A teatro e al cinema … a piedi. I colori della passione


Un capolavoro si aggira per la città. Un film di particolare grazia e sapienza, ispirato al quadro La salita al Calvario di Pieter Bruegel il Vecchio. Assolutamente da vedere.
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Colori Passione
Il quadro di Pieter Bruegel, della cui breve vita poco è dato sapere, è del 1564. E’ ambientato nelle  Fiandre insanguinate dalla dominazione spagnola che reprime i dissidenti religiosi (e politici) con torture infami.

Il pittore costruisce la sua opera attraverso schizzi e bozzetti che viene preparando camminando per la campagna e per i villaggi. Assiste alla vita quotidiana che fa da sfondo all’episodio cruciale della vita del Cristo. Il focus del quadro, infatti, è posto sul Cristo prostrato sotto il peso della croce, ancorché lo si intraveda appena tra la folla che anima il quadro, che sembra indifferente alla sua sofferenza.
Oltre centocinquanta personaggi percorrono un territorio simbolico dominato, a sinistra,  da un metafisico mulino abbarbicato su una roccia protesa verso il cielo e, a destra, dalle tre croci del Calvario. Nel mezzo bambini, viandanti, musicanti, commercianti, animali, soldati a cavallo di rosso vestiti (i mercenari spagnoli) e le figure della Passione con, in primo piano, il dolore trasfigurante della Madonna.

Il regista Lech Majewski ricostruisce un quadro vivente in cui i personaggi scaturiscono dal dipinto e vi fanno ritorno in un gioco sapiente di fondali dipinti e sovrapposti, di illusione prospettica e di alta tecnologia digitale.
Se queste tecniche sono già state utilizzate in passato da grandi autori di cinema , Majewski ha la grande capacità di raccontare una storia universale attraverso una straordinaria opera pittorica.
Il mulino sullo sperone di roccia è la casa di Dio e il mugnaio è Dio stesso che osserva dall’alto una  disperante umanità alla stentata ricerca di se stessa.

Il cast è di tutto rispetto, Rutger Hauer dà le sembianze a Bruegel, Charlotte Rampling è la dolente madre di Gesù, Michael York è il ricco committente del quadro.

Le scene finali del film mostrano l’opera originale, un olio su tavola di dimensioni nemmeno eccezionali, nella sua attuale collocazione presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna, dopo peregrinazioni varie.

Come succede spesso dalle nostre parti, il titolo italiano del film è decisamente inferiore al titolo originale Il mulino e la croce, che rende appieno sia il contenuto del quadro che la rappresentazione del film. Si astengano i frenetici, ci vogliono occhi pazienti per cogliere la bellezza dell’opera, ridipinta dal regista con magistrale lentezza. Un capolavoro si aggira per la città.


I colori della passione
di Lech Majewski
con Rutger Hauer, Charlotte Rampling, Michaele York
Polonia, Svezia 2011

In programmazione al cinema Palestrina



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Re: A teatro e al cinema … a piedi. I colori della passione
12/04/2012 Valeria Volpe
Massimo Cecconi: c'è il nome in alto, sotto il grassetto (tra parentesi)


Re: A teatro e al cinema … a piedi. I colori della passione
12/04/2012 Valeria Volpe


Re: A teatro e al cinema … a piedi. I colori della passione
09/04/2012 liliana
bellissimo il film e ottima la critica riportata. Chi ne é l'autore o l'autrice?


 
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