Ripartenze: la scommessa di Francesco di Giusmìn Tea Lab

Iniziamo qui una rubrica di dialoghi sullo stato di fatto delle attività commerciali e artigianali della zona. Francesco aveva appena aperto la sua bottega in via Maiocchi quando è iniziata la serrata... ()
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Questa situazione è stata difficile da affrontare. Lo è per tutti, ma non posso fare altro che pensare alle priorità, penso alla salute, ai miei familiari tutti lontani da me e poi penso anche ai bambini e ai ragazzi e all'importanza della scuola, dello stare insieme.

In che modo ti sei organizzato dopo la chiusura?

Da subito ho usato tutte le mie energie per reagire con ottimismo e al tempo stesso con responsabilità. Pur trattandosi di un'attività alimentare ho scelto di chiudere al pubblico in anticipo rispetto alle direttive.
Prima di chiudere ho attivato da subito il servizio di delivery in città, che continuerò a offrire anche nei prossimi mesi.
Inizialmente il servizio è stato offerto solo all'area all'interno della circonvallazione. A poco a poco alcuni clienti già affezionati alla bottega, che abitano in zone non coperte in città o anche da fuori Milano, hanno iniziato a richiedere la spedizione dei prodotti a mezzo corriere.
Gli ordini sono arrivati principalmente dalla Lombardia (dove spesso si sono verificati ritardi nella consegna). Nel resto d'Italia invece tutti gli ordini sono stati regolarmente consegnati entro 24-48 ore.
È stato bello 'veder' viaggiare i miei prodotti in Veneto (un ritorno alle origini), Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Sardegna. Quest'ultima fra l'altro dopo la Lombardia è stata la seconda regione con maggior numero di ordini. Un segno del destino? Io sono nato e cresciuto su un'isola.

Cosa ti lascia questa esperienza?

A distanza di mesi mi sento davvero felice di questo quartiere, dove ho scelto di posizionare la mia bottega; molti clienti che hanno avuto modo di conoscere me e i prodotti in questo breve periodo non mi hanno abbandonato.
Siamo stati da subito in contatto: SMS, telefonate, mail, Whatsapp... La maggior parte ha apprezzato di poter ordinare le miscele preferite ed alcuni hanno scelto di esplorare nuovi prodotti.
Le persone che amano il tè e le tisane in questi mesi di arresto forzato hanno avuto più tempo a disposizione per godersi pause piacevoli. Alcuni, che solitamente vivono una vita troppo frenetica, sono riusciti a riappropriarsi di questa buona abitudine fatta di pochi e semplici gesti.
Mi auguro che una volta tornati alla normalità non ci dimenticheremo di quanto poco basti per regalarci una coccola nel quotidiano.
Sono tante le testimonianze di persone che si sono messe in contatto con me per ringraziarmi per il servizio di consegna a domicilio e soprattutto per i miei prodotti.

Quali aspetti negativi?

Uno è che il mercato del tè in Italia è molto stagionale, e marzo e aprile sono alcuni dei mesi più positivi per le vendite.
L'arrivo della stagione calda comporterà un arresto ulteriore, ma spero di poter contare sulla ricettività del quartiere, a cui darò consigli per preparare ottime infusioni a freddo.
Il tè è l'alleato perfetto dei mesi caldi, quando tutti noi abbiamo bisogno di un'idratazione maggiore.

Con quali novità riaprirai?

I punti più importanti sono gli orari e la creazione di nuovi prodotti (Kit degustazione) per permettere ai clienti di assaggiare più prodotti senza acquistare grosse quantità e quindi contrastare il disagio di non poter più far annusare i campioni di foglie.
Inoltre c'è un sito completamente rinnovato e un nuovo servizio: il Pick-Up in Store. Il cliente ordina on line e passa poi a ritirare in negozio gli acquisti.
In questo modo si evitano permanenze prolungate, dato che il cliente troverà tutti i prodotti già confezionati e imbustati. Inoltre il cliente può leggere con attenzione tutte le caratteristiche dei prodotti sulle schede tecniche del sito.
Ecco il link che annuncia la riapertura del negozio, con tutti i dettagli e gli orari:
https://www.giusmin.it/2020/05/03/regole-riapertura/.

E per concludere...

Ultimo aspetto fondamentale, che mi sono sentito di ricordare anche con un cartello in vetrina.

ARGOMENTI DI DISCUSSIONE
Parlare non è vietato, ma è buona norma limitare le chiacchiere per limitare la permanenza in bottega. Limitare non significa non interagire e condividere.
Voglio però dare un suggerimento: non usiamo i pochi minuti a disposizione per parlare di questa pandemia, delle limitazioni della nostra libertà e tranquillità.
Parliamo di cose belle, per favore.
Grazie mille,
Francesco

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