Laureati in medicina: uomini e donne divisi dallo stipendio


Differenze di genere. Tra i laureati in medicina che compiono i primi passi nella professione, sussistono differenze tra uomini e donne in termini di occupazione, che rimangono significative in quanto a trattamento economico.
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Laurea medicina web

È uno dei dati che arrivano dal XIV Rapporto Almalaurea, la consueta ricerca del consorzio interuniversitario sulla condizione occupazionale dei laureati. A un anno dal titolo, i dottori che dichiarano di avere un lavoro sono circa il 35% del totale e la differenza tra uomini e donne ammonta a 5 punti percentuali.

È un valore nettamente superiore a quello che mediamente si registra tra tutti i laureati specialistici a ciclo unico (oltre ai medici farmacisti, ingegneri, architetti, notai eccetera), che non supera l'1%, ma resta comunque inferiore ai sei punti che si registrano tra i veterinari.

Il fatto però è che nel tempo la forbice tra i due sessi tende ad allargarsi. A tre anni dal titolo, infatti, i laureati a ciclo unico con un'occupazione sono il 53% tra gli uomini e il 49% tra le donne, con una differenza di quattro punti che nel caso dei medici si allarga addirittura a 9. Il contrasto più stridente in questo caso è con i farmacisti, dove invece è il gentil sesso a sopravanzare i maschi di quattro punti.

Ma le differenze di genere più evidenti si rintracciano negli stipendi. A un anno dalla laurea, infatti, gli uomini guadagnano in media il 24% in più delle donne (1.405 contro 1.136 euro), un differenziale che addirittura risulta in crescita di sei punti rispetto al Rapporto 2011. In termini reali, poi, il gap si allarga ulteriormente perché nell'ultimo anno le donne hanno visto scendere le loro retribuzioni del 7%, gli uomini del 3%


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