Più Europa, ma più equa e solidale

L’Unione Europea rimane un grande accordo commerciale, ispirato a criteri neo-liberisti che spingono verso una forte concorrenza tra economie, aziende e individui. Come superare questa fase di stallo e ritornare a quell’idea di Europa come comunità di destino auspicata da Altiero Spinelli? ()
20201020 Il ratto di Europa
Lo Stato moderno nacque all’inizio del Novecento quando, attraverso l’introduzione di un’imposizione fiscale fortemente progressiva, lo stesso si dotò di una capacità di spesa, e quindi di indirizzo economico e politico, sempre più importante.
La regola che impone l’unanimità sulle questioni fiscali è il motivo principale per cui l’Europa è ancora oggi ben lontana dall’essere un’unione politica.
Una situazione che dev’essere superata quanto prima per combattere i venti nazionalistici che spirano sempre più forti. Tra le tante proposte avanzate per una nuova governance europea, il Manifesto per la democratizzazione dell’Europa rimane probabilmente quella più compiuta e più convincente. Al contempo trovano sempre più consenso proposte perché l’Unione Europea si doti finalmente di una capacità fiscale propria (Rethinking Economics Italia, Una rottura epocale in Europa per uscire dalla crisi).
Anche perché soltanto un’Europa unita politicamente potrà contrastare il potere sempre più forte delle grandi multinazionali (CNMS, Top 200 – La crescita del potere delle multinazionali - 10° edizione).

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