Consultorio e salute di genere


Venerdì 11 maggio, a Palazzo Marino, giornata di riflessione organizzata dai Consultori Privati Laici della Lombardia che da tempo si interrogano sulle radici, il senso attuale e il destino di queste istituzioni. In questo convegno, patrocinato da Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano, il confronto fra le diverse realtà del settore.
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I Consultori Privati Laici di Milano e Lombardia (Aied di Bergamo, Brescia e Milano, Ced, Cemp, Cpd) nascono intorno agli anni 60 (prima dell’istituzione dei consultori pubblici) e da tre anni hanno costituito un gruppo di lavoro finalizzato a costruire un percorso di rilettura, riflessione e rilancio del loro metodo di lavoro e dei servizi erogati. Servizi privati non accreditati (solo Aied è accreditato in parte)  garantiscono le prestazioni previste dalla legge che regola l’attività dei Consultori familiari, rispettando tutti i requisiti di organico e strutturali richiesti dalla Regione Lombardia.

Il congresso ha rappresentato la parte conclusiva di un percorso  indirizzato alla cittadinanza, agli operatori e alle istituzioni articolato tra febbraio e maggio attraverso incontri e tavoli di discussione aperti a chiunque avesse a cuore temi come la laicità e la salute, in particolare la salute di genere.
La giornata finale rappresentata dal convegno dell’11 Maggio ha visto così la confluenza di esperienze e di riflessioni a vari livelli coinvolgendo tutte le realtà consultoriali: Consultori privati non accreditati di ispirazione laica, Consultori privati accreditati di ispirazione cattolica e Consultori pubblici.
Durante gli incontri pubblici è emersa da parte degli operatori una forte esigenza di confronto, di scambio e di rilancio dei Consultori.

Numerose le domande alle quali il convegno ha cercato di dare risposta:
- Quale l’evoluzione dei Consultori in questi ultimi anni?
- Come si declina il senso del Consultorio oggi alla luce della legge 405 del 1975 che li istituiva?
- Quali i bisogni emergenti e le sfide intorno alle quali lavorare nel futuro?
- Come rispondere alla domanda di salute delle donne e degli uomini immigrati?
- Come fare prevenzione in special modo con gli adolescenti e quali progetti mettere in campo a tale
 scopo?
- Quale il rapporto tra pubblico e privato?
- Quali le trasformazioni che coinvolgeranno i consultori alla luce dei recenti provvedimenti
 legislativi regionali (dgr 937 del 2011) e cosa comporteranno per operatori e utenti?

Molti, quindi, i punti cruciali ma sicuramente uno dei principali ha riguardato la trasformazione già in atto dei Consultori familiari a  “Centri per la famiglia” voluto dalla Regione Lombardia, comportando lo stravolgimento della legge 405  basata sulla autodeterminazione della donna, sulla prevenzione, promozione della salute sessuale e riproduttiva dei singoli, della coppia e della famiglia
Molte le questioni rimaste aperte, ma è emersa evidente la volontà di approfondire e  dialogo.

Il convegno, dopo i saluti di Lella Costa Presidente CEMP, di Francesca Zajczyk delegata del Sindaco alle pari opportunità e di Manuela De Vito Presidente AIED Bergamo, ha presentato la relazione intensa e articolata della ricercatrice filosofa Roberta Sala,  su “Laicità, salute e diritti individuali”. La mattinata è proseguita con le sezioni dedicate alla “Prevenzione e  mondo degli adolescenti” con le  relazioni di Daniela Fantini, ginecologa CEMP, Anna Arcari, psicologa MINOTAURO e Marisa Lanzi Assistente sociale Dipartimento ASSI –ASL Milano ed a “Intercultura, uno sguardo su diverse realtà socio-culturali” alla quale Pina Sardella, vice Presidente ICEI (Cittadini nel mondo) e collaboratrice CPD,  ha dedicato il suo intervento. Lia Lombardi, Presidente dell’associazione BLIMUNDE ha coordinato gli interventi.

A fine mattinata si è svolto un dibattito/confronto tra alcuni operatori dei Consultori privati laici, dei Consultori pubblici e dei Consultori privati accreditati sul tema: “Prospettive operative in rapporto ai nuovi bisogni emergenti”. Con il coordinamento di Marina Mariani  del CPD si sono succeduti gli interventi di Caterina Fallanca, Psicologa CED, Cristina Piga, Pedagogista CEAF (Centro Assistenza Famiglia), Imma Arcadu, Ostetrica ASL Milano e Manuela Zaltieri, Assistente sociale ASL Bergamo. Dalle relatrici sono state  fornite una descrizione del lavoro  Consultoriale mettendo in luce i punti di forza, le difficoltà e fornendo spunti di riflessione sulle differenze e sulle coincidenze tra pubblico e privato. Caterina Fallanca ha mostrato e discusso i dati del questionario distribuito dai Consultori Privati Laici che indagava dettagliatamente sulla conoscenza e frequenza del consultorio.

Nel pomeriggio  una Tavola Rotonda dal titolo “Consultori familiari: quale futuro?” con la partecipazione di Aurelio Mosca, Direttore Dipartimento ASSI – ASL Milano,
Chiara Cremonesi, Consigliere Regione Lombardia, Anita Sonego, Presidente Commissione Pari Opportunità Comune Milano, Marilisa D’Amico, Vicepresidente Commissione Pari Opportunità Comune Milano, Luciana Barbarano, tavolo Salute/Consultori Comune Milano, Daniela Fantini, ginecologa CEMP, Cecilia Perez, Psicologa CPD ed Eleonora Cirant, giornalista/saggista.

Aurelio Mosca ha illustrato le linee programmatiche previste per i Consultori. I punti di riferimento, ha riferito, in base ai quali destinare le risorse, sono rappresentati dai LEA (livelli essenziali di assistenza), non tanto e non più quindi dalla legge 405 che, è stato ribadito, rimane un’ ottima legge; ha inoltre sottolineato il suo ruolo di tecnico che è distinto dal ruolo di politico indicando nell’analisi dei LEA il metodo per la comprensione del funzionamento dei Consultori familiari. Il dibattito seguito, molto animato, ha messo in luce le contraddizioni del sistema di accreditamento, segnalato le carenze del servizio sanitario in materia di prevenzione al maschile ( servizio di andrologia), l’impreparazione ad accogliere e seguire gli utenti stranieri, e, sopratutto, la mancata  piena applicazione della legge 194 per l'interruzione di gravidanza (IVG).

In merito poi alla trasformazione dei Consultori da “Centri di servizi alla persona “a “Centri per la famiglia” sono state espresse forti perplessità  per un sistema che  privilegia la famiglia tradizionale senza tener conto delle trasformazioni sociali che coinvolgono le famiglie rendendole plurime (famiglie pluriparentali, famiglie arcobaleno ecc). 
Unanime è stato il plauso per un’iniziativa che mancava da tempo nel panorama cittadino e che intendeva proprio riportare alla ribalta il tema dei Consultori.
Il convegno si è concluso con il proposito di proseguire nel dialogo intrapreso tra operatori, istituzioni e cittadini in una prospettiva di miglioramento dei servizi, di interazione tra agenzie del territorio e di risposta ai nuovi bisogni emergenti.
 
A breve saranno disponibili sul sito: www.consultoriprivatilaici.net gli interventi dei relatori presenti al convegno.
 
 
 
Caterina Fallanca (Psicologa CED)
Per Consultori Privati Laici Lombardia
 
 

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