Leggerezze ai tempi del Coronavirus

Piccolo viaggio sdrammatizzante nella toponomastica del nostro territorio. ()
DSC00571
Girovagando a piedi per la città spesso accade - succede anche a voi? - di soffermarsi a leggere le targhe stradali che danno nome alla toponomastica del nostro quotidiano. C’è sempre da imparare.
Si scopre così che Giovanni Battista Morgagni (1682-1771) era un anatomista (mentre, in altra zona della città, Tullo Morgagni era un giornalista). O che a Guglielmo Oberdan (1858-1882), patriota, è stata dedicata una bella piazza milanese in quanto trovato in possesso di due bombe destinate ad attentare alla vita dell’imperatore Francesco Giuseppe.

Mentre tutti (proprio tutti?) sanno almeno vagamente chi fosse Leonardo da Vinci, sfido chiunque a rispondere prontamente alla domanda su chi fosse Pelagio Palagi (1775-1860) a cui è dedicata una placida viuzza che collega le vie Stoppani e Hayez. La targa ci illumina (si fa per dire) indicandolo come “pittore”.

Buffo è il caso (toponomastico) che riguarda il musicista Nicola Antonio Porpora (Napoli, 1686-1768) che, a seconda degli incroci, viene anche ricordato come Nicola Ant. Porpora, N.A. Porpora, Nic. Ant. Porpora.
Qui la fantasia dell’addetto comunale alle targhe si è proprio sbizzarrita.

Tra gli sconosciuti ai più, giusto per citarne solo alcuni, ecco apparire Giuseppe Broggi (1814-1848), patriota, Carlo Matteucci (1811-1868), fisico e patriota, Silvio Zambaldi (1870-1932), commediografo, Raffaele Rubattino (1809-1881), armatore, e Ulisse Aldrovandi (1522-1605), naturalista.

Dalle parti di Città Studi esiste persino una via dedicata a Enrico Nöe (1835-1914), stenografo tedesco.
Attenzione poi a non confondere Alberto Ascoli (1877-1957), veterinario, con il glottologo Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907) a cui è intitolata una nota piazza.

Nella via dedicata a Birago Dalmazio (1908-1935), Medaglia d’oro per l’eroismo dimostrato nella guerra d’Africa, si può ancora visitare la casa in cui Luchino Visconti aveva individuato l’abitazione della famiglia protagonista del suo “Rocco e i suoi fratelli”, altrimenti dell’eroico Dalmazio si sarebbe forse definitivamente persa memoria.

Tra i più giovani a cui è dedicato un ambito stradale milanese compare il patriota Emilio Bandiera (1819-1844) che con il fratello Attilio trovò la morte per mano del Borbone in quel di Cosenza. A loro è intitolata l’omonima piazza.

E poi, via dicendo, da Giuseppe Abamonti a Giuseppe Zanoia le targhe stradali ci ricordano che ci sono centinaia di storie da raccontare.

Commenta

Re: Leggerezze ai tempi del Coronavirus
27/02/2020 antonella nathansohn
Il Palagi era meglio come architetto che come pittore ma .....de gustibus....


 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha