Amicizia e solidarietà per un mondo più civile

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Milano, Sant'Egidio apre le porte della Casa dell'Amicizia ai profughi (a cura della Redazione)
corridoi umanitari santegidio 2018
Ogni notte saranno ospitati 12 profughi (donne, uomini, minori) grazie alla solidarietà di centinaia di milanesi. La risposta di Sant’Egidio all’invito della Cei a “coinvolgersi in un’accoglienza diffusa e capace di autentica fraternità”.

In un momento in cui occorre riaffermare il valore dell’accoglienza, per costruire un’Italia e un’Europa non dei muri ma dei ponti, tutti, dalle istituzioni ai singoli cittadini, possono dare il proprio contributo. Per questo a Milano la Comunità di Sant’Egidio “apre le porte” della “Casa dell’Amicizia” di via Olivetani, ribadendo anche quest’anno l’impegno a favore dei profughi.

Per tutta l’estate, ogni notte 12 persone – uomini, donne, minori – troveranno riparo negli spazi dove durante l’anno si svolge la “Scuola di Lingua e Cultura Italiana” e la “Caffetteria dell’Amicizia” per tanti senza dimora della città. Ai profughi sono offerti pasti caldi, servizi igienici, un letto per dormire, la possibilità di cure sanitarie, orientamento legale e lezioni iniziali di italiano. Soprattutto l’accoglienza è caratterizzata da un clima di amicizia e ospitalità familiare.

L’accoglienza alla Casa dell’Amicizia è completamente autofinanziata da Sant’Egidio e dalle tante realtà associative e singoli cittadini che si sono affiancati alla Comunità in questa iniziativa di solidarietà. Un tratto significativo è la grande collaborazione con cristiani delle diverse confessioni, che unisce parrocchie cattoliche con la Chiesa Evangelica Luterana e quella Anglicana.

All'annuncio dell'apertura dell’accoglienza, sono centinaia le persone che hanno contattato la Comunità per aiutare in tanti modi. Se la xenofobia e l'ostilità possono essere contagiose, la solidarietà lo è altrettanto.

L’accoglienza presso la Casa dell’Amicizia va nella direzione indicata nell’invito, diffuso il 19 luglio dalla Conferenza episcopale italiana, a “non assuefarci” alle morti in mare, “coinvolgendoci in un’accoglienza diffusa e capace di autentica fraternità”. Come si afferma nella nota, “rispetto a quanto accade non intendiamo né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determinino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto. Ci sentiamo responsabili di questo esercito di poveri, vittime di guerre e fame, di deserti e torture. È la storia sofferta di uomini e donne e bambini che – mentre impedisce di chiudere frontiere e alzare barriere – ci chiede di osare la solidarietà, la giustizia e la pace". Con l’apertura della Casa dell’Amicizia, la Comunità di Sant’Egidio vuole contribuire a costruire “una cultura inclusiva, capace di proteggere, promuovere e integrare”.


Per informazioni: Stefano Pasta 3387336925 - santegidio.milano@gmail.com

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