Il tempo e lo spazio di Francesco Leonetti

In corso sino al 31 gennaio presso Fondazione Mudima una mostra dedicata allo scrittore Francesco Leonetti, protagonista della vita letteraria e artistica del ‘900. ()
Leonetti immagine
Un intellettuale scomodo, come si diceva un tempo. Francesco Leonetti (1924-2017), poeta, scrittore, saggista, era sicuramente un intellettuale che non si tirava indietro, impegnato nell’arte, nella cultura e nella politica, sempre alla ricerca di nuovi sentieri per esplorare territori sconosciuti o misconosciuti.
A questa poliedrica figura di autore, la Fondazione Mudima dedica una mostra, a cura di Marco Rustioni, in cui viene “esposta” la creatività a tutto tondo di un uomo che ha percorso da protagonista la cultura del ‘900.

Non c’è redazione di nuova rivista di cui Leonetti non faccia parte: Officina, Il Menabò, Che fare, Campo, Alfabeta sono solo alcune delle esperienze in cui si è esercitato accanto a personaggi come Pier Paolo Pasolini, Roberto Roversi, Gianni Sassi, Italo Calvino, Elio Vittorini, Umberto Eco, Mario Spinella, Paolo Volponi, Antonio Porta, solo per citarne alcuni.
Lunghissimo il suo sodalizio con Arnaldo Pomodoro con cui ha condiviso esperienze profonde di arte contemporanea.
Nella cornice severa ed essenziale di Mudima, il curatore ha selezionato volumi, iscrizioni, fotografie per rendere al meglio il clima nel quale Leonetti si era formato e aveva lavorato, la sua militanza nel Gruppo ’63, il suo impegno di docente di filosofia estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
L’amicizia con Pier Pasolini lo ha portato poi ad apparire, in sequenze significative ed emblematiche, in alcuni film del regista come “Il Vangelo secondo Matteo”, “Edipo re”, “Che cosa sono le nuvole?”, “Uccellacci e uccellini” (la voce del corvo) e “I racconti di Canterbury” (la voce dell’oste).
Appare anche nel ruolo di ministro in “I cannibali” di Liliana Cavani.

La mostra ospita alcuni estratti di questi film e presenta anche il film-documentario “Processo politico” (1970), dedicato al processo per la morte di Pinelli, di cui Leonetti è regista.
Dalla scheda di presentazione: ”Con questa mostra si intende verificare quale sia la ricezione attuale del corpus leonettiano. Essa si rivolge a chi si avvicina per la prima volta all’autore e vuole sapere qualcosa di più di un rappresentante, certo significativo ma malcompreso, della cultura italiana del secondo Novecento. Per chi avesse invece un interesse di tipo scientifico, relativamente ai temi dello sperimentalismo e delle avanguardie letterarie degli anni Sessanta, sarà questa l’occasione per valutare diversamente questa epoca di rinnovamento e di trasformazione culturale, proprio perché il punto di vista di Leonetti, rispetto a quello di altri sodali di ‘Officina’ o degli esponenti del Gruppo ’63 non è ancora emerso in modo organico”.
Comunque un raro esempio di coerenza culturale.

Fondazione Mudima
Via Tadino, 26 Milano
Dal lunedì al venerdì, ore 11-13, 15-19
Ingresso libero

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha