Al vaglio dei cittadini il nuovo regolamento sulla partecipazione

A gennaio, su una piattaforma interattiva del Comune di Milano, sarà pubblicata la proposta del nuovo regolamento comunale che potrà essere discussa e anche modificata dai cittadini. In questa intervista Eugenio Petz dell’Assessorato alla Partecipazione ce ne spiega la genesi e la portata innovativa. ()
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Per la prima volta, un regolamento del Comune sarà reso pubblico prima della sua presentazione per approvazione in Consiglio comunale - calendarizzata probabilmente verso la fine di marzo 2021 - perché sia valutato, discusso ed eventualmente modificato in base alle osservazioni dei cittadini.
Un regolamento che giunge a fine consiliatura e che, in questo periodo strano e difficile, sembra passare quasi inosservato, ma che in realtà è di grande portata innovativa, non solo perché propone nuove forme e nuovi istituti di partecipazione, ma anche perché non si presenta ai cittadini come un assetto di metodi e regole predefiniti e già approvati, ma apre un confronto con la cittadinanza durante il suo stesso processo decisionale.

Una scelta impegnativa
Una modalità questa che presuppone un modello non convenzionale di rapporto tra amministratore e amministrato, perché pone l’Amministrazione su un 'piano di parità' coi Cittadini che in questo modo possono dialogare con le Istituzioni e non più semplicemente approvare o dissentire, contrapporsi o rivendicare.
Con questo documento ci si pone di fatto l'obiettivo di proporre e regolamentare nuovi momenti e nuovi canali permanenti di mediazione tra politica, istituzioni e società. Una scelta significativa, in un momento in cui le forme della democrazia rappresentativa vivono una crisi di legittimazione! Si tratta tuttavia di uno strumento che potrà assumere il suo pieno significato solo se non si fermerà sul piano delle intenzioni di un assessorato o di una giunta, ma se sarà vissuto dalla cittadinanza milanese come una vera occasione per ripensare percorsi e regole condivise.

Il testo
A conferma della consapevolezza della posta in gioco, il nuovo regolamento si apre con un richiamo al “diritto alla partecipazione” e fa esplicito riferimento alla Carta costituzionale. In particolare alla sovranità del popolo (art.1), al dovere di rimuovere gli ostacoli alla libera ed effettiva partecipazione di tutti i cittadini (all’art. 3) e all’impegno per gli organi amministrativi di favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini per attività di interesse generale (art. 118).
Seguono i principi ispiratori di collaborazione, condivisione, inclusione, equidistanza, rendicontazione e sostenibilità economica da cui discendono le norme generali ovvero che i processi partecipativi possono essere attivati sia dai Cittadini sia dall'Amministrazione comunale, che la partecipazione è aperta a qualsiasi cittadino dai 16 anni in su, residente o anche solo utente della città per studio o lavoro; e ancora, che l’Amministrazione è tenuta a garantire una risposta scritta e motivata ai contributi dei cittadini attivi, e che per il principio di equidistanza potrà essere istituito un organismo di 'arbitraggio' indipendente: il Collegio dei garanti.

Gli istituti previsti
Nelle sezioni successive sono regolamentati gli istituti della partecipazione dei Cittadini. Innanzi tutto, i vecchi istituti di democrazia diretta, riveduti ed evoluti: a differenza dal passato, per esempio, ora è previsto anche il referendum propositivo e non solo quelli abrogativo e consultivo. E poi i nuovi istituti di democrazia deliberativa.
Questi ultimi, insieme al patto partecipativo che sta alla base di ogni processo, rappresentano la reale portata innovativa del regolamento, che supera il concetto di diritto amministrativo di tipo autoritativo, permettendo al cittadino di intervenire nel processo decisionale e discutere insieme all’amministrazione di specifici progetti, di valutare le possibili soluzioni, ma anche di intervenire su questioni di più ampio respiro definendo i bisogni e le finalità stesse degli interventi.

Democrazia deliberativa
Cominciamo con l’istruttoria pubblica, che viene indetta dalla Giunta o dal Consiglio comunale ed è proprio l’istituto attivato per l’approvazione di questo regolamento.
Il dibattito pubblico in tema di opere urbane, ma anche di ambiente e di servizi, ha per oggetto per lo più le opere pubbliche di interesse urbano generale di valore presunto superiore a 5 milioni di euro, ma anche “la proposta di nuovi servizi o la progettazione condivisa di servizi pubblici esistenti o programmati di natura culturale, educativa, sociale, assistenziale, ambientale ed economica”.
La convenzione dei cittadini, invece, è il processo per cui alcuni Cittadini estratti a sorte sono chiamati a discutere su temi di interesse pubblico e generale rientranti nelle competenze del Comune di Milano.
Infine, col bilancio partecipativo, che è già sperimentato in due edizioni ma ora trova in questo regolamento una sua base normativa, i Cittadini propongono uno o più progetti riguardanti specifiche aree oppure opere da realizzare in città.

Per capire meglio di che si tratta e in attesa della pubblicazione sulla piattaforma interattiva partecipazione.comune.milano.it, ecco in questo video un’intervista a Eugenio Petz, dell’Assessorato alla Partecipazione del Comune di Milano.


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Re: Al vaglio dei cittadini il nuovo regolamento sulla partecipazione
12/12/2020 xavier
grazie, molto interessante.


Re: Al vaglio dei cittadini il nuovo regolamento sulla partecipazione
12/12/2020 xavier
grazie, molto interessante.
Xavier


 
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