Il patto sulla movida al quartiere Lazzaretto

Opinioni a confronto. Pubblichiamo il commento di un giovane sull'accordo raggiunto dal Comune con esercenti, comitati cittadini e l'’Associazione Provinciale Milanese dei Pubblici Esercizi (Epam) per limitare i disagi ai residenti nelle vie del quartiere del Lazzaretto. La redazione. ()
vialecco
Quello che sta succedendo a Torino negli ultimi giorni, dopo l'ordinanza proibizionista di Chiara Appendino, ci impone ancora una volta di fare una riflessione seria e precisa per quanto riguarda le modalità di governo della notte e delle città che tendono a diventare sempre di più aperte 24 ore.Non vorrei partire da troppo lontano per parlare del tema della libertà di tutti e di ognuno di vivere la propria vita coi tempi che più gli si confanno.La libertà passa necessariamente sempre per il rispetto reciproco e questo significa che quando una persona sceglie di godersi un momento di svago deve sentire la necessità di rispettare chi ha bisogno o voglia di riposare e viceversa.

Non mi pare siano particolarmente a lieto fine le storie che parlano di proibizionismo e di volontà di governare eccessivamente la vita delle persone. Mi pare invece possa essere un modello vincente quello del dialogo tra chi ha esigenze diverse, nel tentativo di agire tutti secondo buon senso e con spirito di mediazione.Allora dobbiamo rivendicarlo, noi milanesi, che mentre le soluzioni adottate in molte città italiane si stanno rivelando inefficaci e stanno mettendo la cittadinanza sempre più in conflitto tra parti diverse, noi percorriamo altre strade. Nel Municipio 3 ad esempio, dopo aver messo tutti attorno a un tavolo, i gestori dei locali del quadrilatero del Lazzaretto si sono impegnati a firmare un codice etico che li impegna a chiudere alle 2 del mattino, anche se alcuni avrebbero il permesso di rimanere aperti di più, a prestare attenzione ai volumi della musica, a non distribuire vetro, a chiedere a tutti i frequentatori dei locali di mantenere un volume di voce non troppo alto e di provvedere alla pulizia della strada dopo la chiusura, anche questo non di loro competenza.

Questa mi sembra essere l'unica soluzione efficace, perché ciò che si decide di fare secondo coscienza lo si fa sicuramente meglio di ciò che si è costretti a fare, perché ci si parla e ci si ascolta senza pretendere di non cambiare mai idea su nulla, perché si valutano le peculiarità di ogni zona e di ogni strada, consapevoli che non esiste alcuna soluzione che possa andare bene a tutti dappertutto. Ovviamente il discorso è lungo e non finisce qui, perché bisognerebbe ancora parlare di sicurezza, che forse è più efficace se si basa sulla coesione sociale e non sul coprifuoco, di cultura, creatività e bellezza.
Per questo noi di Kamchatka e di Sinistra x Milano stiamo organizzando una festa per il 9 Luglio al Dude Club, per poterne parlare ancora, per approfondire, per pensare e per stare insieme, nella consapevolezza che la felicità è quando si sta bene tutti, e a noi piacerebbe che tutti, anche se scendendo a qualche compromesso, riuscissero a vivere bene.

Aurelio Labella 

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Re: Il patto sulla movida al quartiere Lazzaretto
29/10/2017 comitatolazzaretto
Non è stato un "patto" ma un decalogo preconfezionato di buone intenzioni sulle quali il Comitato di quartiere del Lazzaretto aveva espresso sin dall'inizio fortissime perplessità. I buoni proponimenti - perché alla fine di questo si trattava - sono naufragati con il primo week-end, successivamente è andata peggio. Il Comune si era impegnato con noi a mettere in agenda un successivo incontro per una verifica dei risultati. Non li sentiamo da mesi e l'incontro, pur sollecitato, non si è mai verificato. Spendere altre parole su questa cortina di fumo mediatica ci pare inutile.

Invitiamo chi è disperato e non sa più come agire a contattarci almeno per scambiare le proprie esperienze.


Re: Il patto sulla movida al quartiere Lazzaretto
29/06/2017 Paolo Morandi
Riporto il Comunicato Stampa del Municipio 3:

COMUNICATO SU PATTO PER QUARTIERE LAZZARETTO


Il Municipio 3 condivide il percorso che ha portato al patto per il Quartiere Lazzaretto firmato da 15 esercizi commerciali presenti nell’area, in via di incremento. Nel corso degli ultimi mesi il Municipio 3 ha lavorato di concerto con gli assessorati alla Sicurezza e al Commercio del Comune di Milano, con i titolari dei locali, con i comitati costituiti dai residenti e con l’Associazione Provinciale Milanese dei Pubblici Esercizi (Epam) per migliorare la vivibilità del quartiere e limitare i disagi per i residenti che vivono nei condomini attigui ai locali che sorgono nel quartiere Lazzaretto.
I pubblici esercizi hanno dichiarato di voler contrastare le situazioni di disturbo della quiete pubblica e hanno sottoscritto un codice etico con cui si impegnano a:

- Chiudere le attività commerciali non oltre le ore 2
- Predisporre un servizio di cortesia che inviti la clientela a non stazionare all’esterno dei locali dopo le ore 2 e che avvisi le forze dell’ordine in caso di comportamenti inadeguati
- Contenere l’emissione rumorosa, dall’insieme di tutte le sorgenti, entro i limiti massimi previsti dalla legge
- Non diffondere musica con porte o finestre aperte
- Effettuare le operazioni di stoccaggio del vetro con l’accortezza necessaria ad evitare ogni disturbo al riposo dei residenti
- Rispettare rigorosamente le occupazioni di suolo pubblico e provvedere alla scrupolosa pulizia dell’area

Gli interventi, pur non intendendosi risolutivi, si propongono di manifestare un primo concreto segnale di attenzione verso i problemi del quartiere. La sperimentazione è appena partita e auspichiamo che già dai prossimi giorni si possa registrare un sensibile miglioramento per la vivibilità dei residenti.
Il Presidente del Municipio 3, Caterina Antola, e l’Assessore al Commercio del Municipio 3, Massimo Scarinzi, saranno presenti venerdì 9 giugno dalle 23.50 fino alla chiusura dei locali per verificare la situazione a seguito della firma del Patto.

Caterina Antola Massimo Scarinzi
Presidente Municipio 3 Assessore al Commercio Municipio 3


Re: Il patto sulla movida al quartiere Lazzaretto
29/06/2017 Robertto
Quale è il patto? Dall'articolo non si capisce.


Re: Il patto sulla movida al quartiere Lazzaretto
29/06/2017 Michele Sacerdoti
Avevo spinto anch'io, quando ero presidente della commissione Lavoro, attività produttive e sicurezza della zona 3 nella ultima consiliatura, a favore di patti della movida, sull'esempio di piazza Vittorio a Torino.
Ma allora il settore commercio si era opposto ed aveva posposto un regolamento sulla movida che non è mai stato approvato dal consiglio comunale e che poneva forti limitazioni ad aperture di nuovi locali pubblici nelle aree della movida, tra cui Porta Venezia.
Sono interessato ad avere copia dell'accordo per capire se potrebbe essere adattato ad altre realtà.
Bisogna però che i limiti di rumore stabiliti dal piano del rumore di Milano e dalle normative nazionali (max. 3 decibel oltre il rumore di fondo) siano rispettati tramite controlli frequenti dell'Arpa.
Inoltre in base alle attuali normative i tavolini all'esterno dei locali devono essere rimossi dopo le 24.
Per quanto riguarda il limite di orario alle 2 mi sembra molto favorevole agli esercenti, la gente va a letto molto prima in settimana.


Re: Il patto sulla movida al quartiere Lazzaretto
28/06/2017 Rossana
Ci siamo anche noi di via Spontini, con nove esercizi di ristorazione in neanche cento metri di strada, i clienti dell'omonima pizzeria che ci parcheggiano anche suI balconi (oltre che sui posti riservati ai residenti, e i vigili muti) e la birreria Cius con la gente fuori a far casino fino alle tre di notte. E immagino che anche In ple Bacone, in via Paracelsus e in via Eustachio avrebbero qualcosa da dire.
Grazie


Re: Il patto sulla movida al quartiere Lazzaretto
28/06/2017 Cristiana
Mi piacerebbe che in questo patto venissero coinvolti anche gli esercenti di via Melzo. Il pub-discoteca Love ha il permesso fino alle 5 del mattino e spesso c'è gente in strada fino alle 4 del mattino. Gli abitanti sono esasperati


 
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