Ortica in musica

Dove si cerca di dimostrare che l’Ortica sia una fonte di ispirazione poetica e musicale. ()
IMG 9643

La denominazione del luogo sembra non derivi dalla presenza di erbe urticanti bensì dalla prevalenza, in un tempo ormai lontano, di campi dedicati alla coltura di ortaggi detti, appunto, orti.

In musica, l’Ortica è uno dei quartieri milanesi più cantati insieme a Porta Romana, che fa la parte del leone, e i Navigli. Si sa che la zona era ed è ben rappresentata da trattorie e osterie i cui avventori, tra un bicchiere di vino e una fetta di salame, hanno sempre indugiato nel canto, bello o brutto che fosse.

Di recente, abbiamo già dato doveroso spazio a una bella iniziativa che ha visto protagonisti alcuni allievi di scuole superiori e licei milanesi e il gruppo artistico Orticanoodles che hanno confezionato un bell’esempio di street art sul muro del ponte della ferrovia che attraversa via San Faustino, Ortica che più D.O.C.G. di così non si può.

Il coloratissimo murale è dedicato ai più prestigiosi e noti autori/interpreti della canzone milanese, vale a dire, in rigoroso ordine alfabetico, Ivan Della Mea, Dario Fo, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Giorgio Strehler e Ornella Vanoni. Mancano all’appello tra gli altri, forse per motivi di spazio, quanto meno Nanni Svampa e Walter Valdi che, proprio con l’Ortica, c’entrano eccome.

Sull’importanza della signora e dei signori raffigurati nulla da dire, sono i massimi interpreti, in lingua e in dialetto, della scuola milanese (scuola in verità mai esistita), che ha lasciato ampi segni della sua presenza, soprattutto tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso.

Quindi doveroso l’omaggio allo sfortunato gatto bianconero di Ivan Della Mea, che miagolava però dalle parti di via Savona, ai malavitosi resistenti protagonisti di “Ma mi”, il cui ultimo domicilio conosciuto fu San Vittore, e ai mille personaggi stralunati inventati in coppia o da soli da Dario Fo ed Enzo Jannacci.

Menzione a parte per Giorgio Gaber che ha cantato in lungo e in largo Milano però con ambizioni quanto meno nazionali e per Ornella Vanoni che, soprattutto durante il sodalizio artistico e amoroso con Giorgio Strehler, si era dedicata alle così dette canzoni della mala.

A proposito di Strehler, triestino di nascita e milanese d’adozione, risulta che sia autore di due sole canzoni, sempre in coppia con Fiorenzo Carpi musicista. La più nota è la già citata “Ma mi” che racconta la storia di quattro balordi (malnatt in lingua meneghina), la seconda, curiosamente in dialetto romano, si intitola “Le mantellate” che fu un cavallo di battaglia di Gabriella Ferri. In comune, oltre agli autori, le due canzoni hanno l’ambientazione carceraria.

Per “Ma mi” è d’obbligo vedere in rete la lezione/interpretazione che ne dà lo stesso Strehler, lì accompagnato da Milva.

Si diceva dunque dell’Ortica in musica e non si può non partire da Walter Valdi (al secolo avvocato Walter Giovanni Nicola Pinetti, brianzolo di buona nascita) straordinario autore misconosciuto di questa e di altre mille canzoni, tutte di ambientazione, se non di lingua, strettamente milanese.

La storia del palo della banda dell’Ortica è esemplare per ritmi narrativi e per sapienza drammatica. Sulla musica e sugli arrangiamenti della stessa intervenne poi Enzo Jannacci che ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia. Ma il vero palo della banda dell’Ortica era e resterà sempre Walter Valdi.

Altra storia è quella del ponte che va giù all’Ortica (in toponomastica si tratta naturalmente del cavalcavia Buccari) che, nell’originale ballata di Georges Brassens (Brave Margot), né c’era né poteva esserci.

La brave Margot della canzone viveva nel suo bucolico villaggio, mentre, nella geniale traduzione di Svampa, la pastorella Rita fa pascolare le sue pecore giusto sotto il ponte dell’Ortica.

I primi due versi della ballata di Brassens recitano:”Margoton la jeune bergère/trouvant dans l’herbe un petit chat” che, nell’ottima “traduzione” in milanese, diventano:”Dopo el pont che va giò a l’Ortiga/ dove una volta gh’era on quaj praa”. E il gioco è fatto, la brave Margot si è definitivamente trasformata nella Rita dell’Ortica. Gloria a lei nei secoli dei secoli.

Niente male anche la storia raccontata da Dario Fo (la musica è del solito Fiorenza Carpi) in “Hanno ammazzato il Mario in bicicletta” i cui versi successivi cantano:”Gli hanno sparato dal tram che va all’Ortica/Era in salita ma pedalava in fretta”. Messa così, sembra evidente che chi ha sparato al Mario (la polizia si presume) non lo ha fatto all’Ortica e poiché il tram che andava all’Ortica era, al di là di possibili licenze poetiche, probabilmente il numero 24, come sostengono gli esperti, la salita potrebbe essere quella di via Ripamonti nei pressi di quello che era il Consorzio Agrario. Del resto, come noto, Milano è una città che difetta di salite.

Qui bisognerebbe anche dire che autori come Fo e Jannacci si sono spesso divertiti a ricostruire ambienti e clima di una certa periferia milanese, proponendo le loro canzoni d’autore come se fossero ballate della tradizione popolare.

A proposito di Jannacci serve forse ricordare che il film “Romanzo popolare” (1974) di Mario Monicelli è stato in parte girato nella ex fabbrica Innocenti, al confine tra Lambrate e Ortica. Per quel film Jannacci lavorò alla sceneggiatura e compose una delle sue canzoni più memorabile, quella “Vincenzina e la fabbrica” che ancora oggi, quando la si ascolta, fa venire la pelle d’oca.

E sempre a proposito, visto che il fiume Lambro attraversa anche l’Ortica, non è detto che non sia pertinente quella vecchia canzonetta milanese che dice:”L’è quell di gamber…/Sbattel giò!/L’è quell di gamber…/Sbattel giò,/giò; giò, giò nel Lamber…”.

Per concludere, in perfetto sciovinismo di zona, il dottore in economia Nanni Svampa, prima di sistemarsi sul Lago Maggiore, ha vissuto a lungo in via Milani, dalle parti di via Pacini. Il ragionier Giorgio Gaber viveva in una sobria villetta in via Frescobaldi e lo stesso dottore in medicina Enzo Jannacci abitava in viale Romagna. Insomma per tutti e tre l’Ortica era lì a due passi.


Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha