Arrivederci a Macao
Com’è ormai universalmente noto alle ore 6.30 del 15 maggio le forze dell’ordine hanno sgomberato la Torre Galfa, come richiesto dalla proprietà dello stabile.
(Massimo Cecconi)16/05/2012
Sul progetto Macao si è apeta una parentesi. Non ci sono stati incidenti di sorta, almeno una volta ha prevalso il buon senso sia da una parte che dall’altra.
Del resto gli occupanti hanno definito la loro azione come “non un’occupazione, ma un atto di cittadinanza attiva, per restituire a Milano un immobile vuoto da 15 anni”.
La gestione della Torre era indubbiamente problematica, c’è amianto, c’è pericoloso disuso, c’è anche indifferenza da parte dei più.
Dopo una lunga riunione di Giunta, nel tardo pomeriggio, il sindaco Pisapia è intervenuto tra i giovani che continuano a presidiare dall’esterno la Torre ed ha proposto per Macao l’utilizzo dell’area ex Ansaldo, secondo modalità che restano da definire in ordine di trasparenza e di equità. E’ stato applaudito, con moderazione.
L’opposizione è sul piede di guerra e minaccia sfracelli per far rispettare l’ordine e la legalità.
La vicenda è naturalmente più complessa. È indubbio che la città abbia bisogno di spazi culturali anche e soprattutto informali. È indubbio che esistono luoghi di cultura, su tutti il Teatro Lirico, che rischiano di non riaprire più i battenti. I ragazzi di Macao non hanno fatto altro che mettere il dito della piaga e nella denuncia e nella ricerca di spazi vanno sostenuti dalla città e dal suo governo.
Le fotografie che corredano questo testo, sono state scattate alle ore 11 del 16 maggio.
Sulla via Galvani, bloccata al traffico, poche decine di lavoratori dell’arte discutono sul da farsi, con poca convinzione però. Le forze dell’ordine, tranne qualche riconoscibilissimo agente in borghese, stanno in disparte. Le piante di basilico e di prezzemolo, che avrebbero dovuto costituire l’orto del grattacielo, languiscono nei vasi. Hanno bisogno di acqua.
Arrivederci a Macao.
Dichiarazione pubblicata da Giuliano Pisapia