Per fortuna che c’è RaiPlay

Volete vedere un buon film? Su RaiPlay c’è solo l’imbarazzo della scelta. ()
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Va da sé che l’oscurità misteriosa della sala cinematografica è impareggiabile. Così com’è incomparabile il piacere di condividere al buio, in compagnia di perfetti sconosciuti, passioni, sentimenti, emozioni e tutto ciò che ognuno di noi vuole ricercare attraverso questo rito collettivo che conta ormai più di cento anni da quando i benemeriti fratelli Lumière proiettarono in pubblico le loro primissime immagini in movimento (“L’uscita dalle fabbriche Lumière”, 1895).

E’ altrettanto certo però che, come suol dirsi proverbialmente, la necessità favorisce la virtù ed è per questo che, in questi grami tempi, RaiPlay è un ottimo ausilio che permette di conciliare la passione per il cinema con i malevoli effetti della pandemia virale.
Con poche mosse sulla tastiera del pc si raggiunge il sito www.raiplay,it, ci si registra gratuitamente e si può immediatamente iniziare la ricerca di film, fiction (che una volta si chiamavano sceneggiati), programmi televisivi di natura varia con il marchio Rai.
In questi giorni, aprendo la schermata dedicata al cinema, ci si imbatte in proposte di assoluto valore sia spettacolare che culturale.

Un breve elenco? “Novecento” (1976), fluviale epopea storica rivisitata da Bernardo Bertolucci, “Green Book” (2018) di Peter Farrelly, passato recentemente sugli schermi televisivi, o “Captain Phillips-Attacco in mare aperto” (2013) di Paul Greengrass.
È persino disponibile il vituperato (dai benpensanti, quantomeno) “Ultimo tango a Parigi” (1972), uno dei pochi film condannati al rogo da epigoni di Torquemada con sentenza della Cassazione del 29 gennaio 1976 (riabilitato nel 1987).
Qualcosa di più ricercato? “Le meraviglie” (2014) favola ecologica di Alice Rohrwacher, “Nico, 1988” (2017), biopic della cantante musa di Andy Warhol, per la regia di Susanna Nicchiarelli, “Tito e gli alieni” (2018) di Paola Randi, delicato omaggio al tormentato incanto della crescita, o “L’ultimo metrò” (1980) che François Truffaut dedicò alla resistenza al nazismo.
Tra i film definiti cult, ecco comparire “Jules e Jim” (1962) splendido bianco e nero di Truffaut con un’incantevole Jeanne Moreau, “I soliti ignoti” (1958) di Mario Monicelli nel cui stratosferico cast compaiono, tra gli altri, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Totò e Renato Salvatori, “Il settimo sigillo” (1957), un problematico medioevo rievocato da Ingmar Bergman, o “La terrazza” (1980) di Ettore Scola in cui, allora come ora, ci si interrogava che fine avesse fatto la Sinistra, intesa come espressione politica.

Cercate film tratti da opere letterarie? Eccovi serviti con “La ciociara” (1960) di Vittorio De Sica da un romanzo di Alberto Moravia e altre numerose proposte.
Per i più sofisticati non mancano le suggestioni che transitano notte tempo nel palinsesto “Fuori orario. Cose (mai) viste” come “La signora di tutti” (1934) film italiano del grande regista Max Ophuls, “Un incendio visto da lontano” (1989) del visionario Otar Ioseliani, per non dire di “Francofonia” (2015), appassionata difesa dei valori dell’arte di Aleksandr Sokurov.
Insomma, decine e decine di film per soddisfare le esigenze di divertimento, riflessione, crescita personale e culturale.
Se poi non bastasse l’ampiezza dello schermo del pc (cortesemente astenersi visioni su telefoni cellulari o tablet) e il vostro televisore non ne fosse già provvisto, basta acquistare a modico prezzo un adeguato riproduttore TV e il film da voi scelto può scorrere sullo schermo della vostra televisione.

Cosa resta da dire? Buona (super) visione.

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