Raccolta firme per un aborto al sicuro in Lombardia

Per garantire l’applicazione della legge 194/78 è stata avviata una raccolta firme per una legge regionale di iniziativa popolare in Lombardia. ()
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Era il 22 maggio 1978 quando la Legge 194 fu approvata dopo anni di battaglie e il 1981 quando venne riconfermata dopo il fallimento di un Referendum indetto per abrogarla. La legge sull'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) in Italia ha salvato migliaia di donne, soprattutto le più povere, dall'aborto clandestino e dalle mammane. Dal 1° aprile 2010 è stata autorizzata, legalizzata e messa in commercio la pillola RU486 che permette di ricorrere all'aborto farmacologico anche in Italia.

A distanza di 40 anni, il boicotaggio ha bloccato o reso quasi o totalmente impossibile in alcune regioni l'accesso al servizio di IVG, come risulta dai monitoraggi delle associazioni delle donne.
Da questi dati e dagli attacchi ai diritti delle donne, che negli ultimi tempi si sono intensificati, ha preso l'avvio, in diverse regioni del paese (Lazio, Marche e ora Lombardia), la promozione di una legge per garantire l'applicazione della legge 194/78.

Il numero sempre più ampio degli obiettori di coscienza rende molto difficle la sua applicazione e penalizza anche i medici, gli anestesisti e gli infermieri non obiettori su cui ricade tutto il carico delle interruzioni di gravidanza, mentre sia il personale ausiliario che quello medico non indicano correttamente le linee guida approvate dalla legge, omettendo anche informazioni sull'alternativa farmacologica, come previsto dai protocolli clinici approvati dall'organizzazione Mondiale della Sanità, adottati in Germania, Francia, Gran Bretagna e nelle regioni Umbria, Emilia Romagna e Toscana.

Una raccolta firme per una legge regionale di iniziativa popolare in Lombardia è stata ora avviata dalla Cellula Coscioni di Lecco, subito sostenuta da numerose adesioni, proponendo in sintesi 10 punti:

1) le informazioni (procedure, accesso ai servizi) sull’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) dovranno essere comprensibili, esaustive e facili da reperire, anche online e per telefono.
2) qualunque consultorio o ambulatorio regionale potrà prendere appuntamenti in ogni territorio regionale, senza imporre alla donna estenuanti ricerche o code
3) le attività, la qualità dei servizi e la loro omogeneità sul territorio saranno monitorate annualmente e sarà promossa l’implementazione e una maggiore efficienza dei servizi, ove necessario.
4) i consultori familiari diventeranno i primari coadiutori delle attività ospedaliere per la fruizione dei servizi di IVG e saranno riqualificati per: fornire migliore assistenza (anche grazie all’eventuale potenziamento delle attrezzature) e partecipare ad alcune fasi delle procedure di IVG (es. aborto farmacologico, oltre alla certificazione).
5) tutte le strutture ospedaliere garantiranno la gestione dei casi urgenti in tempi brevi e certi.
6) sarà eliminato l’obbligo di ricovero per l’IVG farmacologica grazie a day hospital a più accessi, e si potranno svolgere alcune fasi della procedura anche presso il consultorio.
7) le strutture accreditate per le prestazioni di procreazione medicalmente assistita e di diagnosi prenatale dovranno assicurare continuità terapeutica alle donne che richiedano l’aborto in esito a diagnosi di anomalie fetali o di rischi per la paziente, accompagnando la donna nelle proprie scelte.
8) le donne che richiedono l’IVG riceveranno, durante o subito dopo la seduta, una consulenza contraccettiva e, se richiesto, saranno forniti e/o applicati gratuitamente contraccettivi (inclusi quelli a lungo termine) presso l’ospedale.
9) alle donne che non riescono a reperire farmaci contraccettivi di emergenza sarà fornita assistenza per l’immediato reperimento.
10) la Regione istituisce e finanzia corsi di formazione e di aggiornamento sulle tecniche chirurgiche e farmacologiche di interruzione della gravidanza, sulla contraccezione, nonché su tematiche epidemiologiche, psicologiche e sociologiche correlate.
Sono oltre 20 le associazioni che hanno aderito finora al comitato promotore di “Aborto al Sicuro”: Agita-mente, AGITE (Associazione Ginecologi Territoriali) – Lombardia, ARCI ATEA, Associazione Luca Coscioni, Associazione Radicale Enzo Tortora, Casa delle Donne Milano, Casa per la Pace, Certi Diritti, CGD (Coordinamento Genitori Democratici Onlus), Consulta Milanese per la laicità delle istituzioni, Consultori Privati Laici Lombardia, Coordinamento Genitori Democratici Milano, Donne Democratiche Lombardia, Federazione dei Verdi Milano, Movimento 5 Stelle Lombardia, NAGA, Possibile, PRO-CHOICE (Rete Italiana Contraccezione e Aborto), Radicali Italiani, Sinistra X Milano, UAAR Lombardia (Unione Atei, Agnostici, Razionalisti).

Per informazioni e per collaborare alla raccolta firme:

https://abortoalsicuro.it/

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