Il 2017 al cinema. Secondo noi

Una scorribanda senza pretese tra i film usciti in Italia nel 2017 che, almeno secondo noi, hanno meritato di essere visti. Ma, come è noto, di opinione trattasi.


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gatta cenerentola imagine

Senza presunzione alcuna di emettere giudizi definitivi, né tanto meno di comporre classifiche, ci siamo destreggiati, da spettatori attenti (diciamo così), nel segnalare quei film che, secondo il nostro relativissimo parere, hanno caratterizzato il 2017 al cinema. Ciò che non è citato qui di seguito o ci è sfuggito, o non lo abbiamo visto oppure non ci è piaciuto proprio.

A gennaio, l’inizio è di alto livello. Uno dei migliori film della stagione è “Manchester by the Sea” di Kenneth Lonergan, intenso dramma familiare ambientato in una fredda America minore, lassù al nord.

Dopo alcune decine di film visti (alla fine dell’anno saranno 189), ad aprile si impatta in un buon film israeliano “Una settimana e un giorno” di Asaph Polonsky, scarna cronaca della elaborazione di uno dei lutti più terribili (la morte di un figlio), raccontata con pacata lievità.

Da una cinematografia pressoché sconosciuta sino a pochi anni fa, arriva “Virgin Mountain” di Dagur Kàri, storia di un’anima bella (e grossa) ambientata nella gelida Islanda. Sorprendente per temi e ambienti.

Incassate deboli vibrazioni dai film di Cannes presentati a Milano da Agis e Comune, con l’eccezione di “L’intrusa” di Leonardo Di Costanzo, opera di impianto civile ambientata nella ormai solita Napoli a confine tra vita e malavita, l’attenzione cinematografica si concentra decisamente sulla seconda metà dell’anno.

Reduce da proprio da Cannes dove ha vinto un premio, arriva a settembre “A Ciambra” di Jonas Carpignano, docufiction dedicata alle vicende di una comunità rom calabrese in quel di Gioia Tauro.

Il film, a sorpresa, ottiene anche di rappresentare l’Italia agli Oscar, anche se non entrerà mai tra le nomination. Gran bel film, in cui la spontaneità degli interpreti restituisce un mondo e un’umanità poco frequentati e rappresentati.

Il film più sorprendente proveniente dal Festival di Venezia è invece “Gatta cenerentola” di Alessandro Raki, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone. Un coloratissimo film d’animazione, ispirato alla tradizione e all’opera teatrale di Roberto De Simone, che tra poesia, musica e cruda realtà racconta una Napoli tra acqua e terra, cielo e mare, bene e male. Strepitoso il segno e sontuosa la colonna sonora.

Ci si avvia verso la fine dell’anno quando, a ottobre, approda nei cinema milanesi “The Square” di Ruben Östlund, che già si era fatto notare con l’interessante “Forza maggiore” (2014). Il film svedese è difficilmente classificabile, c’è del grottesco e c’è del noir, i toni della commedia sfiorano spesso, senza mai raggiungerle, le tinte fosche del dramma, ci si diletta di impegno civile e culturale, debolezze e tormentati rapporti umani…

Meritata Palma d’oro al Festiva di Cannes 2017.

Il gran finale di stagione porta in regalo tre buoni film, visti nel mese di dicembre. Su tutti, “Loveless” di Andrey Zvyagintsev. Conturbante dramma esistenziale che rende appieno le temperie della Russia di Putin ai nostri giorni. A seguire “La ruota delle meraviglie” dell’inesauribile Woody Allen e “L’insulto” di Ziad Doneiri che racconta l’intreccio complesso di storie, vite e appartenenze di due cittadini libanesi protagonisti di una emblematica “lite” giudiziaria.

Finita qui? Ma no.

Per non far torto a nessuno, ecco di seguito altri titoli che, anche quest’anno, non ci hanno tolto il piacere di andare al cinema inteso come luogo chiuso, con un grande schermo e un buon sonoro, frequentato da tante persone che hanno deciso di condividere esperienze ed emozioni. Viva il cinema, sempre.

E dunque: “Animali notturni” di Tom Ford, “Austerlitz” di Sergei Loznitsa, “Les Ogres” di Léa Fehner, “La La Land” di Damien Chazelle, “Il cliente” di Asghar Farhadi, “Vi presento Toni Erdmann” di Maren Ade, “Assalto al cielo” di Francesco Munzi, “L’altro volto della speranza” di Aki Kaurismaki, “La tenerezza” di Gianni Amelio, “Ritratto di famiglia con tempesta” di Kore’eda Hirokazu, “Noi, i Neri” di Maurizio Fantoni Minnella, “Il colore nascosto delle cose” di Silvio Soldini, “Ex Libris. The New York Pubkic Library” di Frederick Wiseman, “Nico, 1988” di Susanna Nicchiarelli, “L’altra metà della storia” di Ritesh Batra, “Sami Blood” di Amanda Kernell.

Salvo errori e/o omissioni.

E ora dedichiamoci al 2018…Che il buon cinema sia con noi.


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