In scena, in zona - 1

Iniziamo con questo primo appuntamento la segnalazione degli spettacoli in scena nei teatri della nostra zona (o municipio che dir si voglia). Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche perché il teatro è da sempre molto democratico. ()
elfopuccini immagine ernesto

Apriamo la nostra carrellata con una spettacolo decisamente particolare che è in scena il 22 e il 23 novembre allo Spazio Teatro No’hma. Nell’ambito del Premio internazionale “Il Teatro Nudo” di Teresa Pomodoro arriva dalla Francia “Lettre à la Poule” di Marcel Hognon, singolare performance di una storica compagnia nomade di autentici gitani, novelli saltimbanchi. Non perdetelo, se potete.

Tre sono attualmente gli spettacoli in scena all’Elfo Puccini. In Sala Shakespeare (sino al 10 dicembre) “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde, laddove, in lingua originale, “Ernesto” si bisticcia con “onesto”. E un motivo naturalmente c’è.

Divertente satira della società inglese del suo tempo, la stessa società che condannerà al carcere (e alla morte) Wilde, lo spettacolo è molto colorito, colorato e irriverente. Regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. Tra gli interpreti: Ida Marinelli, Elena Russo Arman, Luca Toracca e Riccardo Buffonini.

Per evadere.

In Sala Fassbinder sino al 3 dicembre sarà in scena “Io non ho mani che mi accarezzano il viso” regia di Francesca Macrì per la nuova produzione della compagnia Biancofango. Lo spettacolo lavora intorno e su il tema della fragilità, nella confusione di ruolo, molto teatrale, tra persona e attore. Per riflettere.

Da non mancare in sala Bausch (sino al 3 dicembre) la strepitosa lettura che Ferdinando Bruni fa di “Il fantasma di Canterville”, novella goticamente paradigmatica sempre di Oscar Wilde. Per il piacere del racconto.

Al Teatro Menotti è di scena sino al 3 dicembre lo spettacolo “Play Strindberg” di Friedrich Dürrenmatt, rielaborazione in ironia del “Dramma macabro” di Strindberg con Maria Paiato, Franco Castellano e Maurizio Donadoni, per la regia di Franco Però. Per divertirsi con intelligenza.

Campo Teatrale, spazio scenico che lavora soprattutto sulla formazione, presenta “Lo soffia il cielo” di Massimo Sgorbani per la regia di Stefano Cordella (sino al 26 novembre): una riflessione sulle dinamiche familiari. Per interrogarsi.

Chiudiamo questa prima ricognizione con il Teatro Martinitt, meritorio avamposto periferico ai confini della tangenziale est, dove è in programma sino al 26 novembre “Che classe” di Veronica Liberale (anche in scena), con la regia di Marco Simeoli. Lo spettacolo racconta le vicende di una classe di studenti lavoratori all’insegna del teatro di evasione. Con leggerezza.


Per saperne di più:
www.nohma.org
www.elfo.org
www.teatromenotti.org
www.campoteatrale.it
www.teatromartinitt.it


Alla prossima.
(A cura della Redazione)



Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha