Manchester by the Sea

Drammatica descrizione di rapporti familiari sfilacciati in un deprimente paesaggio invernale. Qua e là, spiragli di luce. Tra i migliori della stagione. ()
ManchesterbytheSea

lla morte improvvisa del fratello, Lee (Casey Affleck), già segnato da esperienze familiari traumatizzanti, è costretto a tornare a Manchester-by-the-Sea, paesotto sulle rive dell’Atlantico a nord di Boston, per rispettare le sue ultime volontà. Il fratello, a cui era emotivamente legato, gli ha lasciato il compito di occuparsi del figlio quindicenne Patrick (Lucas Hedges) che vive la sua adolescenza in apparente spensieratezza tra amori ricambiati, amicizie solidali, la musica e la squadra di hockey su ghiaccio del suo liceo.

Lo zio ritorna dopo qualche anno nella cittadina in cui i suoi tre piccoli figli, per sua negligenza, sono bruciati vivi nell’abitazione di famiglia. La tragedia ha costretto l’uomo a separarsi dalla moglie e a trasferirsi, in disperata solitudine, a Boston dove lavora come custode tuttofare in anonimi palazzi. In preda al rimorso, si arrovella in una sorta di limbo catatonico, a volte violento, nel quale, anche grazie all’alcol, tornano spesso i fantasmi del passato.

Tra zio e nipote si stabilisce un rapporto di complicità conflittuale, in cui la voglia di vivere del più giovane influisce solo in parte sulla insicurezza e sulla instabilità del parente più prossimo, spaventato dal ruolo che dovrebbe ricoprire per onorare le volontà del fratello defunto.

Il finale è aperto, emotivamente ben disegnato dallo scambio gestuale tra zio e nipote di una pallina bianca che assume assoluto valore simbolico sul loro futuro prossimo. Sullo sfondo, il vento batte il mare d’inverno.

In una cupa provincia americana, non dissimile da altre province del mondo, si consuma il dramma di un rapporto umano difficile in un contesto di paesaggi e di persone ostili.

L’ambientazione invernale sottolinea con efficacia la difficoltà di stabilire rapporti umani calorosi, basti pensare alla freddezza e al fastidio con cui viene accolto Lee al suo ritorno a casa, al suo rapporto irrecuperabile con la ex moglie Randi (Michelle Williams), alla instabilità emotiva della madre di Patrick che non sa e non può prendersi cura del figlio abbandonato da piccolo.

Film a tratti magistrale nel definire i rapporti e i contorni ambientali, in cui la tragedia, seppure palpabile, è sempre tenuta a bada dalla asciutta dignità dei personaggi principali. Piccola nota di demerito, forse, all’uso dell’abusato “Adagio” di Albinoni nel momento in cui la tragedia assume i suoi aspetti più sconvolgenti.

Dirige con parsimonia partecipata Kenneth Lonergan, già sceneggiatore per Scorsese in “Gangs of New York”, qui al suo terzo film come regista.

Numerose candidature nelle categorie maggiori ai prossimi Oscar, tra cui quella, più che meritata, al tormentato Casey Affleck quale miglior attore protagonista.

“Il mare d’inverno/è un concetto che il pensiero non considera”.



Manchester by the Sea
Regia di Kenneth Lonergan
Con Casey Affleck, Lucas Hedges, Michelle Williams

USA 2016, 135’



In programmazione nei migliori cinema della città.


(Massimo Cecconi)



Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha