Occupazione di suolo pubblico. Le richieste dei Comitati

Pubblichiamo le richieste dei cittadini inoltrate all'amministrazione comunale per i problemi determinati dall'attuale situazione nelle aree della movida, aggravata dalla pandemia. ()
movida Milano
Egregio Sindaco, Egregi Assessori, Egregio Presidente del Consiglio Comunale, Egregi Consiglieri Comunali, sottoponiamo alla vostra attenzione le seguenti riflessioni in relazione alla Delibera del 16/12/2020: “Approvazione del Regolamento sulle Occupazioni di Suolo Pubblico Temporanee Leggere del Comune di Milano. Immediatamente eseguibile.” In Premessa la delibera del 16 dicembre 2020, in oggetto, sottolinea i risultati conseguiti dalla precedente delibera del 14 maggio che aveva introdotto l’uso gratuito del plateatico con un iter concessorio facilitato: “... 2.579 concessioni di occupazione di suolo pubblico per la posa di strutture temporanee e prontamente rimovibili su aree a verde, su marciapiedi, su isole pedonali e in carreggiata su area di sosta, per un totale di circa 64.500 mq di spazio pubblico concesso”.

Il che vuol dire che in cinque mesi c’è stato, da parte degli Uffici, il rilascio record di 17 concessioni al giorno, festivi compresi, con una media di circa 420 mq di aree pubbliche sottratte ogni giorno a marciapiedi, carreggiate, verde, stalli di sosta e aree pedonali per ospitare i dehors dei pubblici esercizi. Una trasformazione così rapida del territorio urbano, richiesta per di più da una sola associazione di categoria del commercio, che non può non avere avuto ripercussioni sull’equilibrio del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.
1. Si chiede, pertanto, di conoscere come e se sia stato modificato il PUMS ritenendo che non si debba procedere per segmenti scollegati, come si evince dal sito del Comune, ma raccordarlo e riequilibrarlo con la nuova classificazione delle strade in cui carreggiate, oggetto di concessione di plateatico, hanno mutato la loro destinazione da mobilità a commerciale. Modifica che si rende ancora più necessaria nel caso in cui, come annunciato, le concessioni si trasformassero in massima parte, in virtù delle prossime delibere, da temporanee a permanenti.
2. Si ritiene necessario, a riguardo, che per i residenti siano dedicati nuovi posti auto a “ristoro” di quelli loro sottratti e trasformati in plateatico per dehors (dalla Delibera “soddisfacimento della domanda di sosta residenziale”). A tal proposito si chiede di conoscere modalità e tempistiche necessarie per il raggiungimento di tale finalità.
3. Si ritiene che la norma “non saranno concedibili di norma spazi complessivamente superiori a 10 mt. lineari, salvo valutazioni specifiche degli uffici competenti in relazione al contesto urbano del quartiere di riferimento” possa dare adito a decisioni disomogenee soggette a criteri di discrezionalità.
4. Si ritiene, altresì, che questa Delibera determini una diseguaglianza tra esercizi pubblici che possono allargare il plateatico o possono richiedere plateatico e quelli che per motivi logistici non possono farlo. La gratuità concessa,inoltre, inevitabilmente calamiterà l’apertura di nuovi pubblici esercizi in zone che registrano già un’altissima concentrazione di locali.
5. Si ritiene che la possibilità di concedere a priori l’assenso per l’occupazione di spazi confinanti (“prospicenti”) si possa poi tradurre de facto in una compravendita di detti spazi tra i soggetti interessati.
6. Si chiede, come in una situazione di emergenza sanitaria, i pedoni potrebbero essere tutelati come distanziamento sociale nel momento in cui gli spazi pedonali sono occupati da ulteriore plateatico e da una maggiore frequentazione.
7. Si chiede quali siano gli arredi prontamente rimovibili per affrontare situazioni di emergenza, con passaggio di automezzi dedicati, e nello stesso tempo si afferma nel Testo emendato che “Gli arredi devono avere caratteristiche tali da presentare resistenza alle intemperie, con conseguente necessità di ancoraggio al suolo per mezzo di opportuni fissaggi”.
8. Si chiede quali sarebbero le iniziative per stabilizzare ciò che dovrebbe essere temporaneo” futura promozione di iniziative per la stabilizzazione di tali occupazioni temporanee”.
9. Si chiede come s’intende contrastare l’aumento dell’inquinamento acustico causato dal permanere dei frequentatori negli spazi esterni al locale determinato dall’allargamento del plateatico. Si osserva che a oggi sono stati autorizzati dehors in zone in cui il disturbo alla quiete pubblica costituisce un dato già certificato da ARPA e dalle forze dell’ordine.
10. Si chiede chi sosterrà gli oneri economici nel caso si verificassero danni a strutture o spazi pubblici se i gestori non sono tenuti al deposito cauzionale.
11. Si chiede, inoltre, se è intenzione dell’Amministrazione rinnovare la proroga oltre il 2021 dati gli oneri che i gestori dovranno affrontare sia per l’arredo, sia per eventuali impianti o strumenti per il riscaldamento, sia per eventuali pedane.
12. Si chiede se questa Amministrazione sia informata sul divieto di vendita e somministrazione degli alcolici nei dehors dalle ore 24 alle ore 7 non potendosi considerare “pertinenza” i dehors su suolo pubblico (Risoluzione n. 331482 del 10 settembre 2018 del Ministero dello Sviluppo Economico in richiamo al combinato disposto dell’articolo 14 bis primo e secondo comma della Legge n. 125/2001).
13. Si chiede, infine, se è previsto, e in tal caso come s’intenda realizzarlo, che a maggiore diffusione urbana del plateatico sia corrisposta una maggiore presenza del personale di polizia municipale e di stato, di Arpa e di ATS che possa garantire un adeguato controllo sulla sicurezza anche sanitaria dei residenti, sul rispetto dei luoghi, sul diritto al riposo notturno, sul rispetto degli spazi degli altri esercizi commerciali, già danneggiati dalla proliferazione di locali pubblici, per assicurare “il contemperamento degli interessi pubblici e privati e di tutela dell’ambiente e del decoro”. Concludiamo affermando quanto osservato e detto da vent’anni: questa gestione e trasformazione unidirezionale, monotematica di parti della città in cui la socialità e l’aggregazione sono subordinate alla vendita di alcolici, fenomeno che sta crescendo con tutti i danni collaterali, umani ed economici conseguenti, l’aumento del disordine urbano determinato anche dal parcheggio di mezzi di trasporto di qualsiasi tipo e l’onere per la cittadinanza derivante dai maggior costi della sicurezza, della raccolta di rifiuti e della pulizia dei luoghi renda sempre meno tollerabile questo indirizzo amministrativo e valoriale di molti quartieri. Pare quindi che la tragedia del Covid non abbia insegnato nulla a nessuno: non c’è traccia di discontinuità tra il prima e il dopo, viene anzi riproposto con più forza un modello perdente che cancella diritti ed equità. Citiamo, infine, una frase di Alda Merini: “Trovo indecoroso, indecente che i giovani camminino sulle memorie dei vecchi, senza tener conto che la fatica di ogni giorno, che i nostri figli, che i ricordi della guerra, non volevano dare vita a questa specie di Luna Park.”

Gabriella Valassina per i referenti del Comitato Navigli (comitati.cittadini.navigli@gmail.com) Cell. 333.4715238
Aderiscono:
Elena Montafia per il Comitato Lazzaretto (comitatolazzaretto@gmail.com)
Franco Spirito per l'Associazione ProArcoSempione (proarcosempione@gmail.com/ francospirito@alice.it)
Maria Luisa Bonecchi per il Comitato Santagostino (comitatos.agostino@gmail.com)


Milano, 11 Febbraio 2021

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