E invece la firma del CETA, data per saltata da tutta la stampa, è infine arrivata

Per dovere di cronaca riportiamo la notizia che l’accordo CETA tra Canada e Unione Europea è stato firmato, in forma provvisoria. Dovrà essere approvato poi dal parlamento e dagli stati membri europei. ()
ceta firma

Con grande soddisfazione da parte delle autorità canadesi ed europee è stato firmato il 30 ottobre scorso a Bruxelles. Le autorità della Vallonia hanno ritirato il loro rifiuto a ratificare l’accordo, rifiuto che aveva fatto saltare la cerimonia della firma già in programma per il 27 ottobre, dietro assicurazione che il trattato dovrà essere approvato dal parlamento europeo e da quelli degli stati membri. Dovrà anche aver ottenuto il benestare della Corte di Giustizia dell’EU in merito alla compatibilità della clausola inserita nel trattato che prevede la possibilità dell’arbitrato per la risoluzione delle controversie tra le multinazionali e gli stati.

La grande stampa ha riportato la notizia dando risalto alle dichiarazioni del leaders secondo i quali l’accordo porterà benefici alle economie dei paesi firmatari e sarà utile per la definizione di altri accordi di questo tipo (leggi TTIP). L’abolizione delle barriere doganali e delle norme restrittive che limitano gli scambi commerciali faranno crescere il volume degli affari in Canada e in Europa e creeranno nuovi posti di lavoro. Non altrettanta evidenza viene data alle ragioni che hanno causato la netta opposizione dei movimenti e associazioni civili impegnata nelle campagne contro l’accordo, definito anche da eminenti esponenti politici, sino a pochi giorni prima, contrario all’interesse dei cittadini europei.

Non sappiamo per quali motivi queste prese di posizione siano cadute nel nulla, per contro rileviamo che le affermazioni sugli ipotetici benefici economici per i cittadini non hanno alcuna base certa, né derivano da riscontri con la realtà, mentre dove questi accordi sono stati introdotti hanno causato enormi danni ad intere categorie di lavoratori, con la conseguente perdita di potere di acquisto, di sicurezza sociale, di benessere, come è successo in Messico con l’accordo di libero scambio tra Stati Uniti, Canada e Messico, il NAFTA (North American Free Trade Agreement).

Che dire?Vuolsi così colà dove si puote.


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