Modello Milano: un modello rapace e ingannevole

Quali sono i veri fattori di successo del Modello Milano? Quali i costi e le ricadute sui suoi abitanti? Ed ancora: è realmente auspicabile, ammesso che sia possibile, replicare altrove il modello Milano? ()
20201026 Inganno
Una crescita della quota sul PIL nazionale di quasi il 18% in sei anni; ma anche un aumento significativo delle famiglie in povertà assoluta, passate dal 3,5 al 6,6%. Valori immobiliari cresciuti mediamente del 30% da inizio 2016 ad oggi (fonte: Immobiliare.it/lombardia/milano) mentre più di 10.000 famiglie rimangono in lista di attesa per una casa. Questi alcuni dei dati contraddittori del Modello Milano. Modello il cui successo, come spiegato in maniera estremamente efficace da una recente ricerca della rivista milanese Machina, in realtà trae origine da investimenti pubblici enormi, pari a 10 miliardi di euro, ai quali si aggiungono i quasi 2.5 miliardi solo per EXPO (Lucia Tozzi, Il sogno interrotto della global city).

Investimenti pubblici negati a regioni italiane maggiormente bisognose e che hanno attirato capitali esteri in gigantesche operazioni immobiliari. Come quelle immaginate nelle aree pubbliche degli ex-Scali Ferroviari, delle ex caserme, dello Stadio San Siro, di Santa Giulia. Tant’è che oggi società cinesi, australiane, statunitensi, del Quatar e dell’Arabia Saudita detengono un decimo del territorio comunale.

La stessa storia si sta ora ripetendo con i Mondiali di sci di Cortina dove, come denuncia Mountain Wilderness, investimenti pubblici fanno da volano ad una crescita della ricchezza nelle mani di pochi, mentre il territorio coinvolto viene prima militarizzato e poi devastato (MW Italia, Mondiali di Cortina, le foto dei cantieri documentano la devastazione delle montagne).

“La storia di Milano dell’ultimo decennio illustra in modo esemplare il tentativo di costruire una città globale, la modalità vampiresca attivata da questo meccanismo inesorabile nei confronti del territorio, e la contestuale costruzione della retorica del modello Milano. Una retorica tossica, fondamentale per oscurare le diseguaglianze territoriali attraverso un racconto fondato sul puro successo”, conclude l’analisi di Machina.

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha