La Milanesiana numero 17 è vanitosa

Dal 23 giugno al 18 luglio alla ricerca del senso da attribuire alle poliedriche forme della vanità attraverso incontri e intrecci interdisciplinari, com’è da sempre nello spirito del festival diretto da Elisabetta Sgarbi. ()

Sembrava l’anno no per una serie di avvenimenti sfavorevoli, concatenati tra di loro, che facevano temere il peggio dopo sedici onorevolissime edizioni. Scomparsa nel limbo delle istituzioni la Provincia di Milano, sotto la cui egida l’avventura era iniziata nell’ormai lontano anno di grazia 2000, defilata definitivamente la Regione Lombardia, confermata, per fortuna, l’adesione del Comune di Milano con un contributo comunque contenuto, uscita di scena per le note vicende la casa editrice Bompiani, scomparso Umberto Eco che era stato il nume tutelare soprattutto delle ultime edizioni. Questo scenario dai risvolti quanto meno sconcertanti non ha però spaventato Elisabetta Sgarbi, ideatrice e direttrice del festival, che è riuscita a cucire l’edizione numero 17, sia pure con un budget ridotto.

Il limite economico non ha oltre tutto impedito di spalmare la manifestazione nell’arco di un mese, dal 23 giugno al 18 luglio, anche con appuntamenti extra moenia a Torino, Venaria Reale e, per la prima volta, a Firenze.

Le materie della manifestazione sono ormai note (letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia e teatro) e tutte concorrono a definire e a interpretare il tema prescelto per quest’anno: la vanità.

Di conseguenza, la rosa-simbolo della Milanesiana, particolare di un dipinto di Franco Battiato che accompagna il festival dal suo inizio, è accessoriata con specchi vanitosi.

Afferma Elisabetta Sgarbi:” La Milanesiana 2016 si specchia e si moltiplica. Per nulla vanitosa, ha resistito a un anno difficile, riaffermando con determinazione il progetto di un sapere ampio, inclusivo di tutto, curioso, divertito. La Milanesiana tende sempre più ad assomigliare a una Wunderkammer in cui prevale il piacere della scoperta e del sorprendere”.

La veloce consultazione di un vocabolario ci informa che la parola vanità deriva dal latino vanus (vuoto) da cui si irradiano definizioni di carattere fisico (la condizione di essere privo di consistenza materiale), metafisico (essere inutile e inefficace), quotidiano (frivolezza, caducità, compiacimento di sé).

Di quale vanità si tratti sarà opportuno scoprirlo seguendo gli appuntamenti e gli incontri che, giusto per dare qualche numero, promettono di essere 50 con oltre 100 ospiti internazionali in oltre venti diverse location solo a Milano.

Altro numero, questa volta in diminuzione, è il budget dichiarato che ammonta per quest’anno a 400mila euro, che, in assoluto, pochissimo non è.

Curioso “l’antefatto” che accadrà il 23 giugno al Teatro Dal Verme dedicato alle Frecce Tricolori (avete capito bene) alla presenza del ministro Franceschini, del generale Caputo e dei dieci piloti che costituiscono la formazione acrobatica. Sono annunciati filmati inediti e la fanfara dell’Aeronautica Militare.

E qui la vanità dà da pensare.

Il prologo invece è previsto per domenica 26 giugno presso la Chiesa di San Marco ed è un omaggio a Umberto Eco a cura di Alessandro Bergonzoni, Antonio Ballista e Arisa. Curioso, e non poteva essere diversamente, il titolo dello speech di Bergonzoni: ”Ivana Gloriosi e il suo allevamento di pavoni (modesti a parte).”

La vera e propria apertura è rimandata al 27 giugno quando, sempre in tema di “Vanità e bellezza”, si esibiranno ai testi Jonathan Coe e alle musiche Paolo Fresu e Paolino Dalla Porta (Piccolo Teatro Grassi).

Da lì è un susseguirsi di appuntamenti quotidiani (anche più di uno al giorno) in gran parte concentrati alle ore 12 e alle ore 18 nelle sedi per così dire “periferiche” e alle ore 21 nei teatri più capienti.

Sono anche previste ben sei mostre, tra il sacro e il profano, la più curiosa (e vanitosa?) delle quali sembrerebbe essere quella dedicata a Edward Carey (Gli Iremonger. Un mondo parallelo) che sarà ospitata dal 1 al 15 luglio dalla Galleria Tornabuoni Arte di Firenze, con organizzazione della premiata Galleria Ceribelli di Bergamo. Interessante anche l’omaggio a Matera annunciato nella mostra allestita presso la Galleria Jannone di Milano che proporrà “Acquerelli di Fabrice Moireau”.

Per sciovinismo di zona, ci piace però soprattutto ricordare che numerosi sono gli appuntamenti che ci sono geograficamente vicini. Spazio Oberdan ospiterà gran parte della Sezione Cinema anche qui con qualche appuntamento imperdibile, per i cinefili quanto meno (i film scelti dal premio Nobel John Coetzee, un omaggio a Lorenza Mazzetti e al “Free cinema”, le opere cinematografiche del sulfureo Michel Houllebecq).

La biblioteca comunale di via Valvassori Peroni è quest’anno coinvolta sul tema “La poesia e la vanità” con un doveroso omaggio al grande poeta milanese Franco Loi a cui Umberto Fiori e Tommaso Leddi dedicheranno tre canzoni ispirate ai suoi testi (lunedì 27 giugno, ore 12).

E sempre in zona 3 sono previsti incontri presso il Politecnico sul tema “Vanità e bellezza dell’esordio” con studiosi e ricercatori.

I nomi? Accanto ai soliti noti, affezionatissimi amici della Milanesiana, come Antonio Ballista, presente addirittura dalla prima edizione, Toni Servillo, Claudio Magris, PierGiorgio Odifreddi, Gao Xingjiang (premio Nobel per la letteratura), Morgan, Ferruccio de Bortoli, il già citato John Coetzee, Michael Cunningham, compare qualche new entry, o quasi, tipo Francesco De Gregori, in dialogo con Antonio Gnoli, Gianni Canova, Jonathan Coe, Arisa (in concerto), Jean-Jacques Annaud, Elena Stancanelli (in procinto di misurarsi con il Premio Strega), Moni Ovadia, Mogol e, decisamente in tema con il filo rosso conduttore, addirittura Lapo Elkann.

All’esordio come spazio anche il Teatro Carcano che ospiterà Antonio Rezza e Flavia Mastrella in “Anelante” (11 luglio).

Una serata da non perdere? Lunedì 18 luglio al Teatro Franco Parenti dove, in un colpo solo, potete aggiudicarvi letture di Michel Houellebecq e Teresa Cremisi e musica sublime interpretata al pianoforte da Ramin Bahrami. Non a caso questa è la data del gran finale.

Accanto alla impeccabile direttrice d’orchestra Elisabetta Sgarbi, gli amici di sempre come Mario Andreose, enrico ghezzi, Anna Maria Lorusso, Eugenio Lio e Luca Volpatti, a cui si devono gli allestimenti delle mostre e delle numerose location.

La dedica, non troppo occulta, è naturalmente a Umberto Eco.

Tutto il vanitoso e corposo programma è consultabile suwww.lamilanesiana.eu

Per dirla con l’Ecclesiaste:” Vanitas vanitatum et omnia vanitas” (Vanità delle vanità, tutto è vanità).

Come volevasi dimostrare.



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