Cristo si è fermato in via Pitteri

Pubblichiamo, senza commenti, l'articolo che ci ha inviato Titti Benvenuto sulla via in cui abita. ()
territorio

Il viandante che, nel suo peregrinare, dovesse percorrere per intero la via Pitteri, che dal cuore di Lambrate (un quartiere reso ormai celebre dagli eventi mondani del Fuori Salone e da opinabili mostre su frattaglie e organi umani) porta sino alla più periferica Ortica, si troverà, alla fine del suo cammino, sempre se non viene investito mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali poste in modo da non far vedere i veicoli che sopraggiungono, a incrociare via Camillo e Otto Cima, una strada dedicata a due scrittori milanesi di fine ‘800 ma priva di qualsiasi attrattiva; costretta fra la massicciata della ferrovia per Venezia, la tangenziale est e qualche orto abusivo.

Da tempo immemore, soprattutto nella bella stagione quando l’afa insopportabile li spinge ad aprire le finestre, gli abitanti di via Cima soffrono il rumore assordante derivante dall’incessante sferragliare dei treni che viaggiano su quattro linee di binari e che, spesso, si fermano in corrispondenza di un semaforo con un acuto e lancinante stridore di freni. A questo si aggiunga il frastuono sordo del traffico che percorre giorno e notte la tangenziale che interrompe l’orizzonte stagliandosi, imponente e inquietante, con il suo grigio viadotto.

Una soluzione per ovviare ai fastidiosi inconvenienti derivanti dai rumori che in estate diventano insopportabili sarebbe quella di frapporre fra le infrastrutture sopra dette e le case, delle comunissime barriere antirumore, per altro da anni richieste dagli abitati di via Cima. Ma una soluzione che, in una qualsiasi civile nazione dalla Svizzera in su, sarebbe stata attuata sin dall’invenzione delle stesse, qui da noi in via Cima non è mai stata adottata. Motivo? Lo scaricabarile fra il Comune e gli enti preposti alla gestione della ferrovia e della tangenziale.

Da qualche mese, inoltre, la povera via Cima è assillata dal problema del traffico e del parcheggio selvaggio. A causa dello “sfratto” degli autoveicoli parcheggiati in uno spiazzo limitrofo al civico 39, che dovrebbe in futuro veder nascere un palazzo residenziale, la strada, già di per sé stretta ma a doppio senso di marcia, è diventata ancor più angusta a causa della sosta dei mezzi privati lungo il marciapiede. Rendendo di conseguenza assai difficoltoso il passaggio di due macchine affiancate e la conseguente formazione di ingorghi (via Cima, a dispetto della sua posizione periferica è una via di transito molto utilizzata per giungere da Segrate a Milano).

Tutto ciò rende molto pericoloso e a rischio di incidente anche grave, il transito in questa disgraziata strada, soprattutto in quelle sere – e sono tante – in cui, inspiegabilmente viene a mancare l’illuminazione pubblica.

Il Consiglio di Zona 3 (ora rinominato Municipio 3, ma che, di fatto, continua a contare ben poco a livello di amministrazione cittadina) avrebbe anche deliberato per modificare l’assetto viario di via Cima, C’è un progetto che prevede la creazione di parcheggi e l’allargamento della strada che diverrebbe, quindi, più sicura. Ma il Comune sembra non recepire in alcun modo questo invito.

Comune che, è notizia di questi giorni, ha pensato bene di isolare ancor di più la via e l’Ortica tutta, soprattutto la notte, con la cancellazione delle corse notturne dell’unico autobus ivi transitante: la linea 54 che collega questa disgraziata zona con il centro città. Ma a fronte di questa soppressione non si è visto l’aumento delle corse diurne, considerato che, nei giorni delle feste di fine anno, le frequenze dei passaggi della 54 rasentavano i 20 minuti. Un fatto che non avvicina propriamente Milano agli standard delle grandi città europee.

Ma si sa, le periferie, quelle vere, da che mondo e mondo sono sempre lasciate un po’ al loro destino. Non luccicano, non portano turismo, non portano soldi. I negozi chiudono; vengono a mancare i servizi basilari. Ad esempio, lo sapete che in tutta l’Ortica non esiste una farmacia?

A parole il tema delle periferie viene cavalcato da ogni amministrazione.

L’attuale Sindaco, per esempio, subito dopo la sua elezione dichiarò che “le periferie sarebbero diventate una sua ossessione”. Benvenuto nel club: per gli abitanti di via Cima la periferia è da tempo un’ossessione.

Insomma, parafrasando il titolo del grande libro di Carlo Levi, Cristo si è fermato in via Pitteri! Cioè, traducendo, via Cima è una strada dimenticata da Dio… e anche dal Comune, direi. Ma non dalla polizia municipale, la quale, solerte, è intervenuta ripetutamente a multare gli automobilisti residenti che, per evitare di intasare la strada e, di conseguenza, ridurre il rischio di incidenti, parcheggiavano i loro mezzi sul marciapiede, per altro di larghezza tale da non creare intralcio alcuno ai pedoni. Sempre in attesa dei promessi e mai realizzati parcheggi.

Titti Benvenuto

Cittadina di periferia


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Re: Cristo si è fermato in via Pitteri
07/06/2017 Fedo
Salve,
mi imbatto nel suo post mentre cerco informazioni utili sull'utilizzo dei binari ferroviari che affacciano su via Cima, in quanto interessata all'acquisto di una casa in via Pitteri, angolo Cima. La presenza dei binari mi ha destato non pochi dubbi, soprattutto per paura del rumore, anche di notte o mattino presto.
La sua descrizione del posto (che comunque mi piace molto, nonostante sia estrema periferia), delle sue falle (o meglio di quelle dell'amministrazione) e soprattutto la notizia che la linea 54 non effettua il servizio notturno, mi ha decisamente colmato di dubbi per ciò che riguarda l'acquisto.

Ringrazio comunque

Fedo


Re: Cristo si è fermato in via Pitteri
20/01/2017 Cavalli Chiara

Mi sembra che scomodare il libro di Carlo Levi sia un po' esagerato . Cerchiamo di mantenere il senso delle proporzioni, anche nelle lamentele! Quanto alla farmacia, adesso ce n'è una in Piazza Vigili del Fuoco. Cordiali saluti Chiara


 
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