Scuole aperte: discorso aperto!

Si è svolto oggi, 24 marzo, il convegno su Scuole Aperte. Assieme all'Assessore Boeri c'era una folta rappresentanza del mondo della scuola. Una discussione aperta in cui sono emersi l'importanza del progetto, ma anche i suoi punti di criticità
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Parlare di scuole aperte vuol dire affrontare problemi pratici che poco possono a che fare con i sogni, bensì con una realtà tangibile con cui si scontrano i dirigenti delle scuole: la carenza di personale, la ristrettezza economica in cui versano dopo i tagli alla scuola pubblica, problemi di pulizia, di sicurezza e di responsabilità.
Non si può quindi parlare di scuola aperta senza una regolamentazione che è in fase di stesura grazie ad un lavoro interassessoriale che tocca diverse competenze: Cultura, Educazione, Sport, Politiche Sociali e Decentramento.
Al Convegno erano presenti i rappresentanti dei genitori di 4 scuole: Romagna, Trotter, Tajani e Dolci. Hanno parlato delle loro esperienze che dimostrano che le Scuole Aperte non siano solo un desiderio di questa amministrazione, bensì una realtà consolidata dall'associazionismo presente nelle scuole. Ci sono esempi, ormai storici, integrati nel tessuto sociale del quartiere quali le iniziative del Trotter. Dino Barra, presidente del CdI Casa del Sole, ha raccontato la loro variegata esperienza che comprende progetti di community garden, biblioteca, lavoratorio teatrale, doposcuola, insegnamento dell'italiano a mamme straniere e tantissimo altro. C'è da dire che il Trotter è un luogo di rara bellezza e la distribuzione della scuola a padiglioni permette una fruizione molto più amplia dei locali di quanto potrebbe avvenire in una scuola tradizionale. Un esempio però di cosa si possa organizzare in una scuola tradizionale è quello di via Dolci, presentato da Francesca Cognetti: in una scuola in cui la presenza di stranieri è maggioritaria, cosa che ha provocato negli anni passati una crisi della scuola, da un anno, grazie a dei genitori, in accordo con la dirigenza, sono riusciti a trasformare la criticità in una risorsa. Hanno così organizzato una serie di corsi ove i genitori possono portare le loro esperienze. Hanno anche organizzato molte altre attività, tutte rivolte ad aspetti interculturali, quali concorsi di cucina a cui partecipare a coppia genitore italiano con genitore straniero. Anche loro hanno un corso di italiano per mamme straniere frequentato da 90 mamme, cui forniscono anche il servizio di babysitting. Un aspetto  dell'esperienza di via Dolci è la grande partecipazione che poi significa anche un profitto che viene reinvestito per migliorare la scuola. In entrambi i casi, Trotter e via Dolci, la Fondazione Cariplo ha finanziato dei progetti.
Anche le scuole di viale Romagna e via Tajani sono molto attive nell'organizzazione di incontri aperti alla citadinanza. GinkgoBiloba (v.le Romagna) con le su GinkgoNights e Amici della Scuola Bonetti (via Tajani) con i suoi incontri del venerdì.
Insomma, le scuole presenti hanno mostrato di averci messo l'anima ed averci creduto da sempre alla possibilità di aprire la scuola, donando un enorme lavoro di volontariato e, in alcuni casi, dotandosi anche di un POF (piano di offerta formativa) che permette lo svolgimento di queste attività.
I problemi però li hanno ribadito i dirigenti presenti, la dott.ssa Borgnino (Nolli-Arquati cioè Tajani-Romagna, nonchè dirigente del comprensorio di via Polesine) tramite il suo intervento e quindi la dott.ssa Gatti (Scarpa, cioè Clericetti-Cairoli): proteggere i bambini, avere le risorse per le pulizie, il ripristino delle aulee, la custodia, nonchè una  regolamentazione che scarichi la responsabilità del dirigente e la copertura assicurativa ai partecipanti alle iniziative. La dott.ssa Borgnino racconta anche della sua esperienza con la scuola per adulti che era stata aperta nella scuola di via Polesine e che ha provocato non pochi problemi, prima di ordine pubblico a causa di un pachistano perseguitato da AlQueida e quindi sanitario a cuasa di alcuni casi di TBC. Per evitare ulteriori interferenze, ha dovuto chiedere la disponibilità di un'altra sede per lo svolgimento della scuola per adulti.
Anche Caterina Antola, presidente della Commissione Educazione del CdZ3, ribadisce che senza un regolamentazione e contributi adeguati non si può procedere. Nel caso specifico di zona 3, soffrendo il Consiglio di Zona il conflitto che si sta consumando con l'opposizione che tende a fare un ostruzionismo ad oltranza, c'è una grossa difficoltà contingente ad aiutare l'Amministrazione in questa azione. Comunque continua a lavorare con gli altri Presidenti di Commissione Educazione per aiutare l'Amministrazione alla stesura del regolamento.
Boeri capisce le problematiche esposte, ma è presente anche per ribadire il suo sogno che vede la scuola quale centro culturale, sociale e aggregativo dei quartieri. Le Zone di Milano sono troppo amplie perchè rappresentino le realtà di quartiere, per questo propone che le scuole diventino anche dei decentramenti dei  Consigli di Zona. L'altra grade idea di Boeri è che le scuole diventino dei nodi di reti teatrali e di biblioteche, ma anche sedi di incontro tra cittadinanza e, ad esempio, polizia per avere un rapporto più diretto tra cittadinanza ed istituzione. A Londra, ha citato, questi incontri periodici tra cittadini e polizia ha diminuito di molto la microcriminalità.
Boeri ci crede veramente e si è impegnato con i presenti affinchè si possa compiere questo passaggio, con un'amminnistrazione che trovi i fondi per garantirlo, affinchè l'idea non rimanga pura retorica.

Dopo gli interventi dei relatori ci sono stati gli interventi del pubblico,  che hanno ricordato l'altro aspetto del problema e cioè quello delle palestre scolastiche, cui però la Giunta ha già fatto un primo riconoscimento stanziando 5 mln per rendere autonome le palestre dalle strutture scolastiche.
Un altro punto da ricordare è l'apertura delle scuole superiori: il Comune non ha voce in capitolo in quanto gli edifici sono di proprietà della Provincia ed i ragazzi hanno più l'esigenza di avere luoghi di aggregazione e non progetti provenienti dall'esterno che li coinvolgano. Anche in considerazione di questo problema l'Assessore al Demanio (Lucia Castellano) sta facendo una rilevazione degli edifici Comunali non utilizzati.
Si è sentita l'esigenza di mettere in rete le Associazioni di Genitori in modo da sviluppare idee, spunti, condividere esperienze, perchè, cosa ribadita da molti interventi, bisogna cominciare consolidando ed appoggiano le esperienze esistenti.
Limonta, seguito da diversi interventi, ha ricordato  l'impegno di genitori, dirigenti, insegnanti ed personale ATA  per rendere la scuola più bella ed accogliente, ma l'impegno si scontra con una realtà che urla la poca considerazione in cui versa la scuola presso la politica. I continui tagli a docenti, personale amministrativo e  ATA vengono aggravati dalla mancanza di fondi per l'edilizia scolastica. Quindi Scuole Aperte è un grande sogno, ma riempirlo significa anche dare risorse a questa scuola boccheggiante.
Il Comutato per Milano Zona 3 ha realizzato due questionari (uno rivolto ai genitori della scuola primaria ed uno agli studenti delle scuole superiori) per rilevare il bisogno di apertura. Boeri e Antola hanno accolto questa iniziativa e cercheranno di darle voce.


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