Il racconto di Natale

In scena all’Elfo Puccini sino all’11 dicembre una magica interpretazione del famosissimo testo di Dickens
che si misura con la voce straordinaria e i disegni gotici di Ferdinando Bruni. Da vedere, grandi e piccini.
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racconto di natale immagine
Charles Dickens scrisse “Canto di Natale” nel 1843, romanzo breve o racconto lungo molto gotico invaso da
tutte le ombre dell’epoca vittoriana in cui la vicenda trova collocazione. Di quell’epoca ci sono tutte le
componenti: la miseria del popolo, la fatiscenza delle abitazioni, il confine e il conflitto netto tra ricchi e
poveri. 
Siamo nella Londra dei terribili ospizi per i poveri, dello smog irrespirabile, delle prigioni in cui
spesso vengono rinchiuse famiglie intere vittime di usurai e strozzini. Lo stesso Karl Marx arriverà a Londra
qualche anno dopo per ritrovarsi nelle stesse condizioni sociali e ambientali che ben descrive il giovane
Dickens e per prendere ulteriore e definitiva coscienza della sua dialettica rivoluzionaria.

Il racconto del “Canto di Natale” è universalmente noto e ben si addice alle corde vocali e interpretative di
un attore importante come Ferdinando Bruni che si esercita da par suo nel proporre e riproporre tutte le
sfumature di una storia che si nutre di paure e di fantasmi, di spiritelli ammonitori e di anime nere ma non
nerissime. Tutto è bene ciò che finisce bene, secondo la migliore tradizione delle fiabe che recano nel loro
corpo una componente narrativa decisamente macabra che evolve, quasi sempre, verso un glorioso lieto
fine. Va da sé che accade anche nel “Racconto di Natale” con cui Ferdinando Bruni delizia i suoi spettatori,
arricchendo il suo magistrale eloquio con figure in bianco e nero proiettate su un grande lenzuolo,
realizzate da lui stesso.

In una escalation decisamente fantastica l’arido usuraio Ebenezer Scrooge si converte ancora una volta al
tradizionale calore del Natale con tanto di enormi tacchini e buonissime azioni nei confronti del prossimo.

Meritatissimi applausi per una lettura interpretativa al limite della perfezione nella quale i vari personaggi
balzano all’evidenza attraverso tutte le voci che Ferdinando Bruni crea con tonalità a volte calde, a volte
stridule, sempre evocative di personalità e stati d’animo. E accade persino che qualcuno in sala si commuova...
Da vedere senza se e senza ma, come si diceva un
tempo.

Il racconto di Natale
Ferdinando Bruni legge Charles Dickens.
Prima nazionale

p.s. Recentemente Ferdinando Bruni e il suo compagno Francesco Frongia sono convolati a “giusta unione civile”. A loro gli auguri e le congratulazione della redazione di z3xmi.it



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