Antonia

Opera prima di un promettente giovane autore alle prese con la vita e l’opera di Antonia Pozzi, poetessa e fotografa scoperta dai più molti anni dopo la sua morte. Lettura patinata a tratti efficace. ()
antonia immagine

Terzo film dedicato alla figura e all’opera di Antonia Pozzi, poetessa e fotografa, morta suicida nel 1938 a 26 anni. Il regista Ferdinando Cito Filomarino, giovane autore alla sua opera prima, promosso da Luca Guadagnino, sceglie la strada, rispetto ai film precedenti, della fiction riproponendo quasi filologicamente gli ultimi anni di vita della giovane donna. In fotografia patinata, ci sono i patimenti amorosi e persino un po’ morbosi di Antonia con qualche anacronismo tra suono e immagine, ad esempio, nella lunga scena in cui la donna nuda è raggomitolata sul letto mentre il sonoro spara ad alto volume la canzone “Va” interpretata dalla voce irregolare di Piero Ciampi.

Ecco la famiglia, il padre padrone e la madre remissiva, interpretata dalla brava Federica Fracassi.

Ecco gli amici/amanti, eleganti studenti di filosofia come Dino Formaggio, Enzo Paci, Vittorio Sereni, Remo Cantoni, alpinisti arditi come Emilio Comici, professori emeriti come Antonio Banfi.

Non manca proprio nessuno di coloro che hanno popolato la breve biografia, molto ben documentata in verità, di Antonia Pozzi.

I sentimenti vengono un po’ banalizzati nella rappresentazione voyeuristica di amori veri, presunti e desiderati con uomini e anche con donne.

Gli interni, la bella casa di Milano soprattutto, prevaricano gli esterni dove si fa fatica a individuare il buen retiro di Pasturo in Valsassina. L’autore sceglie poi di non far recitare i versi della poetessa ma di proporli in scrittura in modo che lo spettatore ne possa fare l’uso che più gli aggrada. E questa è una possibile e plausibile lettura del testo e del contesto.

Nel finale, il regista sceglie a ragione di non enfatizzare il tentativo di suicidio che poi porterà alla morte della poetessa che, come è noto, in vita non ha pubblicato nessuna poesia.

Si segnala una imprecisione nella didascalia finale secondo la quale la Pozzi sarebbe morta a Chiaravalle, mentre è deceduta nel suo letto nella bella casa di famiglia in via Mascheroni 23 a Milano.

Film gradevole anche se tendente all’agiografia e al calligrafismo. Decisamente nella parte la brava Linda Caridi che rende intensa e plausibile una giovane donna alle prese con i suoi fantasmi e con le sue illusioni.


Antonia

Regia di Ferdinando Cito Filomarino

Con Linda Caridi, Filippo Dini, Federica Fracassi, Alessio Praticò

ITA 2015 80’

In programmazione al cinema Palestrina



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