabile che si cominci a mugugnare «ma chi ce l'ha fatto fare...». La considerazione non lascia presagire nulla di buono circa l'entusiasmo di una città che è già tornata depressa.”

Ma è veramente così depressa questa città? Non sembrerebbe, a giudicare dalle risposte all’articolo che sono circolate tra i diversi membri del Comitato Zona 3: “non ho capito dove vuole arrivare Luca Fazio con questo articolo” commenta Silvano “chi pensa che con un colpo di bacchetta magica si possano cancellare gli sprechi e le macchie causate dalle precedenti Giunte di centrodestra, vuol dire che non ha consapevolezza storica, né dimestichezza con le sane gestioni della politica, che non possono essere misurate solo col metro negativo a distanza di soli 120 giorni”. Dello stesso avviso, ma più lapidario Davide, che commenta “Mi pare che l'articolo di Luca Fazio sia frutto di un massimalismo cui spesso indulgono i giornalisti del Manifesto.”

Piccata anche la replica di Guido: “A me non sta per nulla bene che si liquidi in una frase o due quello che invece è un cambiamento epocale di atteggiamento, di identità e di intenzione. Facciamo l’elenco di tutte le cose buone fatte finora dalla giunta e comunichiamolo quotidianamente, forse andremo un po' meno in depressione!”

Più pacato Francesco, che rilancia con ottimismo: “Abbiamo una squadra in consiglio di zona giovane, determinata e capace, degli assessori "attenti" ai cittadini, le premesse per far bene ci sono nonostante le difficoltà finanziarie”

È già finito l’entusiasmo quindi? A giudicare dal nostro piccolo campione sembrerebbe di no: ci sono, sì, comprensibili timori e grande attenzione per tutte le mosse di Palazzo Marino, ma ancora molta energia e voglia di fare.

La guardia resta alta, quindi, come lo restano però l’umore e le aspettative.



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