Marlene Dumas: Sorte


Prima esposizione a Milano di Marlene Dumas, una delle più importanti artiste figurative contemporanee, raccontata e interpretata da una giovane fotografa. Dal 15 marzo al 17 giugno 2012, alla Fondazione Stelline.
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dumas Amy pink web

Amy-pink, di Marlene Dumas

Immagino Marlene Dumas scartabellare tra le foto degli archivi delle Stelline come fa con le riviste e i magazine di moda, alla ricerca dell'immagine, dell'intuizione, del momento di vita da lasciare decantare nell'inconscio. Per questo motivo non ha mai voluto persone come modelli ma solo foto ritagliate da cui attingere.

La condizione umana: l'infanzia, infanzia intesa anche come purezza, uno stato, una condizione dell'essere umano ancora non persa. Ma Marlene Dumas ritrova anche sé stessa nelle bambine del famoso ex collegio delle Stelline; le ricordano la sua infanzia, quando dopo la morte di suo padre a 12 anni fu mandata in un collegio femminile con regole molto ferree. Non avrebbe mai pensato di riuscire ad abbandonare il Sud Africa per trasferirsi ad Amsterdam. Per questo intitola il disegno di una stellina ritratta all'esterno, senza le grate alle finestre, "Destino".

L' abbandono alla morte, secondo tema trasversale della mostra intitolata "Sorte", è in realtà un'esperienza che passa attraverso le vite di molti. Accettare la Sorte è accettare la vita. «Anche fare un dipinto è un atto positivo per la vita, perché se non trovi un significato in nulla non puoi dipingere» spiega Marlene Dumas nelle riprese destinate alla presentazione della mostra. 
La Dumas allora sceglie di dipingere personaggi coraggiosi, testimoni di una sorte, che pur di imporre la loro visione del mondo, non hanno avuto timore di sacrificare sé stessi: così assieme a molte immagini di Cristo crocifisso, convivono ritratti di stelle del cinema, di stelle cadute e simboli politici come Pasolini, Anna Magnani, Amy Winehouse e Osama Bin Laden.

Alla domanda fatta a Marlene Dumas «Questa mostra contiene molte opere legate alla religione e alla spiritualità. Lei si considera una persona spirituale?» lei risponde che credere in Dio o meno, non è importante. Se si guarda un corpo morto è impossibile, invece, non sentirsi spirituali. 

Chi chiedeva a Pasolini perché dicendosi non credente avesse fatto un film su Gesù, si sentiva rispondere “Se sai che sono un non credente, allora mi conosci meglio di quanto io conosca me stesso. Posso anche essere un non credente, ma sono un non credente che ha nostalgia di una fede”. Questo è quello che sembra dire lo sguardo del primo ritratto della mostra, gli occhi del Gesù del "Vangelo Secondo Matteo" ispirato all'opera di Pasolini. 


"L'arte parte dove il dolore diventa bellezza": l'artista lo racconta nel film (in mostra, "Miss Interpreted" realizzato e direttoda Rudolf Evenhuis e Joost Verhey) che la ritrae nei momenti più intimi. In questo, i molteplici Cristi crocifissi di Dumas, impalpabili per la sfumatura di colore e la liquefazione dell'acquerello, sono allo stesso tempo sensuali per la stesura vibrante che accompagna la sofferenza: esempio perfetto della dialettica tra fisico e metafisico, una dialettica che le opere di Dumas sempre richiamano. Lei stessa suggerisce un libro: la sessualità di Cristo nell'arte rinascimentale e il suo oblio nell'età moderna" (Il saggiatore, 1986). Su 21 opere esposte, sei rappresentano Cristo crocifisso e sembrano scatti fotografici fatti da angolazioni diverse, con luci diverse. Il lavoro della Dumas potrebbe paragonarsi a quello di un fotografo "impressionista" che si apposta davanti al suo soggetto, cambia angolature e aspetta il cambio cromatico delle diverse ore del giorno. 

Quando si è alla ricerca della verità, sia essa in forma di dipinto, di poesia, non ci si può accontentare che di frammenti dello stesso tipo, visti però da angolazioni diverse. Da un certo punto di vista il paragone non è del tutto fuori luogo, in quanto Dumas usa la fotografia come momento integrante della sua produzione artistica: spesso le persone ritratte in fotografie di magazine e riviste, diventano lo spunto dei suoi soggetti, benché i suoi dipinti rimangano ben lontani dalle imitazioni del mondo ma provengano da un mondo fatto di immaginazione e dall'inconscio.

Un'immaginazione che si esprime attraverso un rituale, di cui sono segnali la sofferenza sempre presente negli occhi socchiusi dei suoi ritratti, nel segno schizofrenico dei contorni dei corpi viola, azzurri, e rosa acidi.

Opere inedite e lavori provenienti dalla recente personale della Dumas a Londra. Giorgio Verzotti, curatore della mostra, ha voluto così rappresentare la completa coerenza espressiva dell'artista.

Greta Gandini
Fotografa

MARLENE DUMAS. Sorte
Milano, Fondazione Stelline (corso Magenta 61)
fino al 17 giugno 2012
Orari: martedì - domenica, 10 - 20 (chiuso lunedì)
Aperture straordinarie: 1 maggio e 2 giugno 2012
Biglietti | intero € 8; ridotto € 6; scuole € 3
La biglietteria chiude un’ora prima
Infoline: +39 02.45462411
Per maggiori informazioni www.marlenedumas.nl

 

 


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Re: Marlene Dumas: Sorte
21/05/2012 rianna
Bello!


 
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