Approvato ieri il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT)

Il Consiglio Comunale ha approvato ieri sera il nuovo Piano di Governo del Territorio di Milano (PGT), la delibera più importante di tutta la consiliatura.

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pianta citta 01

Finalmente siamo arrivati in fondo e…  Penso ancora che molti milanesi non si rendano conto di cosa questo significhi e come ciò li coinvolga direttamente.

Ritengo questa essere la delibera più importante di tutta la consiliatura.In queste settimane in cui il dibattito si è spostato dalle commissioni all’aula abbiamo ascoltato un’opposizione spesso nervosa, irrispettosa, irridente.

La maggioranza ha spesso anche risposto con il silenzio, nonostante attacchi pretestuosi e provocatori. Il confronto che avrebbe potuto essere un’importante occasione di dibattito, anche acceso, si è invece trasformato in qualcosa che non appartiene, a nostro avviso,  alla buona  politica. Sceneggiate e impuntature sterili, ripetitive, attraversate da una continua diffidenza.

Capisco umanamente che per il consigliere Masseroli ( ex assessore all’urbanistica, nell’era Moratti) questo momento sia particolarmente faticoso, tuttavia non trovo un senso che giustifichi la scelta ostruzionistica. Perché di ostruzionismo spesso si è trattato.

In ogni caso siamo arrivati in fondo   e sono sempre più convinta  che questo PGT sia senz’altro meglio di quello approvato dalla Moratti poco prima della sua sconfitta.

Un PGT che  sento vicino, tanto quanto sentivo lontano l’altro.

Forse si sarebbe potuto far di più, ma  dei progressi ci sono stati. Eccome.

Milano cambia grazie ad un piano rinato dall’ascolto della città  intesa come “bene comune”: questo è  l’orizzonte politico e culturale  entro  cui sono state fatte scelte di metodo e di merito da parte della nuova amministrazione.

Due le scelte di metodo:

  • Dopo aver revocato la delibera di approvazione, sono state riesaminate oltre 5000 osservazioni che cittadini, associazioni, Enti e operatori avevano presentato e che ben poco erano state considerate (nel piano precedente, le osservazioni accolte e parzialmente accolte rappresentavano il 7% del totale, oggi il 45%).
  • Contemporaneamente, nei mesi scorsi, è partita una lunga fase di ascolto articolata in  una fitta serie di incontri pubblici di confronto a volte anche aspri, ma sempre limpidi e costruttivi e in cui i Consigli di zona  hanno avuto un ruolo riconoscibile.

Da questo riesame delle osservazioni, dal rispetto dell’esito dei referendum, si è via via definito un documento che porta con sé una nuova idea di città con una regia pubblica a tutela dell’interesse generale della comunità alla sua vita in termini di qualità.

Alcune delle principali modifiche nel merito: 

  • Innanzitutto una riduzione  delle potenzialità edificatorie di quasi il 60%. Qualcosa come l’equivalente di 78 Pirelloni che rischiavano di spuntare in città, grazie anche al meccanismo della perequazione applicato alle aree del Parco Agricolo Sud Milano. Un meccanismo fintamente finalizzato ad acquisire al patrimonio pubblico le aree del parco ma che senza nessuna previsione di strumenti di acquisizione e successiva gestione delle aree avrebbe posto in crisi e probabilmente snaturato il carattere agricolo di quel grande bene metropolitano  (io proprietario di aree agricole nel parco, le cedo al comune e lui in cambio mi permette di costruire in citta…).
  • Una città  inutilmente sovradimensionata.Una diversa attenzione all’edilizia residenziale sociale prevedendo un’azione articolata per rispondere alla domanda di casa per tutti i segmenti sociali sempre più in difficoltà. Su questo tema avremmo voluto che il PGT prescrivesse maggiori quote di residenza pubblica a soprattutto a canone sociale e strumenti per assicurarne l’effettiva realizzazione. Ci rendiamo conto che la nuova politica sociale della casa di debba fondare sul piano, ma anche  su un insieme di azioni parallele che mirino a completare le edificazioni già in corso, il recupero degli alloggi pubblici sfitti, la riqualificazione del patrimonio esistente a partire da una maggior efficienza energetica anche attraverso incentivi oltre che a prevedere la partecipazione di diversi attori per realizzazione di edilizia sociale, evitando il rischio di creare quartieri ghetto.
  • Per quanto attiene ai servizi, il piano riformato porta in luce tutti i servizi pubblici di carattere urbano e territoriale mostrando così la struttura della “città pubblica”, mentre nel precedente ci si limitava a registrare solo quelli comunali. Inoltre, nella prassi urbanistica si costruivano quartieri nuovi senza prevedere servizi, neanche una scuola materna o un asilo nido come per il quartiere Adriano, Rubattino o Santa Giulia ci ricordano.

Tralascio di dilungarmi sul concetto di sussidiarietà, tratteggiato nel vecchio piano dei servizi, dove il pubblico era chiamato ad intervenire solo laddove il privato non provvedeva. Un concetto che relegava il comune ad un intervento rimediale, in funzione di quello che al privato non interessava o meglio non rendeva.

  • Sul piano dei trasporti si rende concreta e fattibile la rete del trasporto pubblico e s’investe nella mobilità dolce: più piste ciclabili e meno parcheggi nelle aree centrali, in coerenza con l’istituzione dell’area C e comunque al PGT si affiancherà il piano urbano della mobilità, quale strumento di progettazione puntuale.

Definitivamente abbandonata l’idea del tunnel  Expo –Forlanini che avrebbe attraversato la città e aperto ferite enormi nei diversi punti di uscita, oltre ad essere un progetto insostenibile da punto di vista economico, tecnico e ambientale. Da ripensare l’ingresso in città della Paullese che avrebbe portato enormi quantità di traffico. La famosa Gronda Nord è stata ridotta al solo tratto Eritrea–Expo, mentre sul previsto sedime sarà sostituita da una metro tranvia e da una pista ciclabile.

  • Su alcuni temi come trasporto, infrastrutture, viabilità, inquinamento, smaltimento dei rifiuti occorre aprire un respiro metropolitano che non può non prevedere il coinvolgimento dei comuni dell’hinterland per fare di Milano una città metropolitana, nei fatti. Su questo abbiamo presentato un ordine del giorno per rafforzare l’impegno del Comune a ridiscutere via via il proprio strumento urbanistico nell’ambito di una pianificazione di area vasta, necessariamente collegata alla prospettiva della città metropolitana.
  • Infine: il tema delle bonifiche: si e provveduto a definire una regolamentazione più efficace con norme specifiche  per la bonifica dei suoli contaminati anche come condizione della trasformabilità edilizia. Un risultato per la salute dei cittadini che parla da solo.

Complessivamente dunque un buon risultato. Per questo SEL si è riconosciuta nel lavoro fatto dall’assessore Lucia De Cesaris, pur con alcune  sottolineature. Ne cito solo una, a mio avviso, la più importante:

da trent’anni Milano aspetta una politica per la casa, da trent’anni manca una risposta seria al fabbisogno di gran parte dei cittadini milanesi. Non per scelta, come usa dire l’ex assessore Masseroli, ma per necessità, abbiamo sempre detto noi, troppi devono rinunciare all’abitare in città. E le oltre 20.000 domande di case popolari parlano da sole.

Serve una politica per la casa che produca un’offerta abitativa calibrata sul reale bisogno. Non abbiamo bisogno di edilizia libera, ma soprattutto di edilizia a canone sociale: occorre un cambio di passo decisivo in tal senso che coinvolga soggetti pubblici e privati per un’emergenza abitativa che attraversa un sempre maggior numero di persone. Nuove povertà, giovani coppie, stranieri che lavorano in città meritano che  Milano  finalmente metta in campo una politica  per la casa. PGT e Bilancio possono essere luoghi per iniziare a costruirla, partendo anche dalla costituzione di un Fondo specifico da destinare ad interventi di recupero, ristrutturazione e nuovi alloggi. Un investimento per una qualità del vivere, per una Milano meno densa e più umana. Su questo saremo di stimolo alla nostra Giunta per fare ancora di più. 

Milano cambia. Una Milano per scelta era lo slogan precedente… “La gente liberamente ha deciso di andare a vivere da altre parti” si diceva.

Non sarà una Milano per scelta (limitata a chi se lo può permettere), ma vogliamo possa essere una Milano per tutti perché questa è l’identità vera di una città, di una città europea, mondiale, come la nostra, e governare il cambiamento è una responsabilità di cui questa amministrazione si è fatta carico.

Un anno fa la Giunta Moratti mi aveva costretta a far ricorso contro quel PGT. Ora a distanza di un anno non posso non prendere atto del gran lavoro svolto dalla giunta Pisapia e  dagli uffici dell'  assessore De Cesaris. Difesa parco Sud, minor cementificazione  su Milano, un diverso approccio al tema Edilizia sociale rappresentano ciò per cui mi ero battuta anche nella precedente consiliatura.
Mi pare questa approvazione la migliore occasione per celebrare il compleanno di una  Giunta che in pochi mesi ha compiuto l'impresa di dare una prospettiva credibile ai problemi urbanistici della città.

Patrizia Quartieri
Consigliere Comunale SEL

 



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Re: Approvato ieri il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT)
24/05/2012 Gianluca Bozzia
Grazie per il riassunto e complimenti al consiglio: a 12 mesi dalle elezioni, un grande risultato! Avanti. Gianluca Bozzia


 
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