2 biglietti della lotteria

E’ raro dalla parti nostre vedere film che non provengano dalle produzioni occidentali. Raramente arriva nelle sale qualche film giapponese, cinese o sudcoreano. Quasi mai si ha occasione di vedere film prodotti nell’Europa dell’Est, Russia compresa. Solitamente, per uscire dagli schemi cinematografici impostici dal mercato, occorre frequentare le rassegne cinematografiche provenienti dai festival (è ora in corso con grande successo quella di Venezia/Locarno) o sedersi nelle platee dei cinema d’essai che ancora eroicamente resistono come Spazio Oberdan, dove opera la Cineteca Italiana, Mexico, Beltrade e cinema Palestrina.

Giusto in questa sala è in programmazione un film rumeno che, per ruvida grazia e leggerezza, merita una visione.

L’occasione del recupero di un biglietto smarrito della lotteria, che darebbe diritto a un fantastico montepremi di sei milioni di euro, spinge tre amici, simpaticamente assortiti, ad avventurarsi in una divertente ricerca che li porta a contatto con una umanità varia sia nel loro paesino di provincia che nella capitale Bucarest.

Indolenti e storditi quanto basta, i tre affrontano un piccolo viaggio surreale alla ricerca di una speranza di ricchezza che li riscatti dalla loro vite mediocri e senza prospettiva.

Al di là della vicenda raccontata, che si dipana per poco meno di 90 minuti con i toni lievi della commedia, quello che emerge è uno spaccato attendibile di un paese povero e prostrato, decadente e decaduto, dove i resti del così detto socialismo reale hanno lasciato macerie reali e virtuali.

Il film, che qua e là avrebbe forse bisogno di un maggior ritmo, è comunque spassoso con numerose battute fulminanti e ironicamente spiazzanti.

Qualche debito d’ispirazione viene pagato al film “Il milione” (1931) di Renè Clair che raccontava, con altra grazia in verità, una vicenda analoga.

In programmazione al cinema Palestrina