Inaugurata "La biblioteca di Morando"

Dedicato al critico cinematografico Morando Morandini uno spazio speciale che per anni ha ospitato l’archivio della Fondazione Cineteca Italiana.


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Il luogo è magico. Sul percorso pedonale e ciclabile che costeggia il Naviglio della Martesana, a 500 metri dalla Cassina de’ Pomm, frequentata in tempi ormai lontani da Casanova, Carlo Porta, Napoleone e Garibaldi, si apre un cancello di ferro e si accede a un cortiletto che conduce a quello che era, a partire dai primi anni ’50 del secolo scorso, l’archivio storico della Fondazione Cineteca Italiana.

In quella allora periferica zona di Milano, tra via Sammartini e via Tofane, esistevano i principali magazzini della grande distribuzione cinematografica dai quali uscivano le pellicole per essere proiettate nelle sale milanesi.

Costruzioni basse e modulate, recentemente ristrutturate, ritinteggiate e alimentate a energia solare, ospitano dal 22 aprile, giorno dell’inaugurazione, la sede di “La biblioteca di Morando”, dedicata dalla Fondazione Cineteca Italiana a Morando Morandini, il decano dei critici cinematografici italiani, scomparso nel 2015.

Trasferito l’archivio delle pellicole nella nuova sede presso l’ex Manifattura Tabacchi di viale Fulvio Testi, nella struttura di via Tofane 49 hanno già trovato collocazione oltre 13000 documenti (libri, riviste, lettere, appunti, fotografie, raccolti a partire dal 1952) che la famiglia di Morandini ha messo a disposizione della Cineteca Italiana per costituire un primo nucleo di un luogo destinato a essere frequentano da amanti, studenti e studiosi della settimana arte.

La biblioteca raccoglierà, oltre al patrimonio documentario della Cineteca stessa, anche fondi provenienti da altri studiosi e cinefili. Sarà possibile consultare in loco le opere raccolte con accesso libero nella giornata di mercoledì (dalle ore 10 alle 16), oltre alla consultazione sull’OPAC SBN- Catalogo del servizio bibliotecario nazionale (www.sbn.it). Per informazioni: 0287393354/bibliotecadimorando@cinetecamilano.it

In occasione dell’inaugurazione, il pittore e muralista cubano Danis (Ascanio) ha affrescato un muro interno della struttura con particolare dedica a Morandini e alle sue passioni culturali e umane.

Per non nascondersi dietro a un dito, giusto alle spalle di La biblioteca di Morando è collocato l’Hub di via Sammartini che, in un anno di attività, ha già ospitato più di trentamila profughi migranti.

La Milano di oggi offre scenari sempre più diversi e complessi dove ci si augura prevalgano sempre i valori dell’accoglienza, della tolleranza e della cultura. Nessuno può togliermi

In una sua bella poesia del marzo del 2007, Morando scriveva:” Ma, come dice il caro Loi,/ nessuno può togliermi/ i giorni quando/ si stava sotto i cieli nella luce ferma/ ed eravamo l’aria che non vuole mai passare./ Se stava sòta i ciel ne la lus ferma/ E serùm l’aria che vor mai passà”.

Lunga vita a “La biblioteca di Morando” dove, vivaddio, ci si arriva solo a piedi o in bicicletta.



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