Iliade
Con la linea 2 della metropolitana da Loreto o da Piola, o da dove ritenete meglio e più opportuno, non è così faticoso raggiungere la fermata S.Agostino e, subito dopo, percorrendo per pochi metri la via Savona, il Teatro Libero. Tra le sue caratteristiche, questo piccolo teatro cittadino (100 posti accreditati) annovera quella di essere collocato al terzo piano di uno stabile civile. Ma la sua fama, anche extracittadina, la deve al fatto di essere stato diretto per 18 anni da un autore, regista, attore che risponde al nome di Corrado d’Elia.
Intorno al teatro e al suo direttore si è costituita, negli anni, una congregazione di giovani spettatori che si sono rinnovati nel corso del tempo, garantendo a questa piccola realtà artistica un ruolo non secondario nel panorama teatrale cittadino.
Ma qual è ora il motivo per cui ce ne occupiamo essendo questa realtà ben distante dal nostro municipio 3?
Dopo 18 anni, d’Elia lascia il suo teatro per approdare a MTM (Manifatture Teatrali Milanesi) che associa il Teatro Litta alla compagnia Quelli di Grock che opera, tra l’altro, al Teatro Leonardo. Per cui tutto torna.
In occasione dell’addio, Corrado d’Elia propone al Teatro Libero una sua
personalissima lettura dell’Iliade di Omero, opera nota a tutti per
iniziare con un’ira funesta e concludersi con una tragedia
collettiva.
Della guerra interminabile sotto le alte mura di Troia, d’Elia racconta i clangori e i clamori delle battaglie, l’odore del sangue mescolato alla polvere, la meschinità e il riscatto degli uomini, l’ineluttabilità del destino mentre sullo sfondo risuona perenne il rumore procelloso del mare che ha portato gli Achei a profanare terre e possedimenti altrui.
L’eloquio di d’Elia è teso e soffocato, urlato e sussurrato, allusivo e incisivo a dare vita e voce alle ire di Achille, all’astiosità di Agamennone, all’umanità di Ettore, alla pavidità di Paride, alla rassegnazione di Menelao, alla dolcezza di Patroclo, all’astuzia di Ulisse e alla credibilità delle figure di contorno.
Cento voci in un coro che dà unica voce alla tragedia di Omero che scorre sotto gli occhi e dentro le orecchie degli spettatori incantati dalla grandiosa potenza del racconto.
Luci, rumori, musiche mediterranee rievocano poi le arrovellate solitudini del campo di battaglia.
Lunghissimi e calorosi applausi a cui ci si può aggregare sino al 16 luglio, senza timori reverenziali verso un teatro libero, narrativamente essenziale e appagante.
p.s. Data la stagione, non è banale ricordare che lo spettacolo dura qualche minuto più di un’ora e che l’ambiente è adeguatamente rinfrescato.
Iliade
Progetto e regia di Corrado d’Elia
Teatro Libero