Il Municipio 3 approva le linee guida della consigliatura

Le politiche del prossimo quinquennio del Consiglio di Municipio 3 deliberate giovedì scorso in una seduta fiume. Partecipazione e bilancio le questioni ancora irrisolte. ()
Milano Municipio3

“Zona 3, la nostra zona, è cambiata in meglio e nei prossimi cinque anni potrà farlo ancora di più. La trasformazione dei Consigli di Zona in Municipi rappresenta una grande occasione per chi amministrerà nel prossimo quinquennio…..” Così esordiva il programma del centrosinistra per le elezioni amministrative del maggio 2016, che la coalizione guidata da Caterina Antola ha vinto con grande margine.

Ora, come prevede il Regolamento dei Municipi di Milano, anche il Municipio 3 ha redatto un Documento Programmatico Strategico per il mandato amministrativo quinquennale che contribuirà alla definizione del Documento Unico di Programmazione del Comune (DUP), previsto dallo Statuto del Comune.

Con il Documento Programmatico Strategico, il nuovo Municipio partecipa quindi all’individuazione e programmazione delle principali politiche comunali, e ciò al fine di dare piena attuazione al decentramento delle funzioni e di occuparsi in maniera concreta e diretta di tutte le funzioni delegate previste dal Regolamento Istitutivo dei Municipi; in particolare di verde pubblico e arredo urbano, servizi educativi, sicurezza, servizi alla persona, gestione e manutenzione del patrimonio comunale, commercio e attività produttive.

La Commissione Controllo e Bilancio, che per correttezza istituzionale è stata assegnata al consigliere Vincenzo Viola dell’opposizione, ha tenuto due lunghe sedute con ampio e profondo dibattito a partire da un testo presentato dalla maggioranza, che era stato predisposto collegialmente da Giunta del Municipio, Presidenti di Commissione della maggioranza e consiglieri. Si è così arrivati a votare un testo finale , che è stato presentato, emendato e deliberato in consiglio in una seduta fiume dalle 17.30 alle 23.30.

La delibera di Consiglio completa è scaricabile tramite il link all'albo pretorio e permetterà di leggere i dettagli delle politiche e delle azioni del quinquennio di consigliatura. Ecco, di seguito, una mia sintesi con le mie personali considerazioni; pensieri che mi auguro possano essere di stimolo alle valutazioni e ai commenti dei nostri lettori e cittadini della zona.

Tre principi chiave

Nella premessa alle linee programmatiche si affermano i tre principi su cui il Municipio 3 intende costruire la propria azione amministrativa:

LaTRASPARENZA, con particolare attenzione alla trasparenza amministrativa e dei processi decisionali e attuativi del Municipio e del Comune.

LaCOLLABORAZIONE ISTITUZIONALE. Un tema più volte uscito durante il dibattito politico. Rappresenta un obiettivo di forte strategicità ed è chiaramente esplicitato nel documento nel capitolo “Missione e obiettivo”, dove si fa riferimento alla necessità di un decentramento in tempi rapidi, reso ancor più urgente in considerazione del rapporto sempre più strettamente connesso tra Municipi e Città Metropolitana, e in particolare tra municipi “esterni” e comuni di prima fascia.

Ma, a mio parere, la “collaborazione istituzionale” sarà fortemente condizionata dalla quantità e qualità di deleghe che il Municipio riceverà.

L’INFORMAZIONE, CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE. Qui si aprono ipotesi di percorso, non chiaramente definite nel documento che va dalla semplice “informazione”, in particolare su grandi temi di trasformazione urbana, ai momenti di “consultazione” con i cittadini singoli o organizzati in associazioni, “social street”, gruppi non formalizzati,…per la “gestione sociale del territorio” (uso e cura del verde e dello spazio pubblico, sicurezza, cultura, sport e strutture scolastiche, attività produttive, commercio).

Sorge spontanea a chi scrive l’osservazione che nessun cenno si fa qui, né in altre parti del documento a veri e propri processi di “progettazione partecipata” o di “partecipazione alle scelte strategiche”.

Nella parte centrale della delibera si trovano i dettagli delle politiche e delle azioni programmate area per area.

Un bilancio dei municipi non esiste

Ma l’ultima parte, quella economica, appare inevitabilmente la più debole: il passaggio dalle Zone ai Municipi, per ora, si è limitato a una modifica del “percorso deliberativo” del “parlamentino”, ora elevato al ruolo di Municipio, ma senza modificarne quasi per nulla i poteri, le deleghe e, soprattutto, l’autonomia di bilancio. Non esiste un “bilancio dei Municipi”, come le Zone nella passata consigliatura chiedevano a gran voce.

Quindi questa parte del documento si limita a ribadire e evidenziare, se ce ne fosse ancora bisogno, che “per poter attuare il programma degli interventi sopra esposti, il Municipio ha la necessità di disporre di risorse adeguate sia in termini di risorse finanziarie che di personale dedicato”, risorse che, come previsto dal Regolamento dei Municipi, “in questa fase costituente (…) vengano progressivamente garantite”.

“Sarà inoltre necessario”, prosegue il documento, “prevedere nel documento di bilancio che verrà approvato le voci di spesa assegnate ai singoli Municipi, per le singole manutenzioni: verde, arredo urbano, scuole, strade.”

Serve quindi un vero e proprio “bilancio autonomo di Municipio”

“Cioè,” continua il documento di programmazione, “per esercitare compiutamente le articolate funzioni e attribuzioni previste dal Regolamento che verranno progressivamente assegnate” (se e quando….. commenta chi scrive) “ai Municipi occorreranno risorse adeguate aggiuntive, attualmente totalmente inesistenti. Ciò sia in termini di personale dedicato che di risorse finanziarie.”

In conclusione

- Il piano programmatico si sviluppa in linea con il programma che ha portato la coalizione di centrosinistra a vincere in questo Municipio, dove evidentemente si sono raccolti anche i frutti di un lavoro solido e nello stesso tempo capillare politico e delle associazioni in grande sinergia.

- una carenza importante si rivela nella mancanza di una vera “strategia di partecipazione”, che non sia informazione o consultazione, ma un vero e proprio “percorso partecipativo” condiviso. Non vogliamo parlare di progettazione partecipata, tema oggi forse ancora prematuro, ma almeno percorsi di coinvolgimento dei cittadini, in particolare di quelli “non organizzati” almeno su alcuni temi che possano più facilmente essere sviluppati nell’ambito zonale devono assolutamente essere sperimentati .Bisogna superare il metodo dell’assemblea istituzionale che ha prevalentemente una valenza di comunicazione, ma che non consente, proprio per un problema di metodo, di far emergere il pensiero dei cittadini “non organizzati”..

- infine il nodo delle deleghe e conseguentemente del tema bilancio municipale. La parte finale del Documento Programmatico evidenzia con chiarezza che il percorso del trasferimento di poteri e deleghe è sostanzialmente fermo alla fine della consigliatura precedente e, conseguentemente, non esiste e non è neanche all’orizzonte un Bilancio di Municipio, senza il quale la vera autonomia decisionale, seppure nei limiti di deleghe, non sarà mai praticabile.


Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha