Di nuovo in Municipio 3 il progetto di riqualificazione della sede storica della facoltà di Architettura, voluto da Renzo Piano
Martedì 3 luglio si è svolta un'ulteriore commissione Territorio e Affari istituzionali del Municipio 3 dedicata al progetto per la ristrutturazione del cosiddetto campus Bonardi del Politecnico, basato su un concept di Renzo Piano, il grande architetto nonché senatore a vita, che del Politecnico stesso fu studente. Dicevamo ulteriore commissione, perché convocata su richiesta dei gruppi di opposizione per una presentazione approfondita del progetto, nonostante l'iter per il parere richiesto dal Comune di Milano al Municipio 3 fosse già stato completato e approvato. Ricordiamo infatti che un mese fa fu deliberato un parere favorevole ma condizionato a non rendere intercomunicanti l'area storica della facoltà di Architettura e quella del centro balneare "Giulio Romano", meglio conosciuto come piscina Ponzio, con il suo giardino per bambini normalmente accessibile da via Zanoia. Come si può vedere dagli articoli da noi pubblicati nelle scorse settimane (nell'ordine, https://www.z3xmi.it/pagina.phtml?_id_articolo=11989-Piscina-PonzioPolitecnico,-un-rapporto-di-vicinato-problematico.html e https://www.z3xmi.it/pagina.phtml?_id_articolo=12017-Approvato-il-nuovo-progetto-del-Politecnico-che-coinvolge-piscina-Ponzio-e-giadino-di-via-Zanoia.html), il progetto arrivato al Municipio 3 nel rendering riprodotto nel nostro primo articolo mostrava una sorta di 'permeabilità' tra campus e giardino, realizzata con pareti trasparenti al posto dell’attuale muro di separazione. Il Consiglio di Municipio 3 valutò quindi di approvare il progetto complessivo, condizionando però il parere favorevole alla soluzione del problema evidenziato, cioè la comunicazione pedonale tra le due aree, già minacciata dall’ipotesi tuttora pendente di costruzione di uno studentato sopra gli spogliatoi che si affacciano su via Ampère.
Alla riunione della commissione hanno partecipato funzionari del settore Urbanistica del Comune, guidati dall'architetto Andrea Viaroli, e rappresentanti del Politecnico, guidati a loro volta dall'architetto Riccardo Licari. I primi hanno chiarito innanzi tutto lo stato dell'iter di approvazione del progetto: la conferenza dei servizi si è conclusa con un parere favorevole condizionato, come da richieste del Municipio 3, ed è stata stipulata la convenzione , mentre non è stato ancora rilasciato il permesso di costruire.
I secondi hanno invece illustrato dettagliatamente il progetto che, in sintesi, consiste nella realizzazione di tre nuovi edifici nuovi in sostituzione di tre volumi attuali: uno nell’attuale area di parcheggio lungo via Bonardi (edificio A, nell'immagine corrisponde a "Piazza laboratorio modelli"); uno, l'edificio B (nell'immagine "Edificio aule 4 livelli"), al posto del cosiddetto Sottomarino tra il palazzo principale della facoltà di Architettura, quello con accesso principale da via Ampère e realizzato negli anni Settanta su progetto dell’architetto Viganò (nell'immagine "Edificio 11"), e il Trifoglio progettato da Giò Ponti, in cui si trovano le aule usate principalmente per il biennio; e uno a est della Nave, sempre di Giò Ponti, dalla parte di via Ponzio (edificio C, nell'immagine "Piazza edificio aule"). Gli obiettivi perseguiti da Renzo Piano sono sostanzialmente due, migliorare la qualità architettonica dei tre edifici attuali che scompariranno del tutto, valorizzando altresì quelli di Ponti e Viganò, e trasformare il livello interrato dell'area in un piccolo parco ricco di verde e alberi, e tale da mettere in comunicazione diretta e continua tutti gli stessi tre edifici principali, dal patio di quello di Viganò ai porticati che sarebbero aperti o riaperti in quelli di Ponti.
Senza alcun dubbio un progetto bello e anche suggestivo, se non fosse per l'edificio B, che nel concept originario di Piano non esisteva, per apparire solo negli ultimi mesi nella documentazione poi pervenuta al Municipio 3, per recuperare cubature per aule che altrimenti sarebbero state perse. Infatti, proprio questo edificio B è stato oggetto di proteste da parte di singoli cittadini, comitati locali e consiglieri di opposizione, perché previsto di 5 piani, di cui uno solo interrato, e attaccato al muro divisorio tra Architettura e la Ponzio, per non parlare del ventilato passaggio tra le due aree di cui si è detto sopra. In commissione abbiamo però appreso, con sorpresa e piacere, che l'edificio della discordia è stato diminuito di un piano, da 5 a 4, uno interrato e gli altri fuori terra, diminuendo in modo considerevole l'impatto dello stesso sul giardino, in particolare per l'ombra creata in inverno, quando il sole è più basso all'orizzonte e le sue radiazioni più deboli, come rilevato anche dagli studi delle ombre di Michele Sacerdoti citati nei nostri articoli.
D'altra parte, abbiamo anche scoperto che nessuno in Consiglio di Municipio 3, né della maggioranza, né dell'opposizione, si è preso la briga di presentare un emendamento al parere favorevole, per chiedere un'ulteriore condizione, ossia l’arretramento di 5 metri dell'edificio per allontanarlo dal muro divisorio e renderlo meno incombente, cosa prevista dalle norme ma non automatica nel caso in questione, in quanto il proprietario delle due aree in entrambi i casi - sorpresa! - è il Comune di Milano. Già, perché così come la Ponzio non è di proprietà di Milanosport, come affermato nel dibattito dal consigliere M5S Pierluigi Riccitelli, anche l'area del futuro campus Bonardi non è del Politecnico ma appunto del Demanio comunale (addirittura data in uso con una concessione ancora da perfezionare e in parte rivendicata dal Demanio statale...). E pertanto, nonostante il Regolamento edilizio di Milano recepisca la norma civilistica sulla distanza tra aree e edifici confinanti, il Comune non si è avvalso di questo vincolo, perché la norma stessa si applica solo in caso di proprietari diversi, altrimenti non c'è automatismo.
Il dibattito è stato ricco di interventi, anche di cittadini, ed è stato animato in particolare dall'ex consigliere di Zona 3 Gabriele Mariani, duramente polemico con Comune, Municipio 3 e Politecnico, a cui ha rimproverato un sostanziale disinteresse per il bene comune. C'è stato anche un acceso scambio di battute con il presidente di commissione Dario Monzio Compagnoni, che ha fatto giustamente notare come ancora una volta, come già fin dal 2011 per lo sciagurato progetto di studentato nell'area della piscina, il Consiglio di Municipio 3 abbia agito per la salvaguardia di uno dei pochi giardini milanesi riservati ai bambini, grazie alle richieste formulate nel parere condizionato. In seguito infatti l'architetto Viaroli non solo ha ribadito che la conferenza dei servizi ha recepito interamente le richieste in questione, ma ha esplicitamente affermato che il muro non sarà toccato e non sarà neppure sostituito parzialmente da divisori trasparenti e tali da consentire il passaggio tra le due aree. In chiusura, l'architetto Licari ha tenuto a replicare a un'affermazione di Mariani sulla non corrispondenza dell’attuale progetto con quello originale di Renzo Piano, che sarebbe stato 'usato' solo a fini di immagine, affermando che quello attuale e definitivo è totalmente riconosciuto da Piano e che l’unica differenza sta nel non aver ottenuto l’accesso al campus Bonardi da via Ampère, con un passaggio alberato nello spiazzo tra il muro divisorio e l'edificio degli spogliatoi della Ponzio, che infatti risulta nell'immagine qui pubblicata...