Buñuel, Hirokazu Kore-Eda e gli altri

Scoppiettante ripresa di stagione a Spazio Oberdan dove la Cineteca Italiana, tra fine agosto e fine settembre, propone importanti rassegne cinematografiche tra passato, presente e futuro.

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Almeno cronologicamente al passato appartiene l’intera cinematografia di Luis Buñuel, uno dei più grandi registi di tutti i tempi. In suo doveroso onore, la Cineteca Italiana propone a Spazio Oberdan, dal 21 agosto al 25 settembre, 13 capolavori che fanno tutti parte della storia del cinema. Tra realismo, iperrealismo, surrealismo e fantastico, il cinema dell’autore spagnolo ha attraversato i generi lasciando tracce pesanti del suo passaggio. Tra gli altri, imperdibile il caustico “L’angelo sterminatore”, girato in Messico nel 1962 (in programmazione il 2 settembre) e l’accoppiata surrealista realizzata con la complicità di Salvador Dalì tra il 1929 e il 1930 (“Un Chien andalou” e “L’Age d’or”, in programma il 26 agosto).

Tra le rarità, nel senso che raramente si ha occasione di vederli al cinema, meritano attenzione i corti “Simon del deserto” (1965), incompleto per via di problemi produttivi, e “Las Hurdes” (1932) durissimo documentario su una poverissima regione della Spagna, censurato e poi utilizzato per ragioni propagandistiche dal regime franchista.

Al presente, con proiezioni decise verso il futuro, appartiene la rassegna dedicata al regista emergente (a dire il vero è più che emerso) del cinema giapponese. Ci si riferisce a Hirokazu Kore-Eda, classe 1962, a cui la Cineteca dedica una ciclo in 9 puntate, di cui sei opere mai distribuite in Italia.

Tra i film distribuiti, il recente “Ritratto di famiglia con tempesta” (2017) e “Father and Son” (2013), interessanti prospettive sul Giappone moderno in cui la famiglia continua a possedere una forte centralità per quella cultura.

Un Giappone minore e quotidiano, dove gli affetti sembrano prevalere sugli interessi.

La rassegna parte il 22 agosto e si conclude il 9 settembre. I più curiosi e attenti non se la lasceranno sfuggire.

Sempre il Giappone è il protagonista dell’omaggio a Seijun Suzuki (“il Samuel Fuller giapponese”, come recita il programma). Sei film a partire dal 30 agosto sino al 17 settembre.

Il regista, nato nel 1923 e scomparso nel febbraio di quest’anno poco meno che centenario, ha realizzato molti film d’azione incentrati sulla malavita e sul malaffare. Molto attivo negli anni ’60 del secolo scorso, a lui si è ispirato per i suoi gangster movie Takeshi Kitano.

Un titolo per tutti? “La farfalla nel mirino” (1967) in copia restaurata.

Resta da segnalare la programmazione del documentario “Safari” (2016) del regista austriaco Ulrich Seidl che indaga con impegno civile sul fenomeno del bracconaggio in Africa.

Dice il regista a proposito dei cacciatori: ”L’atto di uccidere sembra per loro un atto libidico”.

Per chi è interessato all’argomento il film sarà in programmazione dall’1 al 10 settembre.

Per saperne di più sui calendari e sulle modalità di accesso la soluzione è la consultazione del sitowww.cinetecamilano.it

Una nuova stagione di buon cinema ci attende in Cineteca.


(Massimo Cecconi)



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