Mimmo Rotella e Giorgio Marconi/Una storia d’arte e di amicizia

E’ in corso sino al 4 febbraio alla Fondazione Marconi un’ampia retrospettiva dedicata da Giorgio Marconi all’amico Mimmo Rotella. Esplosione di colori, sapori e saperi. Da vedere. ()
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Mimmo Rotella, calabrese, classe 1918, incontra negli anni ’60 del secolo scorso Giorgio Marconi con il quale stabilisce un fecondo rapporto di amicizia e di complicità che li porta a condividere progetti e percorsi artistici di rilevante importanza sino a che, nel 1981, lo Studio Marconi ospita la mostra “Rotella ‘coperture’ 1980” che segna una svolta nell’opera dell’artista. Da allora i rapporti diventano sempre più intensi e costruttivi.

La mostra, ora in corso presso la Fondazione Marconi, si inserisce nell’ambito della rassegna “Mimmo Rotella 2016” dedicata all’artista in occasione dei dieci anni dalla scomparsa.

In esposizione, con prevalenza di opere di piccolo e medio formato, décollages, sovrapitture, collages che danno il senso ampio del lavoro di Rotella.

Scrive l’artista:” Io strappo i manifesti prima dai muri, poi dalla base del quadro: quanto gusto, quanta fantasia, quanti interessi si accumulano, si urtano e si avvicendano dal primo all’ultimo strappo”.

Un lavoro ironico e provocatorio che porta a rileggere la realtà attraverso altri meccanismi e altre prospettive. Tra le opere più grandi, sulla parete di fronte nella sala d’esposizione del piano terra, ecco “Senza titolo”, 1980-1981, copertura (300x600 cm). Sotto la carta apparentemente bianca si legge ciò che viene negato e, contemporaneamente, evidenziato: “Ho comprato una Ritmo”, pubblicità targata Fiat che subisce la rielaborazione iconoclasta dell’artista.

Ci sono naturalmente i manifesti ispirati al cinema, in “Il ricevimento”, 1962, décollage (39x35,5 cm) si riconosce il profilo di Renato Rascel mentre è più evidente il volto di “Macario”, 1962, collage su tela (50x55 cm).

Tra pubblicità, storia e cronaca, il mondo di Rotella si anima di colori e di immagini che sembrano trasfigurare se stesse per quanto sono audacemente proposte.

Scrive ancora l’artista: “La maggior parte dei miei décollages sono presi come li ho trovati, già lavorati dall’uomo della strade dalle intemperie".

Qualche titolo delle opere? “L’orso con due palle” (1988), “Il punto e mezzo” (1962), “Viva America” (1963), “Scotch brand” (1960) e molte altre ancora, esposte con elegante semplicità nei tre livelli essenziali della Fondazione Marconi.

Ancora Rotella: “Strappare i manifesti dai muri è la sola compensazione, l’unico modo di protestare contro una società che ha perduto il gusto del cambiamento e delle trasformazioni favolose”.

Ecco un buon motivo per vedere la mostra.


Mimmo Rotella e Giorgio Marconi

Una storia d’arte e di amicizia


Fondazione Marconi

Via Tadino,15 Milano

Martedì-sabato 10-13, 15-19

Ingresso libero.


www.fondazione marconi.org



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