Assemblea pubblica in Municipio 3 sugli Scali ferroviari
Un non report della serata.
(Paolo Morandi)22/02/2017
Sono state dette tante cose vere sulla metodologia di svolgimento della serata quali, ad esempio, il fatto che il processo partecipato è un'altra cosa, che il promesso "Debat Public" è un'altra cosa che richiede ben altri tempi e che può anche giungere ad un'opzione 0, che non si può fare una domanda così generica di esprimere i propri pareri senza una griglia che definisca i limiti. Eppure io ho colto nella serata una grande partecipazione di cittadinanza segno che comincia ad esserci un sentimento della cosa pubblica ben differente rispetto al passato. I tanti interventi appassionati sono comunque stato un segnale positivo, pur rimanendo il dubbio che non si sia trattato di un vero processo partecipato. Del resto l'Assessore Bruzzese ha avvisato sin dall'inizio che quello di lunedì è solo il primo degli appuntamenti. Se devo fare una critica è sul fatto che nelle premesse non siano stati posti dei paletti, per cui gli interventi sono spaziati su molti argomenti, spesso fuori tema.
Uno degli argomenti solo apparentemente fuori tema è stato il ricorrente riferimento al paventato spostamento delle funzioni ospedaliere ed universitarie da Città Studi. Il riferimento dei molti interventi a questo proposito sono basati sul fatto che la contiguità tra le due aree permetterebbe lo sviluppo dell'Università senza spostamento. Tutto vero, però i referenti di questi interventi non c'erano (Università degli Studi, Regione Lombardia e Governo) e, se la loro volontà è quella di spostare le funzioni, quello che possiamo fare noi cittadini è inchiodare l'Amministrazione cittadina alla responsabilità di sostituire tali funzioni in maniera tale da migliorare la zona senza impoverirla. In riferimento a ciò penso che l'argomento fosse fuori tema, anche se sicuramente da citare.
Verde pubblico: nel preambolo di Monguzzi l'area di Lambrate, per la sua caratteristica (lunga e stretta) è stata definita poco adatta ad una funzione importante di verde . Michele Sacerdoti ha ricordato alcune questioni: l'area confinante del giardino condiviso di via San Faustino, il fatto che l'ubicazione delle eventuali residenze non possa essere in vicinanza delle case dei ferrovieri, per cui debbano essere confinate nella zona nord (verso via Saccardo), per cui lo spazio per un'area verde ci sarebbe. Importante è comunque la funzione di collegamento che può essere realizzata nell'area tramite ciclabili nella direzione nord-sud e di scavallamento della ferrovia in direzione est-ovest. Inserire nel progetto questi collegamenti è di prioritaria importanza.
Indice di edificabilità: gli intervento di Sacerdoti e Mariani hanno sottolineato l'assurdità di mantenere nello scalo l'indice di edificabilità indicato nell'accordo di programma precedente poi bocciato dal Consiglio Comunale. Nel particolare sono assolutamente d'accordo, mentre sul generale, cioè a livello cittadino, mi allineo con quanto detto da Rovelli (che a sua volta ha citato Fedreghini) e cioè che è ben più importante parlare di cosa si possa ottenere in termini di miglioramento della mobilità sostenibile a Milano, e di conseguenza in diminuizione dell'inquinamento, che di limitare i metri cubi di edificato.
Opzione zero: Sacristani ed altri interventi hanno sottolineato il fatto che le aree erano di proprietà pubblica e che Ferrovie dello Stato ne vuole fare speculazione per potersi quotare in borsa e che quindi esiste anche la possibilità di un'opzione zero e cioè di reimpossessarsi delle aree e destinarle a verde o a servizi. Mi trovo totalmente contrario all'ipotesi. Innanzitutto per ottenere la restituzione al pubblico delle aree dovrebbe cominciare una vertenza lunga e complessa che porterebbe 90 su 100 al fallimento. Nel frattempo queste sono aree che non sono accessibili alla città, inoltre sono fortemente inquinate e devono quindi essere bonificate. L'onere di bonifica (che nell'accordo precedente era a carico delle Ferrovie per circa 150 Mln di Euro) sarebbe a carico della comunità, impoverendo altre funzioni. Come già detto nel precedente paragrafo, trovo molto più importante che siano destinate importanti cifre per investimento sulla mobilità su ferro e quindi un accordo con Ferrovie deve partire da questo.
Speculazione edilizia: Mariani ha tirato ancora fuori il suo calcolo secondo cui, se l'accordo rimanesse in linea con quello precedente, il profitto delle Ferrovie sarebbe di circa un miliardo di Euro senza la certezza che ci sia una redistribuzione in interventi di miglioria sulla rete ferroviaria oltre ai 50 Mln stabiliti come investimento iniziale. A parte che il calcolo si basa su una cifra al metro quadro purmente ipotetica di 3500 €, cifra che potrebbe essere realistica se le Ferrovie si impegnassero in prima persona alla vendita, ma è altrettanto certo che cederà il patrimonio in modo forfettario e quindi sicuramente su cifre di gran lunga inferirori. Comunque il problema degli investimenti è importante, ad iniziare da quelli per la mitigazione dei rumori, a quelli per migliorare il passaggio della cinta ferroviaria, a quello della realizzazione delle citate ciclabili e, soprattutto, di miglioramento della rete ferroviaria .
Solo con un accordo molto forte da parte dell'Amministrazione è possibile avere garanzie in merito, però sarà un accordo non privo di parti dolorose.