Il registro comunale per il testamento biologico


Al via la raccolta di 5000 firme per l'iniziativa popolare che difende un diritto fondamentale: la facoltà per ogni persona di scegliere le terapie mediche e di fine vita. I comitati per Milano e numerose personalità di rilievo della società milanese hanno già aderito.
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Abbiamo parlato con Monica Fabbri, biologa ricercatrice presso l'Istituto Scientifico San Raffaele, animatrice del comitato promotore, che, composto da 50 cittadini e cittadine, come previsto dal regolamento comunale, ha sottoscritto e da poco presentato al Consiglio Comunale la proposta di delibera per l'apertura del registro delle direttive  anticipate di trattamento sanitario (testamento biologico).

Monica Fabbri, valdese, fu invitata a partecipare alla commissione bioetica istituita parecchi anni or sono dalla sua chiesa per dibattere i problemi posti dallo sviluppo della scienza a chi si trovava ad operare confrontandosi con le difficoltà reali di comportamento etico nell'ambito del proprio lavoro o della propria vita personale.
Partendo da quell'esperienza si è quindi dedicata con particolare attenzione al delicato argomento delle terapie di fine vita, in relazione alla difesa dei diritti civili.

Già da tempo la chiesa Valdese ha  istituito, in forma autonoma ed in varie città (Milano è stata la prima), sportelli  aperti a tutti per  raccogliere le dichiarazioni anticipate di scelta delle terapie a cui essere o non essere sottoposti in caso di perdita della capacità di  intendere e di volere, raccogliendo in due anni circa a Milano oltre 600 dichiarazioni.

La facoltà di scelta delle terapie mediche è un diritto previsto dalla Costituzione, dalla Carta dei Diritti dell'Unione Europea, dal Codice Deontologico Medico, ed il testamento biologico  salvaguarda tale diritto anche quando non si fosse più in grado di manifestare la propria volontà.

Si tratta di affermare un diritto fondamentale, che non lede alcuna libertà individuale, ma anzi la tutela in ogni senso, diritto che mette in gioco sensibilità diverse e pone tematiche delicate, che appare evidente non può venir trattato in base a convenienze e calcoli di ordine politico.

E' stata quindi quanto mai opportuna la decisione di promuovere una iniziativa popolare seguendo un percorso sinora inutilizzato, benché previsto dal regolamento del comune di Milano, al fine di tutelare da parte dell'amministrazione la libertà di scelta dei cittadini e delle cittadine.

Hanno aderito al comitato promotore numerose personalità di rilievo della società milanese, in campo culturale, artistico, politico  e sociale di varie provenienze, un comitato fatto dai cittadini per i cittadini, espressione diretta di partecipazione democratica (vedi l'elenco dei sottoscrittori sul sito www.ioscelgo.info )

La proposta di delibera, previa una verifica di ammissibilità, per essere discussa in Consiglio Comunale, dovrà essere corredata da 5000 firme autenticate di elettori milanesi e nei prossimi giorni dovrebbe partire la raccolta.

L'iniziativa è rivolta ai cittadini e deve perciò essere sostenuta dalla partecipazione attiva della cittadinanza, poiché 5000 firme non sono poche e dovranno essere raccolte in tempi brevi,  senza poter contare su alcun sostegno finanziario ed organizzativo di terzi, se non quello dei promotori e di che vorrà farsi carico di questa azione civile.

I comitati per Milano hanno aderito e parteciperanno attivamente, mettendo a disposizione volontari ed allestendo una serie di banchetti, di cui contiamo di dare notizia, non appena verrà dato il via alla raccolta delle firme.





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