La stagione 2017/2018 dell’Elfo Puccini

“Respira il teatro” è il filo rosso che conduce la prossima stagione dell’Elfo Puccini tra produzioni e ospitalità in un rinnovato impegno di qualità e di intelligente divertimento. ()
de capitani sarti immagine

“Respira il teatro”, tema della stagione dell’Elfo, si può leggere come una esortazione a “respirare” l’aria salubre del buon teatro ma anche come considerazione che il teatro stesso “respira”, vale a dire è vivo, vegeto e lotta insieme a noi. Ci piace di più questa seconda lettura che rende il teatro luogo centrale del vivere civile e sociale, espressione di cultura a cui non si può rinunciare.

Sul palco a presentare la stagione a una platea molto nutrita di giornalisti e di addetti ai lavori il trio di riferimento dell’Elfo, in rigoroso ordine alfabetico, Ferdinando Bruni, Elio De Capitani e Fiorenzo Grassi.

Tocca proprio a quest’ultimo dare i numeri che sono decisamente positivi: record di 6000 abbonati, oltre 160000 spettatori complessivi, 780 alzate di sipario nelle tre sale che costituiscono il nucleo strutturale del teatro.

Grandi numeri, degni di un grande teatro che il Ministero della cultura riconosce come “Teatro di rilevante interesse culturale”, tra i primi in Italia.

Incassato il sostegno morale ed economico di Filippo Del Corno, assessore alla cultura del Comune di Milano, tocca a Bruni e De Capitani alternarsi nella presentazione della nuova stagione.

50 titoli complessivi tra cui 18 produzioni tra nuove proposte e riprese.

Intrigante il progetto che ruota intorno a Oscar Wilde a cui Ferdinando Bruni e Francesco Frongia dedicano ampia attenzione nella presentazione di “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, con significativa cancellatura del nome che, in inglese, si può intendere anche come “onesto” (dal 17 novembre al 10 dicembre), preceduto da “Atti osceni- I tre processi di Oscar Wilde” di Moises Kaufman (dal 20 ottobre al 12 novembre). Compone il trittico la ripresa di “Il fantasma di Canterville” con sulfurea lettura di Ferdinando Bruni (21 novembre/3 dicembre).

Elio De Capitani risponde da par suo narrando “Frankenstein, il racconto del mostro” (24 ottobre/5 novembre) e con la regia di “L’acrobata” in cui si misurano Cristina Crippa e Alessandro Bruni Ocaña (8 gennaio/4 febbraio 2018).

Tra le produzioni, le riprese più significative riguardano “Otello” per la coregia e interpretazione di Elio De Capitani (27 aprile/20 maggio) e “Mr Pùntila e il suo servo Matti” con coregia e interpretazione di Ferdinando Bruni, giusto per non far torto alcuno allo storico binomio Bruni/De Capitani (dal 18 gennaio all’11 febbraio 2018).

E ancora piace segnalare la ripresa di un fortissimo e drammatico “Goli Otok-Isola della libertà” in cui si misurano Renato Sarti (anche autore del testo) e Elio De Capitani, “Io non ho mani che mi accarezzano il viso” per la regia di Francesca Macrì (21 novembre/3 dicembre), “Una patatina nello zucchero” del corrosivo Alan Bennett di e con Luca Torracca (12/31 dicembre), “Cous Cous Klan” (12/31 dicembre), nuova proposta di Carrozzeria Orfeo già in passato presenti con successo nel palinsesto dell’Elfo.

Rimandando, per limiti di spazio, la visione dell’intero programma e delle modalità di accesso (abbonamenti, biglietti ecc.) al sito www.elfo.org, resta da segnalare qualche importante ospitalità che dà il segno di uno scambio vivace con altre realtà teatrali italiane (al di là di qualche doverosa battura sulla vicenda del teatro Eliseo di Roma per la quale si rimanda alle cronache).

In rigoroso ordine sparso, saranno in scena sui palchi dell’Elfo autori/registi/artisti quali Michele Sinisi in una personale rilettura di personaggi shakespeariani come Amleto e Riccardo III, Jacopo Gassmann con vivaci proposte di teatro contemporaneo, Tindaro Granata con il pluripremiato “Geppetto e Geppetto”, un felice ritorno che è già in odore di sold out, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari con “Va pensiero”, Adriana Asti e Giorgio Ferrara che riprendono la regia di Luca Ronconi per “Danza macabra” di Strindberg, ricci/forte con il loro “ PPP Ultimo inventario prima della liquidazione” dedicato a Pier Paolo Pasolini e Alessandro Gassmann con la sua rilettura del cinematografico “Qualcuno volò sul nido del cuculo” (10/15 aprile).

Curiosa attesa poi per un “Delitto e castigo” con adattamento e regia di Konstantin Bogomolov (dal 17 al 24 aprile 2018).

Infine resta da citare una perentoria affermazione di Gabriele Lavia, che qui porterà a febbraio il suo “Il padre” di Strindberg, secondo cui:” Il teatro è la cosa più importante che ha creato l’uomo”.

Chissà mai che abbia veramente ragione. Certo è che gli Elfi ce la mettono tutta per farlo credere.



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