Campus sostenibile: non un progetto, ma un'iniziativa!

Il 18/5 si è svolta una Commissione Congiunta Sport e Qualità dell'ambiente urbano sul tema di Campus Sostenibile. E' stata un'occasione forse indispensabile per chiarire la realtà del progetto.
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leonardo da vinci
Premessa
Esiste ormai da tempo un sito di riferimento per il campus sostenibile. Fino ad un pò di tempo fa il sito presentava una serie di progetti ed idee pubblicate da gruppi di studenti. Era poco comprensibile la reale entità e natura del progetto, ma una cosa era sicura: coinvolgeva  per forza di cose la vita della zona e ciò senza che nessuno avesse preso contatti con le istituzioni per spiegare cose fosse l'oggetto "Campus Sostenibile". Dall'altra parte c'era la sensazione, comprovata da fatti concreti, che il Politecnico proseguisse una sua idea di trasformazione della Zona in cui le istituzioni ed i cittadini fossero sempre più esclusi. Questi, a grandi linee, i punti su cui si erano basati questi timori:
  • la chiusura di via Pascal: una via che faceva parte della mobilità della zona che di colpo viene chiusa da cancelli, diventando parte integrante delle strutture del Politecnico
  • il campo sportivo Giuriati: un tempo era sempre aperto e parte integrante della vita di zona, oggi (anche per questioni di sicurezza) non è così facile accedervi
  • la piscina Ponzio (o centro balneario Romano): a luglio dell'anno scorso il Comune ha firmato una delibera di indirizzo per la quale si rendeva interessata alla riciesta del Politecnico di avere in concessione la piscina, trasformando gli spogliatoi in residenza per dottorandi e coprendo metà vasca, riducendo a metà l'attuale centro balneario. Sulla questione Zona 3 si è espresso tramite due delibere in cui non si è accettato questo progetto, soprattutto per il mancato coinvolgimento della Zona nel processo. Una questione sicuramente gestita male e ancora del tutto da chiarire, su cui è intervenuta di recente il Presidente di Commissione Sport, Sara Rossin. A questo proposito sono stati pubblicati da z3xmi una serie di articoli di cui trovate il link a fondo pagina.
  • la Casa dello Studente: una volta era parte integrante della vita di zona. Si andava a mangiarci un panino o dal parrucchiere perchè costavano meno, ed era un luogo vivace e pieno di iniziative (a questo proposito consiglio la lettura di questo racconto pubblicato da z3xmi), adesso è un luogo morto ed inaccessibile
  • la biblioteca di architettura il cui accesso adesso è solo a pagamento
Insomma, le ragioni per cui temere una scelta che  ancora una volta non coinvolgesse l'istituzione e la cittadinanza non erano così campate per aria.
La realtà della zona Città Studi è di qualcosa che rotea attorno agli studenti, in cui i cittadini sono solo spettatori passivi ed in balia del deserto una volta che la zona si svuota dagli studenti. La zona comunque è poco accogliente anche per gli studenti e  da loro una  immagine di città poco ospitale. Delle responsabilità ci sono senz'altro anche da parte degli abitanti che hanno vissuto gli studenti come invasori e cacciandoli dalla piazza durante la notte per evitare gli schiamazzi. Hanno militarizzato la piazza Leonardo da Vinci, rendendo la piazza un deserto insicuro quando, probabilmente, sarebbe bastato qualche doppio vetro in più. Sono errori che bisogna riconoscere e superare se si vuole una zona bella ed accogliente.

L'idea "Campus Sostenibile"
Innanzitutto non è un progetto del Politecnico, bensì nasce in stretta collaborazione con l'Università degli Studi. Fa parte della rete internazionale ISCN ed è forse l'unico Campus cittadino tra quelli partecipanti. Innanzitutto il progetto nasce come progetto di miglioramento dell'impatto ambientale delle Università e quindi interviene al suo interno per migliorare gli aspetti energetici e di riutilizzo (sezioni Energy ed Envirnment). Ma ha anche degli aspetti che riguardano la zona intera, quale l'integrazione dei cittadini all'interno della vita universitaria (sezione People) ed infine un progetto di mobilità (Accessibility) che include problemi interni e della zona.
Il Comune è coinvolto quale Coordinatore del tavolo di lavoro tra i due Atenei e sostiene l'idea di una maggior integrazione della vita degli istituti universitari e quartiere.
Altro attore che partecipa al Progetto è AMAT, riguardo alla componente mobilità sostenibile.

Le domande
I consiglieri che hanno partecipato all'incontro hanno posto alcune domande:
  • problema dei parcheggi in zona
  • grattacielo di informatica nell'istituto di Fisica
  • la possibilità di tenere uno sportello per progetti di ristrutturazione ecosostenibili
  • la possibilità di accogliere all'interno un mercato della Terra
  • la proposta di pedonalizzare via Celoria
  • dubbi sulle aperture reale degli atenei alla cittadinanza
  • richiesta di essere maggiormente coinvolti nei processi decisionali
  • possibilità di attività culturali la sera nella zona per evitare lo svuotamento

Le risposte

L'intenzione è riqualificare via Celoria come centro geografico del Campus, ma aperto alla cittadinanza. Aprire gli atenei con luoghi di ristorazione e culturali. Le funzioni non devono terminare durante la giornata, e le biblioteche dovrebbero rimanere aperte. Ciò è possibile solo a condizione di piena collaborazione tra cittadinanza, istituzioni e atenei. Sostenibilità trasportistica e non spostare il problema su strade limitrofe. Quindi educazione presso gli studenti per una mobilità sostenibile. Sicurezza: tutto sta in piedi se via Celoria viene riqualificata ed utilizzata anche la notte.

Il coinvolgimento della Zona è ancora in fase di studio e pianificazione.

Piazza Leonardo è il primo spazio da pedonalizzare. Via Celoria, Ponzio, via Pascal, Valvassori Peroni fanno parte del piano. Leonardo c'è troppo traffico e sono presenti troppe cose che tolgono spazio alla sua utilizzabilità. Dovranno avvenire  interventi progressivi su verde, mobilità, illuminazione, etc. per migliorare la piazza.
Nel progetto manca l'asse cultura perchè trasversale a tutti i progetti.

Disincentivazione all'uso dell'automobile, diverse possibilità: togliere posti macchina, costo di parcheggio, premi per chi non viene in auto.

Mercati della terra: c'è il problema normativo, più che all'esterno, potrebbe essere all'interno nell'università, in facoltà di agraria vogliono creare un punto di vendita fisso di prodotti a km 0 bio.

La statale ha già aperto la ciclofficina.

L'asilo nido del PoliMi è da trasferire per renderlo maggiormente praticabile.

Il metodo adottato è di capire le attese e l'uso delle diverse vie. Se nella mentalità della cittadinanza c'è già l'idea che per due giorni alla settimana non si può parcheggiare nella via per far posto ai mercati, allora siamo sulla strada buona per chiedere di pedonalizzare zone della città. Sportello ecosostenibilità: progetto interessante. Teleriscaldamento: l'impianto creato è di trigenerazione e quindi fa risparmiare anche non solamente per riscaldamento. Informatica: il trasferimento verrà effettuato compatibilmente al Campus Sostenibile (7-8 piani con parcheggi). Il tavolo città sarà totalmente aperto al pubblico. Ponzio non è un progetto Campus Sostenibile.

Biblioteche: la pressione è forte e stanno ragionando anche su questo.



     

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Re: Campus sostenibile: non un progetto, ma un'iniziativa!
08/06/2012 libero
Desidero far presente che la chiusura di fatto della via Pascal ha già comportato il difficile accesso al campo gioco ( che è comunale, non del Politecnico) al cui intern o sorge il Giardino della Resitenza con un monumento e una targa dedicati ai 14 Caduti partigiani. Recentamente l'ANPI ha chiesto al Consiglio di Zona di provvedere alla menutenzione dell'attuale monumento e di promuovere la realizzazione di un nuovo monumento, anche attraverso un concorso nelle scuole,nel Politecnico e nell'Università.
Grazie e saluti. Libero Traversa


 
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