Virgin Mountain
Fusi è un ragazzone di 40 anni, grande e grosso come una montagna vergine, dal cuore semplice e gentile di un bambino attonito. Vive con la madre, che lo domina e lo riempie di sensi di colpa, scarica e carica valigie all’aeroporto dove è spesso oggetto di scherno dei suoi poco amabili colleghi.
Con il suo unico e vero amico, condivide la passione per i soldatini e le ricostruzioni delle battaglie della seconda guerra mondiale. Innocuo, pacato, abitudinario (ogni venerdì va a mangiare sempre lo stesso piatto in un ristorante thai). Ascolta la radio da cui un amico dj gli dedica canzoni heavy metal e rimane ore e ore a contemplare il mare dall’abitacolo del suo pick up.
Così giorno dopo giorno sin che non incontra una donna con cui frequenta un corso di ballo country western.
L’attempata ragazza, che soffre però di problemi di bipolarismo, gli offre confidenza e fa germogliare in lui una tenera passione amorosa e una voglia quasi irresistibile di diventare finalmente adulto.
E qui ci fermiamo con la trama.
Nei crepuscoli di un’Islanda gelida, schiaffeggiata da poderose tormente di neve, si consuma una piccola storia nobile interpretata magistralmente dall’anima candida di un incredibile Gunnar Jonsson, bravissimo nel restituire i tempi rallentati, intrisi di continuo stupore, di un ragazzone di 40 anni che non è mai cresciuto dentro.
Film sorprendente per delicatezza e malinconia, conferma la bontà del nuovo cinema islandese che già molte (belle) sorprese ci ha riservato.
La piccola disgressione territoriale ci porta ancora una volta ad apprezzare le proposte felicemente atipiche del Cinema Beltrade.
Virgin Mountain
Regia Dagur Kàri
Con Gunnar Jonsson, Ilmur Kristiansdottir
Islanda, 2015 94’
In programmazione al Cinema Beltrade
