Un nuovo progetto culturale in zona: Campo Teatrale


Una sorta di cittadella del teatro al Casoretto, aperta alla città e al quartiere con un ottimo progetto di educazione civile. Una casa in grado di accogliere in uno stesso luogo tre anime: compagnia, teatro, scuola.
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sala campo teatrale
Ne avevamo parlato in occasione della rappresentazione di Per quell’acerbo dolore, promettendo una riflessione specifica su questa nuova realtà teatrale (per la nostra zona) che si preannuncia molto interessante e propositiva.
Intanto il luogo. Siamo in via Casoretto 41/a, poco prima del ponte della ferrovia. Là dove c’era un’azienda tessile, dopo un meticoloso lavoro di ristrutturazione, da pochi mesi sorge una sorta di cittadella del teatro: cinque sale prove, una sala da 99 posti, spazi comuni per uffici e riunioni.

La compagnia Campo Teatrale opera già da anni, gestiva ad esempio il Teatro Guanella, attraverso una decisa vocazione per la formazione attorale e la produzione.
La ricerca artistica della compagnia è particolarmente rivolta all’attenzione al contemporaneo e all’osservazione della realtà, con sensibilità mirata alla crescita e alla affermazione di giovani compagnie teatrali sul territorio nazionale.

L’attuale impegno produttivo è dedicato a interpretare i temi dei martiri civili, della mafia e della distruzione della bellezza, attraverso specifici progetti che coinvolgo anche testimoni esterni alla compagnia.
Campo Teatrale organizza abitualmente seminari condotti da personalità del teatro italiano (Emma Dante, Gabriele Vacis, Cesare Ronconi) e intende ospitare produzioni del teatro di ricerca contemporaneo (César Brie, Danio Manfredini, Claudio Moranti).

La scuola di recitazione,  poi, conta su un bacino di oltre 300 allievi coinvolti a diversi livelli (dagli appassionati di teatro agli attori professionisti).
Campo Teatrale offre anche laboratori per le scuole primarie e secondarie, anche in campo musicale,  sia per studenti che per insegnanti, e progetta laboratori teatrali per le aziende (comunicazione, dinamiche relazionali, uso del corpo e della voce…).

Nel “manifesto” della compagnia si dice: “ …cercheremo di fare in modo che il Teatro sia sintesi di esperienze diverse, che abbia la sua quarta parete aperta sulla città e, in primo luogo, sul quartiere di cui fa parte”.
Ottima dichiarazione d’intenti a cui ci si augura il quartiere (e la città) risponda.


Per saperne di più e per contatti:  www.campoteatrale.it



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