Università e Territorio. Prossimi eventi

Il giorno 5 sarà possibile vedere in streaming i film finalisti di un concorso che affronta il tema della presenza attiva e delle esperienze di donne di diverse comunità e culture in contesti metropolitani italiani, ma soprattutto milanesi * Ritorna la rubrica "Incontro con l’autore": Beppe Severgnini parla del suo nuovo libro "Neoitaliani. Un manifesto" * "Il Forum dell’Acqua" (23 marzo 2020) sospeso causa Covid viene riproposto dalla Statale con video e interviste * Ultimo concerto della stagione 2019-2020 dell’Orchestra UniMi e altro ancora. ()
Citta donne
Docucity/Le città delle donne

Proiezione e premiazione, in diretta streaming, del Concorso per film/documentari promosso dal progetto Docucity – Documentare la città.

Il 5 dicembre (dalle ore 15 alle ore 19.30) una diretta Facebook sulle pagine @docucity.lacitta e @milanocittamondo e sul canale Youtube del Mudec-Museo delle Culture, accompagnerà la proiezione dei 5 film finalisti e la premiazione del Concorso “Docucity @ Milano Città Mondo#05 - Le città delle donne” lanciato nei mesi scorsi e a aperto a documentari e opere di non-fiction che affrontano in modo creativo il tema della presenza attiva e delle esperienze di donne di diverse comunità e culture che vivono in contesti metropolitani italiani, con una particolare attenzione alla realtà milanese. Docucity è un progetto curato dall’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con il CTU (Centro per l’innovazione didattica e le tecnologie multimediali dell’Università degli Studi di Milano) e sostenuto dal dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica e di Studi Interculturali.

Il Concorso, a cui hanno partecipato circa 30 opere, è inserito nell’ambito del palinsesto “Milano Città Mondo #05”, dedicato alla valorizzazione dei talenti delle donne delle varie comunità internazionali presenti nella città e delle culture di cui sono portatrici. L’evento è stato organizzato da Docucity/Unimi e CTU, in collaborazione con l’Ufficio Reti e Cooperazione Culturale del Comune di Milano e con il Mudec-Museo delle Culture.

"L’idea centrale del progetto risiede nella volontà di raccogliere – attraverso testimonianze, documenti e riflessioni – spunti che raccontino la complessità delle vite delle tante donne di tutto il mondo che in Italia lavorano, studiano, si incontrano, si innamorano, si raccontano…", spiegano i promotori del Concorso.

Dopo la valutazione della Giuria - composta da Jada Bai (mediatrice linguistico-culturale) Sergio Di Giorgi (critico cinematografico), Laura Graziano (Comune di Milano), Ana Maria Pedroso Guerrero (Associazione Culturale Cubeart), Sofia Salvatierra (film-maker) e Chiara Zanini (critica cinematografica) - sono stati selezionati i cinque documentari finalisti che saranno proiettati in streaming il 5 dicembre, dalle ore 15.Dopo la visione, l'incontro con le registe, che risponderanno in diretta alle domande del pubblico, con il coordinamento di Chiara Martucci (ricercatrice esperta in tematiche di genere e intercultura dell’Università Statale) e di Nicoletta Vallorani (docente del dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica e di Studi Interculturali della Statale). A seguire, la cerimonia di premiazione del film vincitore del Premio "Docucity @ Milano Città Mondo #05 - Le città delle Donne" con la consegna del primo premio, offerto dall'Università Statale, da parte della prorettrice a Terza missione, attività culturali e impatto sociale, Marina Carini. I film finalisti rimarranno in visione sul canale Youtube del MUDEC per i due giorni successivi per permetterne la visione ad un pubblico più ampio.

Le sinossi dei cinque documentari finalisti (in ordine alfabetico)

Regia di Elena Bedei, EVA. PICCOLE DONNE CRESCONO (Italia, 2019, 21’)
Eva è una piccola donna di undici anni arrivata dal Kenya sei anni fa con i suoi sogni e le sue aspirazioni, che cerca di mettere in pratica con un ritmo tutto milanese. In realtà è sempre molto legata alla sua provenienza e non solo ne conserva il ricordo ma, grazie al contesto in cui vive, un gruppo familiare con cui fa spettacoli di danze e canti tradizionali, è ben viva in lei. Ce la mostra e ce la racconta. Un ritratto tenero, dove emerge un carattere determinato e una personalità forte e aperta, pronta a far dialogare nel suo essere la ricchezza di culture diverse.

Regia di Carla Cascone, Giulia Cafagna, Maria Castagna, Apollonia Mazzola, LA NAVE DAVIDÓ (Italia, 2019, 21’ 39’’)
La nave Davidò è un meta-documentario di viaggio, sul viaggio: per strada e nelle case. Un racconto in movimento per far emergere le storie di donne che dall’Africa hanno viaggiato, a piedi, via mare ed in strada, per arrivare in Sicilia. Un racconto in prima persona attraverso storie di vita e riflessioni sul colonialismo italiano in Etiopia, di queste donne che hanno cercato e continuano a cercare l’integrazione in Italia, piena di contraddizioni e possibilità.

Regia di Niloofar Yamini, LONTANO DALL’IRAN (Italia, 2018, 14’ 38’’)
La migrazione ha molte possibili forme e conseguenze. Le motivazioni che possono indurre delle persone a cercare un nuovo posto in cui vivere possono variare profondamente, ma per nessuna di loro è facile assimilare tutta la profonda diversità che intercorre tra un contesto e un altro. Quelle diversità iniziano a scavarsi uno spazio nella carne, a dare un nuovo ritmo al cuore e a cambiare i colori a cui i propri occhi sono più ricettivi molto prima che il pensiero cosciente possa iniziare a dare un nome al cambiamento in essere. Se poi a migrare sono persone sensibili, come sei donne dedite a diverse attività artistiche, questo fenomeno e le sue imprevedibili conseguenze sulla mentalità e sui sogni assumono proporzioni straordinarie, come quelle del movimento “Mercoledì Bianco”. Così, tra Oriente e Occidente si instaura un difficile principio di dialogo, in una fertile rete di rimandi mitici, ricordi nostalgici e limiti da superare.

Regia di Silvia Miola, OSCAR (Italia, 2019, 60’)
Oscar è un bambino cinese autistico di undici anni, ospite con la madre Ayen a casa di amici Italiani nella periferia di Palermo. Oscar ha molte paure, tra tutte quella che la madre possa un giorno abbandonarlo. L’unica frase che dice spontaneamente è: “Mamma non andare”. Jinyan è una madre impegnata e sempre di corsa. Spesso lascia il figlio da solo a casa dell’amica Antonella, con la quale ha un rapporto di sorellanza sancito da mutuo aiuto e scontri culturali. Oscar ha un’età difficile; comincia a manifestare aggressività sia in classe che a casa e Jinyan decide riportarlo in Cina per sperimentare alcune tecniche della medicina tradizionale cinese che potrebbero aiutare il bambino ad essere più sicuro e sereno. Il viaggio in Cina costringerà madre e figlio a confrontarsi con le proprie paure più profonde, facendo esplodere il conflitto.

Regia di Laura Fazzini, SAFA (Italia, 2017, 4’ 40’’)
Safa è una donna egiziana laureata in lingue, che vive con suo figlio Yassin nel quartiere Isola di Milano. La sua è una seconda vita, dopo aver perso la prima sotto le botte del marito. La sua è una vita da imprenditrice, egiziana milanese. Dopo essere fuggita dalla casa del marito con il figlio piccolo, decide di imparare l’italiano e un mestiere. Un apprendistato come pastaia le apre il mondo della pasta fresca e diventa in pochi anni consapevole di potercela fare da sola. Prende un piccolo laboratorio nel cuore del quartiere che si sta gentrificando e diventando da popolare a chic. Ci mette poco a farsi una clientela fissa di residenti che trovano nel suo negozio i prodotti tipici italiani. Ma di poco Safa non ha nulla, perché da sola e con un figlio piccolo ha imparato un lavoro, ha trovato i soldi per realizzarlo e ora è una delle pastaie più ricercate di Milano. Safa intreccia la sua cultura, religione e passato con quello che ha tanto desiderato, la libertà dopo anni di pestaggi e clausura.

https://lastatalenews.unimi.it/docucityle-citta-donne


INCONTRO CON L’AUTORE – BEPPE SEVERGNINI

Torna al Politecnico di Milano Beppe Severgnini per parlarci del suo ultimo libro dal titolo Neoitaliani. Un manifesto.

L’evento si svolgerà online all’interno del ciclo Incontro con l’autore, giunto al suo terzo anno.
A dialogare con il giornalista e scrittore ci sarà il prof. Stefano Ronchi, docente di Gestione e Organizzazione Aziendale al Politecnico di Milano.

All’indomani della pandemia un racconto insolito e brillante per spiegare chi siamo oggi e capire
chi potremmo essere in futuro.
Chi sono i neoitaliani? Siamo tutti noi, che abbiamo attraversato la stranissima primavera del 2020 e ora affrontiamo un futuro incerto. «Ci vorrà tempo per capire come la pandemia,
lo spavento e le difficoltà abbiano cambiato il nostro carattere. Ma un cambiamento è avvenuto… Siamo stati costretti a trovare dentro di noi – nelle nostre città, nelle nostre famiglie, nelle nostre teste, nel nostro cuore – risorse che non sapevamo di possedere”.

Beppe Severgnini, nato a Crema, è editorialista del “Corriere della Sera” dal 1995. Ha creato il forum “Italians” e diretto il settimanale “7”. Opinion writer per “The New York Times” dal 2013, è stato corrispondente in Italia per “The Economist” (1996-2003). È autore di molti bestseller:
il primo è Inglesi (1990), il più recente Italiani si rimane (2018). La testa degli
italiani (2005) è stato un New York Times bestseller. Da La vita è un viaggio
(2014) ha tratto uno spettacolo teatrale di successo.

ISCRIZIONI
Per iscriverti all’evento clicca questo link.

Il link per partecipare all’incontro sarà inviato a tutti gli iscritti il giorno stesso.

ORGANIZZATORE Politecnico di Milano
DATE E ORARI lunedì 14 dicembre 2020 Dalle 18:00
LUOGO Politecnico di Milano Piazza Leonardo da Vinci, 32

https://www.eventi.polimi.it/events/incontro-con-lautore-beppe-severgnini/


Ecologie ed economie dell'acqua per la sostenibilità in tempo di COVID-19

La pandemia non ha fermato il Forum sull’acqua del 23 marzo, che riproponiamo in brevi interventi-video, di rettori ed esponenti della ricerca, della società civile e dei consorzi di gestione

Mentre la pandemia da Coronavirus lasciava il mondo sospeso tra l’incredulità di un evento di portata mondiale e il quasi naturale spirito di reazione, l’Università Statale di Milano ha voluto riformulare il Forum Acqua previsto per il 23 marzo 2020 (Giornata Mondiale dell’Acqua) in un video-racconto corale che riproponesse, come se fossimo nell’Aula Magna di via Festa del Perdono 7, i temi, le azioni e le strategie messe in campo dagli Atenei, dalla ricerca scientifica, dalla politica, dai Consorzi di bonifica e dalle organizzazioni della società civile coinvolte su un tema altamente strategico come la tutela di un bene prezioso e vitale come l'acqua.

Nei testi che seguono, corredati da cinque brevi-interviste, il tema dell’acqua - con le sue azioni messe in campo per una gestione efficiente, il suo essere un diritto umano e la sua tutela - “parla" con le voci di alcuni dei relatori di quel Forum Acqua del 23 marzo, poi purtroppo annullato, ma che hanno voluto essere presenti, anche se "virtualmente", all’appuntamento, per partecipare a un dibattito che nessuna pandemia è riuscita a rimandare.

  • Strategie e azioni delle Università
    Elio Franzini, rettore dell’Università Statale di Milano
    Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca
    Emilio Faroldi, prorettore delegato a Edilizia, Spazi e Sostenibilità al Politecnico di Milano

  • La risorsa acqua tra ricerca universitaria e trasferimento delle conoscenze

Manuela Antonelli, docente di Trattamento delle acque di approvvigionamento al Politecnico di Milano

  • La gestione dell'acqua ai tempi di COVID 19
    Alessandro Folli, presidente del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi
    Giuseppe Negri, presidente della Società Acqua Lodigiana

  • Il ruolo della politica per la tutela dell'acqua bene comune
    Livia Pomodoro, presidente del Milan Center for Food, Low and Policy e Cattedra UNESCO dell’Università Statale di Milano
    Lamberto Bertolè, presidente del Consiglio Comunale del Comune di Milano

  • Il contributo della società civile contro COVID-19
    Claudia Sorlini, già docente di Microbiologia agraria all’Università degli Studi di Milano, Presidente della Associazione Casa dell’Agricoltura
    Tiziana Toto, responsabile Politiche Energia Ambiente presso Cittadinanzattiva

TESTI E VIDEO-INTERVISTE AL LINK

https://lastatalenews.unimi.it/ecologie-ed-economie-dellacqua-per-sostenibilita-tempo-covid-19



Dalla Siria alla Statale: le storie di Bashar, Georgina, Kinda e Raza

Grazie a un progetto dell’Ateneo, sono quattro gli studenti siriani che, arrivati nelle scorse settimane, potranno proseguire i loro studi.

Un anno particolare, segnato dall'emergenza Covid, ma per Bashar, Georgina, Kinda e Raza, il 2020 è comunque un anno importante: da poche settimane sono arrivati a Milano, dalla Siria, e all’Università Statale proseguiranno i propri studi.

Tutti di nazionalità siriana, sono arrivati nel nostro Ateneo grazie all’iniziativa promossa dalla Statale per consentire a giovani studenti siriani, distintosi per opere di volontariato o in situazione di difficoltà, di continuare i propri studi interrotti beneficiando di una borsa di studio. Proprio per permettere a questi ragazzi di costruire il proprio futuro nasce il "corridoio educativo" tra Siria e Italia attraverso l’intermediazione del Monastero di Mar Musa, fondato da padre Paolo Dall’Oglio per promuovere la convivenza tra popoli e religioni.

Grazie all’impegno della prorettrice all’Internazionalizzazione, Antonella Baldi è stato stabilito un collegamento con il Monastero consentendo, già lo scorso anno, a due studenti siriani di ottenere una borsa di studio ed un alloggio grazie ai quali sono riusciti a raggiungere l’Italia con un regolare visto per studio ed ad iscriversi all’Università Statale.

La collaborazione è stata rafforzata e quattro giovani, quest’anno, sono arrivati nel nostro Ateneo. Gli abbiamo chiesto di raccontarsi e raccontarci i loro sogni e le loro ambizioni.

Bashar Louis, 24 anni, studente di Informatica

“La vita può essere molto dura, ma non mollare mai e ricorda sempre che le cose bisogna sudarsele". Sono Bashar Louis, uno studente siriano dell'Università degli Studi di Milano. Frequento un corso di laurea magistrale in ingegneria informatica, dopo aver conseguito una laurea quinquennale di primo livello in ingegneria del software presso l'Università Al-Baath di Homs, in Siria. Sono una persona molto diligente, sono riuscito a superare ogni ostacolo con coraggio. Nonostante la crisi siriana, la migrazione e tante esperienze difficili, ho sempre voluto eccellere nello studio universitario e, per accrescere le mie competenze, in Siria ho lavorato come informatico in una società locale.Ho avuto la fortuna di fare volontariato nel campo dell'insegnamento e della cura di bambini autistici, portatori di handicap, con sindrome di Down e problemi mentali. Sono davvero grato della borsa di studio che mi permette di proseguire gli studi alla Statale, dove tutto mi sembra perfetto: dai professori, al sistema di istruzione a ogni minimo dettaglio! Impossibile esprimere in poche righe la mia sconfinata passione: quello che voglio di più sono un lavoro dignitoso e la possibilità di fare un dottorato. Spero di incontrarvi tutti e stringere nuove amicizie.

Georgina Mbayed, 28 anni, studentessa in Management of Human Resources

Mi sono laureata in Sociologia alla Facoltà di lettere dell'Università di Aleppo nel 2015. Ho lavorato nel campo umanitario, progettando, istituendo e poi gestendo due centri sociali in un'area colpita dalla guerra. Entrambi ospitavano 300 bambini vulnerabili e 15 dipendenti. Nel 2017 ho finalmente trovato il tempo di lavorare e studiare. Ho iniziato un corso di laurea magistrale in economia, ma con l’istituzione di un nuovo centro in un'altra zona, mi è stato offerto un ruolo di supervisione a tempo pieno. Era un centro importante per le particolari e crescenti esigenze della popolazione locale; così, purtroppo, ho dovuto lasciare gli studi dopo appena un anno di corso. Inoltre, ho avuto la fortuna di essere chiamata a rappresentare la mia comunità a un pellegrinaggio per la pace in Corea del Sud: un'iniziativa a favore della pace tra Corea del Sud e Corea del Nord e per tutti i paesi in guerra. Recentemente, dopo che la situazione in Siria si è stabilizzata, ho deciso di investire su me stessa iscrivendomi a un corso di laurea magistrale in gestione delle risorse umane e grazie a una borsa di studio della Statale sono arrivata a Milano per perseguire il mio obiettivo: diventare una donna ancora più indipendente e di successo.

Kinda Ibrahim, 23 anni, studentessa di Medicina

Sono arrivata da Damasco e sto scoprendo Milano. Sono una studentessa di Medicina al 50%, perché sono un milione di altre cose per l’altra metà. Adoro la pittura, l'arte e tutto ciò che ha a che fare con i colori e il disegno. Un’altra mia passione è la musica: adoro cantare e ascoltare ogni genere musicale. E naturalmente Il il cibo, il mio grande amore. Quindi non ci metterò molto ad ambientarmi in Italia! Ultimo, ma non meno importante, il volontariato, un piacere per me.

Razan Rabahea, 22 anni, studente di Fisioterapia

Vengo dalla Siria, dalla bella cittadina di Homs, e sono in Italia per continuare i miei studi. Crescendo ho sempre provato felicità e amore aiutando gli altri. Un sorriso, un grazie di un vecchio, un bambino, un amico o chiunque altro bastano ad accendere la speranza nel mio cuore. Sono una persona avventurosa, amo ogni genere di attività e di avventure. Il volontariato è diventato parte di me. Ecco Razan in poche parole.

Oltre al progetto con il Monastero di Mar Musa e all’accoglienza di studenti rifugiati grazie a borse CRUI, la Statale ha partecipato al progetto University Corridors for Refugees (UNICORE 2.0) di Unhcr e che coinvolge dieci atenei italiani. Grazie a UNICORE, a settembre sono arrivati all’Università Statale due studenti di nazionalità etiope, Samuel e Sabir, iscritti rispettivamente ai corsi di laurea magistrale in Biotecnologie Farmaceutiche e in Relazioni Internazionali, entrambi erogati in lingua inglese, Attualmente l’Ateneo sta lavorando alla nuova edizione del progetto, UNICORE 3.0.

https://lastatalenews.unimi.it/siria-statale-storie-bashar-georgina-kinda-raza

Università Statale: approvato il primo Bilancio di genere

Strumento indispensabile per costruire una concreta cultura della parità di genere, il Bilancio di genere ha ricevuto il voto unanime del CdA.

Anche l’Università Statale di Milano ha il suo Bilancio di genere, approvato il 24 novembre dal Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo.

Strumento divenuto sempre più indispensabile per promuovere una effettiva uguaglianza di genere nelle organizzazioni e nelle istituzioni, il Bilancio di Genere viene realizzato alla luce e secondo le indicazioni delle linee guida CRUI approvate lo scorso anno.

Il documento appena approvato nasce da un lavoro sinergico di un gruppo di lavoro interno all’Ateneo ed espressione di differenti anime della comunità universitaria chiamate a mettere a fuoco non solo le criticità emergenti, ma anche a proporre e promuovere in ottica di genere il benessere di tutte le diverse componenti che ne fanno parte (studenti, docenti, personale tecnico amministrativo e bibliotecario).

Nonostante il numero delle studentesse nel tempo sia costantemente cresciuto – afferma Marilisa D'Amico, prorettrice delegata a Trasparenza, Legalità e Parità dei Diritti - esistono ancora settori universitari e, in prospettiva, professionali, scarsamente occupati dalle donne. Ancora, gli ottimi risultati conseguiti dalla componente studentesca femminile negli studi universitari faticano a trovare "riscontro" nei percorsi di carriera accademica, ai cui vertici permane ancora uno squilibrio di genere che merita le più attente riflessioni".

L’Università degli Studi di Milano ha da sempre dedicato attenzione alla promozione delle pari opportunità, sia all’interno della propria organizzazione, sia nell’ambito delle attività didattiche e scientifiche. Ma la complessità di un'organizzazione universitaria richiede di mettere a sistema questa molteplicità di misure e di iniziative volte al comune scopo di rendere l'Ateneo sempre più un luogo di inclusione.

Per la nostra Università tra le più complesse a livello italiano – conclude la professoressa D'Amico - approvare il Bilancio di genere consente di passare finalmente dalla teoria alla pratica, rendicontando le azioni intraprese, testandone l'efficacia e valutando eventuali miglioramenti per contribuire concretamente a diffondere una cultura della parità".

https://lastatalenews.unimi.it/universita-statale-approvato-primo-bilancio-genere


Orchestra UniMi: da Mendelssohn a Schoenberg, ultimo concerto della stagione 2019-2020

Ultimo concerto dell’Orchestra UniMi.

Dirige il maestro Alfonso Scarano.

In programma l’ouverture in si minore “Le Ebridi” di Felix Mendelssohn-Bartholdy, “Concerto per violino e orchestra n. 5 in la maggiore K 219” di Wolfgang Amadeus Mozart e “Verklaerte Nacht” di Arnold Schoenberg.

Si esibirà in veste di solista la giovane violoncellista Clarissa Bevilacqua.

16 dicembre 2020 ore20:30
Aula Magna - Festa Del Perdono
via Festa del Perdono, 7, 20122 Milano (MI)

Ingresso libero

https://lastatalenews.unimi.it/eventi/orchestra-unimi-mendelssohn-schoenberg-ultimo-concerto-stagione-2019-2020






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