I light U - Frames for Underground Stories

Una mostra di fotografia narrativa di BarettoBeltrade ospitata alla Galleria Artepassante. Passante Ferroviario di Porta Venezia. ()
i light
aUsare i mezzi pubblici aiuta a migliorare l'ambiente e, nello stesso tempo, migliora la nostra cultura
artistica e sociale. Questo infatti risulta, lasciando che gli occhi seguano la sfilata di foto formato manifesto che accompagnano quanti attraversano il corridoio, che conduce dall'ingresso al metrò dalla parte di viale Tunisia, a quello del passante ferroviario.

Sono pochi metri, eppure ben 46 ritratti ci sorridono dietro i vetri: sono giovani, anziani e di terza età, uomini, donne, ragazze e ragazzi con carnagioni di diverse sfumature: più pallide o più scure, quasi a figura intera e dimensioni naturali.

Sono ritratti scattati tra il dicembre 2016 e il marzo 2017 in un set allestito nella Galleria Atelier della fotografia nel tunnel del passante, sono persone catturate per caso, una la conosco anch'io.
Guardarli, mette di buon umore e non si resiste dall'avvicinarsi per prendere tempo e leggere le brevi note che accompagnano ogni fotografia.

Si presentano, ognuno racconta la propria storia: dove vivo, dove sto andando, cosa ho fatto e farò. Si legge e subito diventano amici, perché ci si riconosce, sono le storie nostre o dei nostri figli, dei nostri amici o dei nostri vicini.
Sono studenti o studenti lavoratori : la liceale, gli studenti di Brera, quelli moda e fashion design, chi studia architettura o design al Politecnico.

Chi lavora fa la baby sitter o suona alla Scala; c'è chi canta, chi fa il pizzaiolo o il muratore o il commesso o il pilota; chi sogna di recitare, di viaggiare, di diventare stilista; chi fa lap dance, chi lavora in un hotel, o in un bar, chi fa film sperimentali, chi insegna, chi è assistente domiciliare, chi pubblicitario, chi vende frutta e verdura e chi vive in montagna, perché è più economico e ama la pesca o si arrangia con lavori stagionali.

Ma c'è anche il turista o chi ama viaggiare in treno, chi è pensionato e scrive poesie e chi è pensionato e fa volontariato, o chi fa solo il nonno e accompagna i nipoti.
Alla fine del corridoio si è ormai socializzato con tutti loro e sono parte o frammenti della città, quindi della nostra vita.

Scrive l'autore che ogni viaggio traccia linee di partenza e di destinazione, infiniti punti che si diramano, creando un tessuto sterminato.

La serie completa delle foto è visibile sul blog: ilightu.blogspot.it