Bilancio verde

Fiori di campo nelle aiuole, fogliame tenero lungo i viali, pruni in fiore. Ma c’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria… Milano è forse diventata “città di giardini”?
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Prato fiorito ticinese
Milano città di terre e di acque” titolava la rassegna dell'Ambrosiano in tempo di Expo…  le acque sono ormai per lo più coperte, ma l'effetto propizio per il verde è visibile e in questi cinque anni lo abbiamo visto crescere e svilupparsi più rigoglioso, moltiplicato da tanti nuovi interventi.  Girando per la città in questa primavera precoce, la tenerezza del verde novello ci ammalia dai balconi, dai grattaceli, dalle tante piazzole e parchi, parchetti, aiuole, giardini privati, anche dagli spartitraffico.
Milano è diventata “Città di terre, di acque e di giardini.” Un nuovo Rinascimento?

In tutto l'occidente le grandi capitali afflitte da inquinamento ed eccessiva urbanizzazione hanno scelto di diventare “Smart City”, città intelligenti a misura d'uomo, attuando piani di interventi per migliorare la vita dei cittadini, coinvolti nella partecipazione delle scelte, con l'intento di ridurre il traffico, l'inquinamento, ottimizzare la fruizione degli spazi comuni, l'estensione del verde, perché da questo è possibile far nascere occasioni di lavoro, benessere, ottimismo, insomma uno stimolo anche all'economia.
Restituire la città a chi la abita significa far affiorare quel senso civico e partecipativo di cui si lamenta l'assenza nel nostro Paese.

In questi cinque anni sono stati fatti grandi passi avanti a Milano per la vivibilità degli spazi comuni, il verde  non è stata solo una prerogativa dell'Expo, ma una trama intrecciata a un ordito di cittadinanza attiva. La partecipazione dei cittadini ai problemi ambientali è stato d'ausilio al Comune - grazie all'organizzazione di comitati cittadini e di zona - nel creare una ragnatela di mappatura del verde, individuando piccoli e grandi spazi verdi, a volta celati alle arterie del traffico, o notificando problemi, spesso con successo, a volte con qualche sconfitta.

Molti gli interventi
Nel sito del Comune è relazionata la grande quantità degli interventi e sono esposte le nuove linee guida che prevedono la messa a dimora di piante perenni nelle aiuole (invece delle stagionali che richiedono molta manutenzione e sono belle per brevi periodi) e di prati fioriti rifiorenti per favorire la biodiversità.

Cresceranno - dice Chiara Bisconti, assessore al verde - le piantumazioni perenni di specie autoctone, piante più resistenti  e resilienti, più presenza di alberi da fiore: tigli, peri, meli querce, cercis (albero di Giuda), ibischi, magnolie, ginkgo.

Questi i numeri che danno un’idea degli interventi operati. Tre milioni di verde urbano in più rispetto al 2011, un patrimonio di 260mila alberi, 70mila nuovi alberi messi a dimora: 40mila nei quartieri e 30mila nei parchi e 17 milioni di metri quadrati di verde; 140mila interventi di manutenzione, 30mila interventi per riparazioni o sostituzioni di strutture di gioco, panchine, attrezzature sportive negli ultimi 3 anni su 881 aree giogo, 185 playground, 344 aree canine.

In ogni zona
Il nuovo gestore si prenderà carico anche delle aree adottate e condivise dai cittadini e saranno le zone a decidere le priorità. L'attuazione di un progetto di coinvolgimento della cittadinanza, il “Ghe Pensi Mi”, consente al cittadino segnalazioni immediate per le attività di manutenzione del verde, perché verrà implementata la banca dati del patrimonio verde milanese, reso accessibile anche come strumento conoscitivo di specie, foliage, fioritura, dimensioni e stato di salute delle piante.

Sono stati identificati, individuati e censiti gli alberi monumentali come la quercia rossa di piazzale XXIV Maggio, il faggio rosso di via Caradosso, il platano di viale Affori e il ginkgo di via Sant'Elia. E il controllo periodico del patrimonio arboreo valuterà le condizioni fitosanitarie e la stabilità dell'albero con il metodo V.T.A., una procedura riconosciuta a livello internazionale che identifica e analizza i sintomi che l'albero manifesta in presenza di anomalie.

Una chimerica e vagheggiata cintura verde

Questi sono una parte degli interventi, perché l'impegno più consistente è l'attenzione e  la tensione costante per la realizzazione della chimerica e vagheggiata cintura verde o meglio anello verde: una catena di parchi che consenta alle grandi città di respirare. Già dopo la seconda guerra mondiale in Germania l'anello verde era stato inserito nel piano urbanistico per tutte le grandi città, per conservare dimensioni urbane non eccessive e dare equilibrio e uno sfogo per il tempo libero dei cittadini.
Ora, dopo tanti anni di promesse, esiste anche a Milano la cintura verde, ma con una propria peculiarità di spazi multifunzionali per relax, sport, intrattenimento, percorsi didattici, acque, orti predisposti affinché i cittadini partecipino alla loro tutela e futuro sviluppo.


È stato creato un nuovo parco in centro: il Parco di Porta Nuova con campi, prati, orti, mercatino, ristoro, campo giochi per i piccoli.
Tutti gli altri sono stati ingranditi, riorganizzati e attrezzati o in via di completamento.

Il parco Agricolo del Sud Est di via Missaglia per estensione viene subito dopo il Parco Forlanini. Circa il 70%  è dedicato all'attività agricola con funzioni didattiche e comprende la cascina Campazzo e la cascina Campazzino, che hanno funzione didattica e di memoria, ricreativa e paesaggistica, il restante 30% è aperto al pubblico. Saranno realizzate aree pic-nic aree feste con due porticati attrezzati, aree a relax, 80 orti, un'area a frutteto con tavoli. Il bosco sarà arricchito di querce, carpini e pioppi e un sentiero lastricato in legno seguirà il corso del Ticinello.

La Roggia del Ticinello, sponsorizzato da Cariplo, per il “Progetto delle Connessioni Ecologiche” per favorire il passaggio e la permanenza della fauna locale nel territorio agricolo a ridosso della città salvaguardando e valorizzando il paesaggio dell'area rurale, creando boschi di pianura (10.500 nuove piante, siepi e filari), riqualificando l'ecosistema acquatico, per garantire luoghi di rifugio al picchio rosso, alla cinciallegra, allo sparviere, alla capinera, all'usignolo, agli anfibi,  alle raganelle, alle farfalle e alle libellule.

Il Parco Teramo
(zona 6) tra via Chiodi, via Faenza, via Campari viene arricchito di campo di calcio, calcetto, tennis corto, skating/pattinaggio, basket/pallavolo, campi gioco, uno spazio polivalente ricreativo e centri servizi, aree per cani e orti organizzati. Le piste ciclabili si inseriscono ai collegamenti per escursioni nel Parco Agricolo Sud.

Al Parco Forlanini il progetto prevede la riqualificazione e l'ampliamento del Parco, che triplicherà la sua superficie con confini: a sud via Forlanini, a ovest la ferrovia nella tratta da Rogoredo a Lambrate, quindi in collegamento con
Parco Lambro a nord via Corelli, a est Segrate e l'Idroscalo. Il parco è organizzato in aree di carattere ricreativo e sportivo: spazi per la ristorazione, i concerti e le manifestazioni culturali e poi ippica, golf, minigolf, tennis, piscine e non mancano gli orti urbani. Attività di carattere ambientale o culturale: orti, garden festival, cinema all'aperto, teatro e centro anziani, aree gioco e giardini tematici. Parcheggi, nelle cui vicinanze si troveranno servizi igenici e bar.
Il tema di questo parco, il suo elemento più importante, è l'acqua e quindi gli interventi prevedono un ripensamento degli argini del Lambro e del laghetto esistente, la riapertura delle rogge, il recupero delle cascine e le aree agricole. La superficie totale del parco diventerà di oltre 1milione e mezzo di mq.

Il Parco del Deviatore Olona crea il collegamento verde fra Parco delle Cave e Parco dei Fontanili con una mobilità protetta per le biciclette, grazie alla passerella di via Parri. Consiste in due lotti: via Bagarotti- Cividale del Friuli, la seconda da via Parri sino a via Lucca. Anche qui sono presenti orti-giardino strutturati e attrezzati, aree per lo sport, aree giochi e aree per i cani.

Il Parco del Sieroterapico nel cuore della vecchia Milano, sul progetto di Michel Desvigne, con un disegno che si trasforma da est a ovest con ambiti diversificati: un parco attrezzato e un'area naturalistica lungo il corso della roggia Boniforti, che costituisce un esempio delle biodiversità tipiche della Pianura Padana, è stato realizzato a cura di un nutrito gruppo di cittadini attivi, il Comitato Segantini, con il supporto di Italia Nostra.  Un doppio filare annuncia l'ingresso del nuovo parco che si incunea tra le gli edifici, e poi filari di prunus pado, di tigli, una grande radura, un canneto e, verso ovest, un boschetto lungo la roggia. Un’area verde che si connette con la cascina Argelati mentre il percorso ciclopedonale che si immette ne il Parco Argelati all'interscambio di Romolo e la Darsena.


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